1996 p.7

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Quell'uomo, quell'uomo ha il viso identico al mio, il suo taglio degli occhi, l'occhio vitreo, le fossette a contornare le labbra.
-chi..chi sei?-
-Silia sono tuo zio-
All'improvviso di nuovo una fitta fortissima colpisce il mio occhio, questa volta sono sicura di cadere a terra e svenire, ma ricordo solo di non essermi fatta male quando sono svenuta in due forti braccia.

Al mio risveglio, mi trovo per la prima volta in tutta la mia vita su un letto, è grande, le coperte sono profumate e calde e intorno a me ci sono Jimin e quello che si è presentato come mio zio.
Ho uno zio?
-Silia..vado a chiamare Jin e Jungkook- avvisa il biondo.
-resto io con lei..-
Una volta fuori dalla stanza, non riesco a mettere a tacere la mia curiosità e guardo dritto verso quell'uomo che troppo mi assomiglia.
-quanti anni hai?- mi chiede lui all'improvviso.
-credo 27...non lo so davvero- spiego.
-tua mamma aveva solo 14 anni quando rimase incinta di te..volevo salvarla dalle grinfie di Dong ma non ci sono riuscito..-
A quelle parole il mio cuore perde un battito. Le cose coincidono con quelle poche cose che Tini sapeva di mia madre.
-tua madre si chiama Minhae, era una ragazza dolcissima. Purtroppo è scappata di casa quando io ero appena un bambino, ma ricordo molto la sua dolcezza, bellezza e tenerezza. Quando abbiamo saputo che Dong l'aveva uccisa all'inizio pensavamo che avesse ucciso anche te, poi crescendo ho deciso che avrei fatto tutto quello che potevo per avere giustizia per mia sorella. Ho mandato degli infiltrati da Dong e ho scoperto che nascondeva una giovane ragazza che somigliava tanto a me e mia sorella. L'età più o meno coincideva con l'anno della sua gravidanza e li ho capito che quello stronzo non ti aveva uccisa. Così non potendo venire io direttamente ho organizzato un piano con i miei amici e la polizia per arrestarlo e per fermare tutte le sue attività illecite e non. Quando settimana scorsa Jungkook mi ha dato la conferma della tua esistenza io..io ero senza parole. Voglio dire non ci ho creduto veramente fino a prima quando ti ho vista in salotto. Tutto quello che ho fatto, ne è valsa la pena. Minhae avrà giustizia e tu ora sei libera-
Finalmente so qualcosa in più di mia madre e non sono sola al mondo come pensavo.
-anche..anche tu sei cieco come me?-
-si, Minhae ha ripreso dalla mamma, tu hai ripreso dalla parte di tuo nonno, come me..-
Nel frattempo Jimin porta con sé i suoi due fratelli, entrambi altrettanto entusiasti di vedermi con gli occhi aperti.
-sei sveglia!-
-si..scusatemi io non volevo infastidirvi in questo modo è che ogni tanto la mia testa...la mia testa sembra scoppiare-
Jin scuote il capo per poi sorridere a Namjoon.
-è davvero la tua fotocopia-
I due poi si abbracciano e stringono in un modo più che affettuoso da amici. Non mi ci vuole molto per capire che fra quei due c'è qualcosa di più importante e forte.
-non devi scusarti, l'importante è che tu ora stia bene, a proposito Jin ne ha approfittato anche per metterti il gesso. Vedrai che starai meglio molto presto- mi spiega Jungkook indicandomi il gesso di cui mi accorgo solo ora.
-Grazie mille..-
-forse volete restare soli per parlare ancora un po'?- chiede Jimin a me e mio zio.
-ora che è con noi ne abbiamo di tempo per recuperare quello che abbiamo perduto, giusto Silia? Un passo alla volta- risponde Namjoon sorridente.
-ha ragione, ora meglio se ti riposi va bene? Uno di noi resterà con te così se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa..-
-resto io!- si propone Jungkook.
-va bene, andiamo Jimin lasciamola riposare-

