XIII - Le sue bugie

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In questo momento sono un groviglio di strane emozioni. Mentre con grande nonchalance Leonardo ordina per entrambi, visto che per me è impossibile parlare adesso, me ne sto tesa sulla sedia con un ovetto vibrante tra le cosce, anzi, molto più in profondità.

Mentre eravamo in auto, con l'eleganza di un principe, Leonardo mi ha sfilato i pantaloncini e mi ha allargato le gambe, col rischio che alla luce de sole potessi essere vista in qualsiasi momento, e baciando le mie grandi labbra, inumidendole con la bocca, ha inserito dentro di me un ovetto. Sì, un sex toys a forma di spugnetta del trucco la cui vibrazione, sì perché vibra, viene regolata da un telecomandino che ho avvistato soltanto tra le sue mani.

Da quando siamo al ristorante, ogni volta che il cameriere si avvicina lui lo mette al massimo, e se gemo, sembra quasi arrabbiarsi. Mentre però discute amabilmente con la splendida cameriera dai capelli corvini sembra del tutto a suo agio.

Ammetto di esserne un po' infastidita ma non potrei comunque farglielo presente visto che qualsiasi movimento rischia di far saltare la copertura. Dentro di me il piacere prende sempre più forma e l'idea che potrei essere scoperta in qualsiasi momento, mi eccita e spaventa allo stesso modo.

"Amore, tutto bene?" Mi chiede lo stronzo, notando probabilmente le goccioline che imperlano la mia fronte.

Non rispondo.

La cameriera mi guarda sogghignando, deve essere molto affascinata da Leonardo, lui che con quei suoi capelli biondi fa girare qualsiasi donna. Alto, slanciato, muscoloso quanto basta, e nonostante indossi una tuta grigia in un ristorante che sembra piuttosto costoso, riesce a fare la sua impeccabile figura. Probabilmente qualcuno adesso mi invidia, ma non sa che errore fa.

Ho la gola secca, allora cerco di versarmi da bere ma tremo troppo e Leonardo mi toglie il bicchiere e la bottiglia di mano per fare da sé. Io lo guardo assorta ma credo di essere sul punto di venire, così lui si ricorda di abbassare la frequenza e io posso finalmente respirare.

"Tra poco andiamo in bagno." Dice, porgendomi il bicchiere.
"Che?"
"Hai bisogno... di pulirti." Continua, con la voce che si fa sempre più bassa.
Deglutisco mentre abbasso lo sguardo.

Mi sento piccola e indifesa davanti a lui, forse perché nonostante sappia quanto sbagliato sia tutto ciò, non ho il coraggio di alzarmi ed andarmene.

"Ti è caduto il cappotto." Dice qualcuno, alle mie spalle, non riconosco la voce. Quando mi volto scopro che è un ragazzo, seduto ad un tavolo poco distante da noi, e mentre si piega sulla sedia per raccogliere il mio indumento, non fa che guardarmi negli occhi.

Sento Leonardo tossire con fastidio, visto quanto tempo ci sta mettendo, poi però il vibratore riprende ad alta intensità e io tremo sul serio, sulla sedia. Sono devastata dalla situazione, non sto capendo molto, so solo che più stringo le gambe per evitare di far sentire il rumore della vibrazione, più il piacere cresce nel mio ventre.

"G..Gra...grazie!" Rispondo, quando mi porge il cappotto. Sto palesemente gemendo, quindi mi copro la bocca e dopo un breve cenno di ringraziamento col capo, mi volto.

Ad aspettarmi c'è un Leonardo piuttosto accigliato che, giocherellando col telecomando, ovvero passandolo tra le sue lunghe... lunghe dita, con l'altra mano si massaggia la mascella, guardandosi intorno infastidito.

"Lo conosci?" Chiede, come un perfetto fidanzato geloso.
"Ab...abbass...salo per...favore." Ansimo, sottovoce, mentre mi aggrappo alle mie stesse cosce.

Il mio corpo non risponde più ai miei ordini e immagino sia ormai evidente quello che sta succedendo. Io sto palesemente per venire, e a giudicare dal suo sguardo fiero, lui ne è assolutamente consapevole.

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⏰ Last updated: Jul 30 ⏰

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