𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟒 || 𝐋.

870 22 0
                                    

Quando la sera entro a lavoro, non smetto di sorridere

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Quando la sera entro a lavoro, non smetto di sorridere. Non vedo l'ora che Jonah arrivi per potergli raccontare quello che è successo.

Ma quando lui entra nel locale, ha uno sguardo estremamente serio, quasi arrabbiato.

"Jonah, non puoi capire cosa è successo." Urlo appena lo vedo.

"No, Liv. Ora tu mi spieghi che cazzo hai fatto." Non so a cosa si riferisce ma è decisamente arrabbiato.

Lo lascio continuare.

"Hai girato un porno?"

Spalanco gli occhi, mentre lui tira fuori dalla tasca il suo telefono con l'immagine bloccata del video sul profilo di Zoe, anzi, Zara.

"Cristo Jonah, lo hai guardato?"

"No, Liv. Cazzo. No che non l'ho guardato." Continua lui sbraitando. "Il volto è coperto ma i tatuaggi li ho riconosciuti subito. E non ho voluto neanche farlo partire."

Questa risposta mi tranquillizza leggermente. L'idea che mio cugino potesse vedermi in quelle condizioni mi mette a disagio.

"Ma come ti è venuto in mente?" Mi chiede con un tono amareggiato.

Mi sta facendo sentire in colpa.

"Io.. io non lo so. Volevo solo.." Balbetto qualcosa senza sapere cosa sto dicendo.

Le parole non mi escono, sento gli occhi inumidirsi e la bocca tremare. Sentire Jonah parlarmi con quel tono mi fa credere di aver fatto una cazzata.

"Fammi capire, Liv. Quanti soldi ti ha dato per questa merda?"

"Non mi faccio pagare, Jonah. Non l'ho fatto per soldi."

"E allora perché cazzo lo hai fatto." Non la pone neanche a domanda dal tono duro che ha, sebbene si aspetti una risposta.

"Per amore." Ammetto.

L'ho fatto per amore. L'ho fatto perché la amo e solo ora me ne rendo conto. L'ho fatto perché è la prima volta che mi innamoro di qualcuno e non sapevo come gestire il sentimento. Ho usato il video come una scusa per potermi avvicinare a lei in quelle vesti e farmi desiderare, con la paura di non riuscire in altri modi. L'ho fatto perché non mi è mai successo di sentirmi in questo modo per una persona, di provare sentimenti così a lungo, di non voler fuggire subito dopo aver ottenuto quello che volevo. Io la amo, e ora che l'ho capito tutto si fa più chiaro.

Lo vedo fare un sospiro malinconico, per poi dire: "Zoe non è una buona influenza per te. Cazzo, Liv. Una pornostar?"

Sto per controbattere quando sento un rumore improvviso dall'entrata. Mi giro di scatto e noto una figura correre. Mi dirigo a passo svelto verso la porta pregando solo che non sia Zoe.

Ma invece è lei, che adesso sta scappando il più veloce e lontano possibile dall'Ultra.

Grido il suo nome sperando che si volti, ma non lo fa.

Mi giro verso Jonah, che mi guarda dispiaciuto.

Vorrei inseguirla, precipitarmi da lei e dirle quanto la amo, che non mi pento di niente, e che non sono d'accordo con Jonah. Ma ormai è troppo lontana, l'ho persa di vista e mettermi a correre sarebbe solo inutile.

Mi metto le mani tra i capelli mentre mi accascio per terra.

La serata lavorativa sembra non finire più, servo i drink ai clienti con fare apatico e lancio delle occhiate furiose a Jonah quando incrocia il suo sguardo con il mio.

In un momento di calma nel locale, Jonah si avvicina a me. I suoi occhi sono addolciti, sembra pentito.

"Liv, voglio chiederti scusa. Ho esagerato."

"Si, Jonah, hai esagerato. Zoe è la persona migliore che io potessi incontrare, ridurre la sua personalità al fatto che sia una pornostar è da coglioni. Si vede che non la conosci abbastanza."

"È vero, non la conosco. Ma.."

"Niente ma, Jonah. Non mi trattare come se fosse stata lei a trascinarmi in questa storia, a dire il vero sono stata proprio io a chiederglielo." Sono incazzata. "Aveva delle difficoltà a pagarsi l'affitto e la retta universitaria, e quella le è sembrata l'unica possibilità."

"Ho capito, Liv. Ma il fatto è che non lo è. Non è l'unica possibilità."

Non rispondo.

"Senti, mi dispiace davvero. Non ti ho mai sentito parlare in questo modo di qualcuno. Sono sicuro che sia una persona speciale."

"Lo è."

"Lo avevo detto che ti saresti innamorata." Mi sorride, si è tranquillizzato. E anche io. "Dai, parlami di lei. Vorrei conoscerla meglio."

Inizio a raccontarle tutti i particolari di Zoe che mi hanno fatto innamorare: la sua passione per l'arte, il suo profumo, la sua eleganza. Il fatto che fosse prudente nei miei confronti, che mi lasciasse di continuo messaggi tramite bigliettini. Il fatto che provassi tanta gelosia a vederla con qualcun altro, che mi mancasse non vederla anche solo per pochi giorni. Il fatto che io non provi più interesse a provarci con le sconosciute e che dopo aver fatto l'amore con lei continuo a desiderare di stare al suo fianco.

Jonah mi ascolta attento, sorride, e sembra genuinamente felice per me.

"Ti chiedo ancora scusa Liv. Senti, perché non ti prendi una pausa e la chiami?"

Alle sue parole, mi allontano per andare in un luogo più appartato e prendo il cellulare. Le scrivo un messaggio frettolosamente, chiedendole di vederci per parlare, ho delle cose da dirle e quello che ha sentito non significa niente.

Ma il messaggio non le arriva.

Allora la chiamo, ma anche la chiamata sembra essere irraggiungibile.

Mi ha bloccata.

Esco di corsa dal locale e salgo le scale del suo appartamento. Busso alla porta, ma non apre. Non è in casa.

Inizio a preoccuparmi, la cerco sui social ma sembra essere sparita da ogni luogo.

Apro StripPorn e finalmente appare. Però ha cancellato ogni post. L'unica cosa che rimane è il nome utente e il numero di follower.

𝐌𝐀𝐒𝐐𝐔𝐄𝐑𝐀𝐃𝐄Where stories live. Discover now