Capitolo 18

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FIORE DI LOTO

La seconda possibilità è stata la mia rinascita,
conservavo la mia bellezza anche in mezzo al fango.               

Mi copro le orecchie con le mani, vorrei che il volume del mondo fosse impostato sul muto.
Mi sento così sbagliata, non potevo essere come loro mi volevano? Una studentessa del liceo, ben vestita e posata. Invece indosso delle calze colorate, abbinate al maglione un po' punk con qualche buco e i capelli sono tinti di fucsia elettrico. Le braccia con dei tatuaggi, piercing alle orecchie e i braccialetti in quantità generose sui polsi. I miei voti in matematica e chimica fanno pena. Aggiungerei che da un mese sanno che mi sento con una ragazza. Le loro frasi riescono a sovrastare il baccano che c'è in me, oltrepassano la porta della mia camera, come frecce mi colpiscono il centro del petto. Cos'ha di sbagliato? Perchè non si impegna per andare all'università? Io non accetto una figlia lesbica, mandiamola via.
Le lacrime mi rigano il viso, il coraggio di fare dei passi azzardati mi è sempre mancato. Io volevo solo essere me stessa, ma loro non mi hanno mai ascoltata.
Allungo una mano sulla scrivania. La scatola che contiene l'essenziale per scappare dai miei demoni mi sembra così anomala. Come posso affidarmi a un biglietto aereo e un indirizzo dall'altro capo del mondo? La porta della mia camera si spalanca.

