Capitolo sette

195 5 0
                                    

Poteva vedere le tracce di magia antica, ecco perché i suoi amici non avevano visto il contenuto del libro quando Adeline glielo aveva mostrato. Loro non erano come lei. Nonostante fosse brava a usare la magia, Adeline non aveva mai usato incantesimi di una potenza tale da essere considerati forti come un esercito si draghi, ciò la includeva nella seconda categoria di cui parlava Leo. La giovane Serpeverde era terrorizzata e affascinata da quella fonte di sapere. Era curiosa di scoprire di cosa lei era davvero capace, ma la paura si era impossessata di lei. Leo aveva scritto di un tipo di magia antica più oscuro e ciò fece spuntare nella mente della studentessa una marea di ipotesi e di domande senza risposta. Riguardo alla parte sulla Stanza delle Necessità, beh, lei ci era già dentro.

Adeline chiuse il libro, senza sapere se mettersi a gridare di gioia e di stupore o se mettersi a piangere per la paura e l'ansia che quella scoperta le aveva procurato. Ci mise un po' per tornare a concentrarsi, e non appena il suo cervello si rimise in moto, Adeline riuscì a mettere insieme i pezzi del puzzle. Il ragazzo del suo sogno, quello biondo che aveva ballato con Aspen Skyfall, doveva essere lui Leo Ryan Blackwood. Scrivere tutte le informazioni sulla magia antica in un unico libro sarebbe stato rischioso nel caso il libro fosse finito nelle mani sbagliate. E se Leo avesse usato un incantesimo per far in modo che quelli come lei che avessero trovato il libro avessero dei sogni che gli spiegavano ciò che Leo non raccontava? Un ipotesi molto improbabile, ma non del tutto insensata.

Adeline mise il libro nella tasca interna del mantello, per poi prendere un bel respiro profondo prima di uscire dalla stanza. Il corridoio era deserto, così la ragazza tornò nella sua Sala Comune come se niente fosse successo. Centinaia e centinaia di domande le riempivano la testa, domande a cui avrebbe trovato risposta semplicemente leggendo i capitoli successivi del libro. Ma era così spaventata da ciò che aveva scoperto che leggere un altro di quei capitoli avrebbe potuto ucciderla solamente a pensarci. Adeline passò il resto della giornata a fare i compiti, senza mai riuscire a levarsi dalla testa la domanda più insignificante ma allo stesso tempo sensata del mondo: chi era veramente Leo Ryan Blackwood?

*

Le lezioni della settimana furono più noiose del solito. Forse lo erano perché Adeline non riusciva a togliersi dalla testa nemmeno per un istante la questione della magia antica e di Leo Blackwood. Non disse niente a James e neanche ai suoi amici, non voleva che si preoccupassero. Ad ogni modo, venerdì si sarebbe svolta la prima partita di Quidditch della stagione, Grifondoro contro Serpeverde. Per un momento Adeline temette che James e Sirius avrebbero fatto un sacco di fastidiose battute al riguardo dato che lei era l'unica Serpeverde in un gruppo in cui tutti erano Grifondoro, ma non lo fecero. La partita si sarebbe svolta subito dopo il pranzo ed Adeline non vedeva l'ora. Suo fratello le aveva parlato molto della sua bravura come Cercatore e lei aveva una grande passione per il Quidditch, ma nonostante ciò non aveva mai giocato in una partita vera. A Beauxbatons non c'era un campo da Quidditch e neanche delle squadre, se si voleva giocare gli studenti dovevano farlo nel weekend sotto sorveglianza della professoressa di volo. Nessuna delle sue amiche era un'appassionata di Quidditch, così Adeline non aveva mai giocato.

Dopo aver mangiato, Adeline incontrò Sirius, Peter e Remus fuori dalla Sala Grande. James era uscito prima per prepararsi per la partita, ma Adeline gli aveva fatto gli auguri per la partita poco prima che se ne andasse ("Grazie, sorellina. Oh, e mi dispiace, ma saremo noi a vincere, piccola serpe" le aveva detto lui con un sorriso). I quattro erano andati al campo di Quidditch e nonostante fossero un po' in anticipo, gli spalti erano già pieni di gente e anche alcuni insegnanti erano già saliti sulle tribune. Il campo era molto grande e aveva una forma ovale. Centinaia di sedili divisi in tribune s'innalzavano tutt'intorno per dar modo agli spettatori di vedere dall'alto lo svolgimento della partita. A ciascuna delle estremità del campo c'erano tre pali d'oro con degli anelli in cima.

I should hate you, Regulus Black, but I love you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora