🔴•Geto|Gojo x reader• Seconda parte

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*Questo capitolo è sconsigliato ai minori di 18 anni⚠️*
Scene di natura violenta ed esplicita
!Violenza e gore!
Se non vi piacciono questo tipo di letture, passate ad un'altra storia!



TRA DUE FUOCHI
-Seconda parte-

Il tuo cuore. Tutto quello che poteva sentire era il tuo cuore.

Nel breve tempo in cui aveva azionato i suoi sei occhi, sapeva già quale battito sarebbe coinciso con quale emozione.

A volte svolazzava come una farfalla, questo accadeva quando ti agitavi per qualsiasi motivo, come se fossi bloccata in un ascensore o in prossimità di qualcuno da cui eri attratta. Non riusciva ancora a distinguerli, ma il battito del cuore era lo stesso.

Sapeva che quando eri onesta, il tuo ritmo sarebbe stato meticolosamente uniforme, livellato, una linea di base per distinguere gli altri ritmi.

Quando ti aveva chiesto cosa fosse successo, il tuo ritmo era rallentato solo per una frazione di secondo, poi aveva ripreso frenetico.

E poi c'era il ritmo che gli diceva che eri spaventata o intimidita. Era il migliore di tutti.
Eri come un piccolo coniglio, che sbuffava tra i cespugli rimanendo il più silenzioso possibile, con il petto che si alzava e si abbassava velocemente, sperando di evitare la cattura.
Era quello di cui dubitava si sarebbe mai abituato, perché nell'ordine delle cose era come se fossi stata la sua preda.

Satoru si rese conto che non ti aveva nemmeno ancora toccato, e il tuo cuore era già in palpitazione per una stupida domanda. I tuoi occhi spalancati lo guardavano, il tuo battito cardiaco era forte, mentre deglutivi a fatica.
Era forse un modo per avvicinarlo ancora di più a te? Perché ti avrebbe preso seduta stante in caso.

«Allora?», ti aveva domandato.
Satoru non era stupido, sapeva che qualcosa non andava.

Era da una settimana che lo evitavi, ed era stato in grado di beccarti solo a una di quelle stupide riunioni che si tenevano alla sede centrale.
Vi eravate aggiornati sul da farsi, le maledizioni di livello speciale pullulavano sempre di più, - non che a Satoru importasse, era il più forte.

Era venuto alla riunione solo per vederti, odiava quando non lo calcolavi per diverso tempo.

Durante la riunione aveva posato i piedi sulle tue gambe, stiracchiandosi.
Eri così carina mentre battevi le tue ciglia in direzione di Yaga.
Così diligente, che gli davi fastidio.
Pure la cicatrice che ti segnava il viso, per quanto ti rendesse imperfetta sembrava essere meticolosamente al posto giusto su di te.
Oh, ti avrebbe volentieri preso più tardi, rovinandoti quel bel visino serio e diligente che ti ritrovavi.

Yaga corrucciato ed infastidito dal suo comportamento, aveva leggermente sbuffato.
Ormai lo sapevano tutti: Satoru odiava le riunioni, e se ci veniva era solo perché tu gli avevi imposto di comportarsi bene e di adempiere ai suoi doveri.

Quel giorno non si era per niente comportato bene: aveva stuzzicato Utahime tutto il tempo, portandola all'esasperazione, sfidato i suoi superiori come al solito, e infine, ma non meno importante, aveva fatto battute poco consone nei confronti di Tengen.

Ora eravate fuori dalla sala riunioni, tu tenevi in mano un caffè mentre avanzavi verso l'uscita e lui ti era appresso, con la sua benda che lo rendeva indecifrabile.

«Vorrei ricordarti che essere uno degli stregoni più potenti non ti dà il permesso di comportarti così».

Satoru ti portò un braccio sulle spalle, era talmente alto che aveva dovuto abbassarsi leggermente su di te. Aveva piantato il suo naso nella tua tempia, mentre le sue labbra ti sfioravano lo zigomo.

|𝐂𝐮𝐫𝐬𝐞𝐝 𝐎𝐧𝐞 𝐒𝐡𝐨𝐭𝐬| ❥ Character 𝚇 𝚁𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 Where stories live. Discover now