Avrei voluto parlare con Jungkook ma la stanchezza e lo stress accumulato pesano sui miei occhi più del dovuto.
Al mio risveglio Jungkook è lì che dorme con la testa sul materasso, accanto al mio fianco. La sua espressione è angelica, beata, sembra dormire così bene, non vorrei svegliarlo mai.
All'improvviso i suoi occhi si aprono e si richiudono per un paio di volte finché sono io stessa a accennargli un sorriso.
-ti ho svegliato?..-
-no tranquilla, e poi sono qui a posta-
I suoi occhi si incrociano con i miei e posso giurare che mai nessuno lo aveva fatto tanto intensamente.
-voglio dirti una cosa...è giusto che tu sappia. Voglio che tu sappia che la prima volta che ti ho visto, non ho sussultato dalla paura, io ho sussultato solo perché vedendoti ho avuto la conferma che davvero eri la figlia di Minhae, eri davvero la nipote di Namjoon, la somiglianza è a dir poco straordinaria-
-davvero?-
Lui mi annuisce con un tenero sorriso e dalla tasca mi porge un piccolo foglio di carta.
-so che fidarti di noi dopo che per tanto tempo non ti sei potuta fidare di nessuno è complicato ma voglio dirti che non devi temere. Namjoon è la persona più buona che io conosca e sul serio a prescindere dall'occhio o meno, la vostra somiglianza va ben oltre. Il tono di voce pacato, l'energia e la calma che emanante, come se nonostante tutto nulla vi abbia mai scalfito.
So che non è la stessa cosa ma sai quando ero bambino per un periodo sono stato molto malato e non potevo muovermi fatta eccezione se non su una sedia a rotelle. A scuola tutti mi prendevano in giro ma quando tornavo a casa ricordo Jin che mi diceva sempre che così ero più veloce della luce, che se sapevo guidare quella avrei spiato guidare qualsiasi cosa e che magari da grande sarei diventato un pilota di F1. Beh io non sono diventato un pilota di F1, ma ricordo che la fiducia che Jin ripose in me, sia quando ero sulla sedia a rotelle sia quando finalmente riuscì a guarire da quella malattia mi aveva aiutato a diventare la persona che sono ora. Quello che voglio dirti è che lì fuori ci sarà sempre qualcuno pronto a giudicarti che per quello che a primo impatto si vede, in pochi saranno però capaci di andare oltre. In pochi saranno lì al tuo fianco a prescindere da tutto, perché a loro che importa se tu hai un occhio marrone, azzurro, verde o vitreo? Sei una persona e in quanto tale vali proprio quanto me. La tua vita ha valore perché sei un essere amabile quanto me.-
Vorrei poter avere le parole giuste per dargli una risposta intelligente, senza piangere o singhiozzare ma ovviamente è quello che succede.
Delle lacrime scendono sulle mie guance e dei piccoli singhiozzi accompagnano il pianto che avrei voluto rimanesse silente.
-ho fatto male vero? Volevo solo..-
Scuoto la testa e prendo la sua mano fra le mie.
-non..non hai detto niente di sbagliato è che...è che per la prima volta incontro qualcuno che prova a farmi un complimento e io gli credo. Tini mi ha sempre detto che mi trova bella ma facevo fatica a crederle, forse perché non avevo mai visto qualcuno guardarmi negli occhi come si fa con qualcun'altro, "normale"? Per carità Tini non mi ha mai giudicata ma non so facevo fatica.
Poco fa tu mi hai guardato in un modo che..che mi ha fatto sentire di esistere e che la mia esistenza non fosse inutile o meno importante.
Che in fin dei conti valgo qualcosa anche io. Grazie Jungkook-
Il suo sorriso è la risposta che più mi aggrada. Si vede che è un ragazzo del cuore d'oro. Ora capisco perché lo zio Namjoon è loro amico.
I cuori simili si accompagnano sempre l'uno all'altro.

ONE SHOT ON BTS 4Where stories live. Discover now