Mi agito nel letto e apro gli occhi, terrorizzata da quel ricordo.
Due occhi azzurri limpidi come il cielo in estate si inchiodano nei miei. Ha un braccio piegato sotto la testa e con l'altra mano mi accarezza la nuca.
Prendo due respiri profondi, ma le lacrime mi pizzicano inevitabilmente gli occhi. Una goccia calda mi accarezza la guancia, devia sul mio viso, interrotta dal naso.
Azzurra mi stampa un tenero bacio, assorbe sulle sue morbide labbra la riga salata che ha macchiato la mia pelle pallida. Sicuramente sono madida di sudore.
"Ci sono io con te," parla piano, delicata come le ali di una farfalla.
Mi giro supina e guardo il soffitto, mi concentro sulle piccole crepe per annullare il ricordo del sogno. Purtroppo è stato lo specchio della realtà che ho vissuto qualche anno prima.
"È stato difficile prendere quella scatola e vederci un nuovo inizio, non sapevo cosa fare con soli due indizi. Ho seguito l'istinto, sono fuggita dalla realtà che stavo vivendo." Tipico del mio carattere, la paura mi ha sempre avvolta, invadendo le mie emozioni e impedendomi di affrontare le situazioni difficili della vita. Però con Azzurra è diverso, lei merita la mia fiducia e io devo affrontare l'ostacolo della verità. Voglio che lei sappia il mio passato per poter essere parte del futuro che desidero.
Mi ascolta in silenzio, gli occhi vigili puntati su di me. È notte fonda, le stelle brillano ancora riflettendosi sullo specchio dell'oceano.
"Sono arrivata a Los Angeles senza conoscere niente. Avevo solo un pezzo di carta fra le mani e qualche soldo per mangiare, ma ovviamente l'euro non andava bene per questo Paese." Mi mordo l'interno guancia. "Sono stata accolta da Danny a braccia aperte, anzi ora che ci penso mi ha subito trattata come se mi conoscesse da anni. Lui ha vissuto la mia infanzia e l'adolescenza solo tramite qualche foto e video che mia nonna gli inviava." Le lacrime mi rigano il viso.
"Deve essere stata una sofferenza non poter far parte della famiglia in cui è nato, non poter cullare l'unica nipote che ha avuto. Mia madre non mi ha mai parlato di lui, tutt'ora lo ignora. Come ha potuto farmi questo?"
Silenzio, ecco cosa ricevo in risposta. Azzurra mi sta permettendo di sfogarmi senza limiti.
"Con Danny al mio fianco ho potuto seguire le mie passioni, dedicarmi all'arte e fare un corso di editoria base. Lui non ha esitato ad assumermi come correttrice di bozze e ora si aspetta un romanzo da me." Sorrido nel buio, la mano di Azzurra tiene la mia stretta nella sua.
"Io...mi sento scombussolata e ho ancora gli incubi del mio passato che mi fanno visita sia di notte che di giorno, ma ora sto vivendo la vita che ho sempre sognato e nessuno deve rovinarmela."
Guardo il suo viso e il mio cuore perde un battito. Si asciuga frettolosamente una lacrima dalla guancia, ma io noto subito quel gesto impercettibile. In quegli occhi lucidi sento il bisogno di costruire le fondamenta di casa mia. In questo istante ho aperto il mio cuore a una donna che ha le capacità di aggiustarmi, nonostante sia rotta dentro lei riesce a mettere apposto i cocci di me stessa.
Mi sto innamorando di Azzurra, giorno dopo giorno. Il battito nel mio petto accelera, non esito ad accoccolarmi al suo petto in attesa di una risposta.
Dopo qualche secondo di silenzio, a me sembra siano passate ore, il suo petto trema e le parole si fanno strada nelle mie vene, curano le ferite che quell'incubo ha rischiarato.
"Nessuno ti strapperà i tuoi sogni e le tue passioni, devi essere tu a lottare per viverle al meglio. Con il tempo si risolverà tutto, puoi solo chiarire ogni tuo dubbio o tormento attraverso il dialogo." Mi bacia dolcemente la fronte.
"Io vorrei restare al tuo fianco, aiutarti a realizzarti per la donna che sei e non per quella che avresti dovuto essere. Ammiro come affronti le cose lasciandoti pervadere dalle emozioni, credimi che non sono debolezze." Prende un respiro profondo. "I tuoi sentimenti sono la forza che ti permette di raggiungere gli obbiettivi della vita quotidiana, ti permettono di affrontare le situazioni per la ragazza dolce e passionale che sei. Lasciali liberi di vivere la loro vita insieme alla tua, ve lo meritate."
"Non soffocare la tua essenza, altrimenti la luce nei tuoi occhi un giorno si spegnerà e nessuno potrà riaccenderla se non la tua forza interiore."
Alzo il viso verso di lei, grata di quelle parole. Mi ha toccato l'anima con delicatezza, come nessuno prima aveva mai fatto. Le accarezzo una guancia.
Noto il suo sguardo concentrato alle mie spalle. Mi volto a guardare fuori dalla finestra.
"Cassiopea brilla, ma mai quanto te." Sorride e non posso evitare di baciarla a stampo. La mia tenerezza ormai è stata sguinzagliata senza pudore verso questa donna che mi sta rubando ogni cellula del corpo.
"Posso chiederti cosa hai sognato?"
Abbasso lo sguardo incupito da quella domanda prevedibile.
"Le cattiverie urlate dai miei genitori. Loro mi hanno sempre fatta sentire sbagliata, ma era più forte di me ribellarmi alle loro regole ferree."
"Ho sempre desiderato essere uno spirito libero, amante dell'arte e della bellezza estetica." Mi scopro le braccia mostrandole i tatuaggi.
"Ogni tatuaggio ha una storia che mi appartiene, nessuno è fatto a caso o per piacere estetico. Adoro raccontarmi attraverso le parole o i disegni. Da piccola dipingevo, ora scrivo. Mentre sulla pelle conservo le cicatrici dell'inchiostro che mi hanno segnato anche nella vita di tutti i giorni."
Le dita di Azzurra percorrono qualche linea nera. Rabbrividisco sotto al suo tocco.
Esita sfiorando i braccialetti sui miei polsi, mi mordo forte il labbro inferiore.
"Non lo fai più?" Infila piano un dito sotto i bracciali, accarezza la pelle lesionata dei miei polsi.
Alle medie pensavo che il dolore fisico potesse sovrastare quello mentale. Temporaneamente funzionava, fino a quando i pensieri hanno iniziato a martellare costanti nella mia testa.
Da semplici pensieri sono diventati paure, da paure si sono trasformati in incubi.
Volevo solo zittire quelle voci, pensare ad altro senza provare continui sensi di colpa.
"No, ho smesso di sentirmi sbagliata nel mondo." Tengo lo sguardo basso verso la sua mano sul mio polso.
"Ma li copri ancora," esita, poi sfila a uno a uno i bracciali di pietre dure. La mia protezione va in frantumi, ma so di essere al sicuro fra le sue braccia.
"Per difendermi dai ricordi, almeno da quelli che non mi perseguitano in sogno."
Le cicatrici color latte luccicano sotto i raggi della luna filtrati dalla finestra. Sono piccoli e lineari, ma si notano molto bene. Per distrarmi grattavo via le croste, quel dolore mi aiutava a capire che la mia vita era reale e non potevo sfuggire dalle sue grinfie.
Azzurra avvicina il mio polso al suo viso, si bagna appena le labbra per lasciare un tenero bacio sul disastro di ragazza che sono.
"Ora ci sono io a difenderti."

Unexpected ~ lesbianWhere stories live. Discover now