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Blake

Chiuso nel mio studio, dalla vetrata guardo la serata procedere.
Stasera, c'è molta più gente del solito. Tant'è che, abbiamo dovuto aumentare la sicurezza.

Prendo la bottiglia di scotch e me ne verso un po' nel bicchiere, per poi portarlo alla bocca e gustarne lentamente il sapore. L'alcol scende giù che una meraviglia.
Ne ho davvero bisogno, cazzo.
Chiudo gli occhi, lasciandomi avvolgere dalla musica cercando di rilassarmi.
Ma quando riapro gli occhi, sono consapevole che la serata prenderà una piega differente da quella che avevo sperato.

In pista, nel centro esatto c'è la mia eterna dannazione mentre balla e si struscia sullo stronzo italiano.
Stringo talmente forte il bicchiere da frantumarlo in mille pezzi tra la mia mano, oltretutto ferendomela.
<<Merda.>> lascio i resti del bicchiere cadere sul pavimento e mi slego la cravatta, fasciandomi la mano che perde abbondantemente sangue.

Che cazzo ci fa qui?
È venuta per farmi ammattire?

E senza pensarci due volte, afferro il cellulare e chiamo Brittany, la nuova cameriera. Capelli biondi lunghi, fisico da modella e labbra che gridano pompino.
Mettiamo in chiaro che non è assolutamente il mio tipo, ma se Nadine vuole farmi uscire fuori di senno...Beh, io la farò impazzire il doppio.

Appena Brittany mi raggiunge, le afferro la mano e senza spiegazioni la trascino in pista, precisamente affianco alla nuova coppia dell'anno.

Cerco di fare respiri profondi per cercare di tenere a bada l'autocontrollo, perché... Cazzo, vorrei spezzare le fottute mani di quel coglione sulla mia bambina.

<<Balla, strusciati su di me. So che ti piaccio, quindi approfittane>> dico a Brittany, per poi afferrarle la vita e tirarla più vicino possibile.

Nadine, ancora ingnara della situazione, continua a ballare ad occhi chiusi. È un cazzo di spettacolo, tant'è che ho il pene in panne e, quando Brittany prende a strusciare il suo culetto su di me sembra rendersene conto perché si volta e mi sorride languidamente. Vorrei dirle che l'erezione non è affatto merito suo, ma taccio e porto le mani sul suo ventre accarezzandolo lentamente sentendola rabbrividire. Ed è lì che la mia piccola stronza apre gli occhi e mi nota.

O meglio, ci nota.

Vedo il suo sguardo mutare sotto le luci dei faretti. La rabbia le accende gli occhi verdi già di loro abbaglianti. E cazzo, per un momento mi perdo in essi e il fiato viene a mancarmi.
La mia streghetta ammaliatrice.
La mia fottuta droga.
Senza rendermene contro stringo con forza i fianchi di Brittany dalla rabbia facendola trasalire. Si volta del tutto portando le unghie laccate di rosso sul mio petto per poi, iniziare a sbottonare la camicia sino al ventre e Prendere ad accarezzarmi il petto.
Ed io, non sento un cazzo. Non sento le sue mani su di me, il suo fiato che mi accarezza il collo o la musica e le persone che ci circondano.

Vedo e sento solo la mia bambina. Ferma al centro pista che mi guarda con occhi sbarrati e il suo petto alzarsi e abbassarsi freneticamente.
Bambina... guardami, vedo solo te. Vieni qui e andiamo via. Solo io e te, chiudiamoci nel mio studio e amiamoci per tutta la notte. Ne ho un dannato bisogno. Ho bisogno di perdermi in te, nei tuoi occhi, nel tuo corpo, nella tua anima e nel tuo amore per ritornare a vivere. Vieni qui, piccola mia e amami, amiamoci perché mi manchi e sto andando in crisi d'astinenza. Vieni qui e salvami, bambina.

Abbassa lo sguardo di colpo, per poi sollevarlo e avvicinarsi al suo amico e iniziare a lambirgli il collo con le labbra, le mie fottute labbra. E non ci vedo più, spingo Brittany da me e con  il fuoco a incendiarmi le vene tiro per il colletto lo stronzo, scaraventandolo a terra.
Nadine trasalisce, spaventata.
Stringo i pugni con forza trucidandola con lo sguardo. Respiro affannosamente e in due falcate la raggiungo e le prendo con forza il polso trascinandola tra la folla che continua a divertirsi ignara.
Non mi volto a guardarla, perché impazzirei più di quanto non lo sia in questo momento. Continuo a vedere solo le mani di lui su di lei e le sue cazzo di labbra sul corpo di lui.
Porto la mano libera e ferita sul mio petto e strattono la camicia facendo saltare gli ultimi bottoni.
Mi manca l'aria.

Non so come, ci ritroviamo nel mio studio. Io appoggiato con gli avambracci alla scrivania e Nadine alle mie spalle.

<<Blake>>
Chiudo gli occhi al suono terrorizzato della sua voce e mi maledico per averla spaventata.
Merda, devo calmarmi ma non ci riesco.

Sento i suoi passi incerti farsi vicini.
<<Non ti azzardare ad avvicinarti, stronza del cazzo.>> Le parole lasciando la mia bocca senza controllo. Sono fuori di me dalla gelosia.

Stringo i pugni e poi scaravento la scrivania con violenza.

Mi volto a guardarla e sbotto: <<Come cazzo hai potuto? Davanti ai miei occhi lasciarti toccare così da un'altro? Come cazzo hai potuto posare le mie cazzo di labbra sul corpo di un'altro?>>

<<Io...Blake... Calmati e parliamo>>
Rido istericamente alle sue parole, adesso vuole parlare la piccola stronzetta, dopo che io ho cercato di farlo dal primo momento che l'ho rivista e non mi ha voluto ascoltare nemmeno una cazzo di volta.

Cristo... dammi la cazzo di pazienza.

<<Ascoltami->>
Non la lascio finire di parlare, che la spingo con forza al muro intrappolandola con il mio corpo e prendo a sollevarle il vestito con forza.
<<Adesso ti scopo, forte. E dopo essermi svuotato in te, ti farò andare dal tuo amico con la mia sborra che ti cola tra le gambe e il mio odore su di te. Così, saprà che sei mia e lo sarai sempre.>>

Ciao ragazzi, come state?
Mi sono impegnata tantissimo per questo capitolo. Non è stato facile e spero davvero di aver fatto un buon lavoro.
Fatemi sapere se vi è piaciuto.
Un kiss 💋

You Are My Drug 2Où les histoires vivent. Découvrez maintenant