capitolo 6 -Sumire-

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Osservai per l'ennesima volta lo schermo del telefono, come se non avessi già memorizzato il numero di Toya. Iniziai a rotolare da parte a parte nel letto, ridacchiando come un'adolescente alle prese con la sua prima cotta.
Toya era vivo.
Ed era tornato da me.
Benché fosse passata una settimana e mezza dal nostro incontro, ancora non riuscivo a crederci. In fondo era normale, avevo passato undici anni a crederlo morto.
Certo, avrei tanto voluto che si fosse fatto sentire in questi giorni, ma attribuii la cosa al fatto che gli avevo chiesto del tempo per pensare sui miei sentimenti per lui. Quello non era il Toya che conoscevo ed ero confusa al riguardo.
Il telefono iniziò a squillare, facendomi trasalire. Guardai speranzosa lo schermo, pensando che si trattasse di lui.
E invece era Endeavor.
Guardai deluda il telefono e gli chiusi la chiamata in faccia. Non avevo voglia di sentire quel vecchio brontolone.
Tornai ai miei pensieri, sdraiandomi sulla pancia, pensando a come mi fossi innamorata di Toya. Magari poteva essermi d'aiuto per capire come amarlo di nuovo come prima.
C'erano voluti anni prima che iniziassi a provare qualcosa per lui, prima ero troppo presa dalla nostra rivalità. A parte la sua bellezza, mi ero innamorata della sua tenacia e della sua forza di volontà.
Aggrottai la fronte. E poi per cos'altro mi ero innamorata di lui? Cercai di pensarci ma non mi venne in mente altro. I nostri momenti insieme erano caratterizzati dagli allenamenti e da continue discussioni su suo padre, ideando piani su piani su come attirare la sua attenzione su Toya.
Nient'altro.
E anche se tornassimo insieme, che futuro avremo potuto avere?
In fondo lui era un villain e io un hero.
Feci per mettermi seduta sul letto quando la porta della mia camera si aprì di colpo, mentre un pazzo isterico irruppe dentro urlando -SUMIREEEEEEEE! PERCHÉ CAVOLO NON RISPONDI ALLE CHIAMATE!?!-
Sobbalzai per lo spavento -ma che cazzo urli, vecchio pazzo?!? E poi si entra così nella camera di una ragazza?!?-
Endeavor mi guardò malissimo -se mi rispondessi al telefono, forse non sarei qui. E vorrei ricordarti che questa è la MIA agenzia!- sottolineo' con sguardo rabbioso -per cui faccio quello che mi pare quando mi pare!-
Alzai lo sguardo al cielo, sbuffando sonoramente. Non avevo un posto mio e risiedevo nell'agenzia di questo isterico, come facevano tanti altri sideckik oltre a me. Volevo mettermi i soldi da parte per creare un'agenzia tutta mia e per prendermi in seguito una casa. Non volevo essere una sideckik per tutta la vita, sognavo di diventare una Pro Hero. Lo volevo sia per me che per Toya.
Feci per chiedere a Endeavor che cosa volesse quando lo studiai, aggrottando le sopracciglia. Nonostante i suoi quarant'anni suonati, era ancora un gran bell'uomo ed era veramente un colosso. I suoi muscoli erano impressionanti, un suo bicipite era più grosso della mia coscia. Portava i capelli scarlatti tagliati a spazzola e i suoi occhi azzurro cielo mi ricordavano troppo quelli di Toya. Ogni volta che li vedevo era un colpo al cuore.
Ma ciò che mi lasciò senza parole fu il suo look.
Era totalmente a petto nudo, con indosso solo i pantaloni della tuta nera. I suoi muscoli erano tesi come sempre, leggermente imperlati di sudore. Molto probabilmente si stava allenando prima di piombare in camera mia.
Endeavor si accorse di come lo stavo scrutando, chiedendomi con aria scocciata -che cos'hai da guardarmi in questo modo?-
-Perché sei a petto nudo?- gli chiesi impulsivamente -non è che sei venuto qui per provare a sedurmi?- feci aprendomi in un ghigno malizioso, sapendo di provocarlo -benche' mi piacciano da matti i filmini con i daddy, ti vorrei ricordare che sei sposato e che i tuoi figli hanno quasi la mia età, vecchio maialone!-
Endeavor diventò rosso come un pomodoro -MA SEI SCEMA?!? PENSI DAVVERO CHE TOCCHEREI UNA MOCCIOSA COME TE?!?-
Non riuscii a trattenere una risata, era veramente divertente punzecchiarlo in quel modo.
Endeavor mi guardò malissimo -sei proprio uguale a lui! Se non fosse per il fatto che io e tua madre non siamo mai stati a letto insieme, penserei subito che sei mia figlia!-
Capii subito dove stava andando a parare. Io e Toya avevamo lo stesso carattere ribelle e sarcastico, ed eravamo entrambi irrispettosi verso chiunque.
Sembravano fatti con lo stampino.
In me rivedeva il figlio che credeva morto.
-Come mai sei qui?- chiesi con un filo di voce, cercando di cambiare discorso.
-Hawks mi ha telefonato poco fa- mi spiegò lui, tornando calmo -vuole che per qualche giorno tu gli faccia da sideckik-
Cercai di metabolizzare quelle parole. Hawks non mi aveva detto niente al riguardo. Che diamine aveva in mente?
-Non ero molto d'accordo- proseguì Endeavor -ma ha insistito parecchio, era irremovibile. Tu per caso ne sai qualcosa?-
Scossi la testa. Non sapevo nulla di quella faccenda. Se fosse stato qualcosa di importante me lo avrebbe detto subito.
Endeavor mi studiò, capendo che la mia confusione fosse sincera -domattina andrai da lui, mi ha detto che potrai restare presso la sua agenzia fino a quando non dovrai tornare qui...-
-Ok- mormorai distrattamente. Sapevo bene che quel "restare presso la sua agenzia" significava "stare a casa sua", ma ovviamente non poteva dirlo a Endeavor. Sapeva che aveva un atteggiamento molto paterno verso di me, forse più che coi suoi figli, e non avrebbe mai approvato che restassi in casa sua da sola con Hawks, manco potessimo fare chissà cosa.
Non era la prima volta che passavo del tempo da sola con lui nella sua dimora, e non era mai successo niente. Hawks ha sempre tenuto le mani a posto.
Ammetto di averci fatto qualche pensierino ogni tanto, ma erano solo fantasie. Ero troppo presa dal ricordo di Toya per poter fare qualunque cosa con un ragazzo, e temevo di rovinare la mia amicizia con Hawks se avessi varcato quel confine.
Endeavor usci' dalla mia camera, lasciandomi ai miei pensieri.
Non potevo sapere che cosa mi aspettava nei giorni successivi e dei vari cambiamenti che stavano per esserci.

Blu come le tue fiamme e rosse come le sue piumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora