Cap 1: Tomny e i suoi ragazzi

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Appunti autore: Non sostengo JKR o le sue opinioni transfobiche e sostengo pienamente l'intera comunità LGBT+. Per favore, sii gentile con te stesso e con gli altri.
C/W per questo capitolo: menzioni di uso di droghe, fumo e insulti. C'è anche un po' di linguaggio gergale usato in questo primo capitolo, ma questo non persiste in tutta la fic.
Questa fic è una storia di vita, non una rapida occhiata a una di esse. I personaggi invecchiano, cambiano e imparano cose nuove su se stessi e sul mondo che li circonda. Commettono errori, imparano da essi e amano così tanto da far male. Per favore, tienilo a mente durante la lettura. Non vedo l'ora di intraprendere questo viaggio con te.

Magically bored,
On a quiet street corner;
Free frustration,
In our minds and our toes;

Quiet storm water,
M-m-my generation;
Uppers and downers,
Either way blood flows;

Inside outside, leave me alone,
Inside outside, nowhere is home;
Inside outside, where have I been?
Out of my brain on the five fifteen!

- "5.15" The Who, 1973

Lunedì 1 settembre 1975

L'appartamento aveva solo due camere da letto e certamente ospitava più di due corpi, ma in qualche modo Remus si svegliava comunque da solo. Ovviamente non era la sua stanza, ma lì si sentiva più a suo agio che in qualsiasi altro posto da molto tempo.

Come la maggior parte delle notti estive trascorse nell'appartamento, sudava nel sonno e la sua maglietta era appiccicata alla schiena, delineando una struttura magra e una spina dorsale ossuta nello specchio appoggiato alle ante dell'armadio. Ad un certo punto dell'estate, nell'angolo dello specchio era apparsa senza troppe cerimonie una piccola crepa. Del crack nessuno aveva parlato, probabilmente perché non c'era niente da dire; anche se lo specchio avesse lanciato su uno di loro una maledizione di sette anni di sfortuna, non avrebbe avuto importanza. I ragazzi si dividevano la sfortuna tra loro finché non diventava altro che pochi giorni di pioggia, e quelli erano abbastanza comuni a Londra.

Remus sbatté le palpebre nella brillante luce del mattino che faceva capolino attraverso le persiane rotte. A quanto pare si era addormentato con una scarpa addosso ed era giunto alla conclusione di aver perso l'altra da qualche parte nell'appartamento mentre raccoglieva la cintura e il calzino rimasto dal pavimento. Sia l'appartamento che il letto in cui si era svegliato appartenevano a Tomny, il che avrebbe dovuto essere motivo di allarme, ma in realtà significava solo che molto probabilmente il ragazzo più grande aveva seguito qualche uccello altrove per dormire e altre macchinazioni. Probabilmente Cheryl o Donna. Solo perché Tomny invitava sempre le persone a casa sua, non significava che queste dovessero restare a casa sua.

Trovò l'altra scarpa nascosta sotto la testa di Doss nello squallido soggiorno dell'appartamento. Erano ancora le prime ore del mattino per quanto riguardava i ragazzi dell'East End di Londra, ma Remus aveva altri problemi con cui confrontarsi a parte la tarda mattinata e la sensazione di nausea nel suo stomaco. Lyall lo avrebbe ucciso, se Giles non lo avesse battuto sul tempo.

L'unica altra persona che si divertiva era Seesaw, così chiamato perché era cieco da un occhio. Fu grazie a quello che non si accorse di Remus finché non gli si trovò proprio di fronte in cucina.

"Buongiorno", disse Seesaw, sorseggiando la sua tazza di caffè e whisky.

"Buongiorno," mormorò Remus, quasi desiderando di aver avuto tempo per un sorso anche lui. Lui e Seesaw non erano mai stati particolarmente legati, ma si erano prestati a vicenda qualche sterlina o una canna qua e là ed erano sempre stati bravi a farlo. "Tomny é in giro?"

Seesaw scosse la testa. «Doveva fare un incontro presto. Ha detto che sarebbe tornato presto per salutarti."

Remus si passò la lingua sui denti. La sua bocca aveva un sapore terribile. "Non c'è n'è bisogno. Mi ha salutato ieri sera."

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