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La mattina mi sveglio grazie ai colpi che battono rumorosamente sulla porta.
Mi alzo senza neanche guardare il telefono, entro di fretta al bagno per dare una spazzolata veloce ai capelli per poi andare ad aprire la porta.
«Ma che cosa c'è una riunione perché avete tutti quanti dolore da qualche parte» domando vedendo letteralmente metà squadra davanti la porta della mia stanza d'hotel.
«Volevamo solo constatare che fossi viva cara Chiara» mi dice Nicolò.
Guardo l'orario che segna le otto e mezza e mi domando perché mi avessero svegliata dato che l'aereo sarebbe decollato alle dieci e mezza se non alle undici.
«Dovrei farvi una domanda» dico io.
«Dicci» risponde Fabio.
«Perchè avete pensato che io fossi morta se l'aereo decolla alle undici» domando io stando sul ciglio della porta mentre tutti i ragazzi sono fuori che si grattano la testa.
«Ragazzi mi sa che ci ha scoperto» dice Dusan facendo scoppiare tutti quanti a ridere.
«Ti spieghiamo volevamo solo farti svegliare sai qualcuno voleva passare del tempo con te però non sapeva come fare per questo motivo siamo tutti qua fuori, adesso facci entrare che se ci vedono ci scambiano per scemi» dice Federico facendomi spostare da davanti per fare entrare tutti i ragazzi che sono fuori.
In sostanza in meno di quindici minuti la mia stanza è stata invasa da otto persone che contano come fossero venti.
«Se non vi dispiace io torno nel mio letto» dico io mentre mi faccio largo tra i ragazzi che sono un po' buttati sul pavimento per il caldo e un po' sono buttati sul divano che è presente nella mia stanza mentre alcuni sono seduti in varie parti del letto.
«Non vorrai mica dormire vero Chiara» dice Fagioli.
«Se solo ci provassi finirei col subire qualcuno dei vostri scherzi macabri perciò non ci penso nemmeno, mi metterò solo sotto le coperte mentre ascolto le stupidate che dite» dico io facendo ridere tutti quanti.
Dopo non molto sento la presenza di qualcuno farsi spazio vicino a me nel letto mentre tutti gli altri sono distratti a parlare tra loro.
«Fammi indovinare sei tu la persona che vuole stare con me, che però aveva paura di disturbare, vero?» gli dico e lo vedo arrossire per poi abbassare la testa.

Kenan Yildiz
Erano le sette e mezza quando mi sveglio guardo l'orario sul telefono e noto che è davvero presto per potermi alzare perciò per non svegliare i miei due compagni di stanza, Federico e Dusan, decido di restare sul letto smanettando col telefono per buoni quindici minuti, alle otto e dieci sento alzarsi i miei due amici che mi notano e richiamano la mia attenzione.
«Come mai siamo già tutti quanti svegli» domanda Dusan vedendo la coincidenza.
«In realtà io sono sveglio dalle sette e mezza, però non volevo disturbarvi e sono stato per fatti miei» dico io spiegando e loro annusicono, iniziamo a parlare del più e del meno quando sentiamo bussare alla nostra porta.
«Abbiamo due opzioni o ci sono venuti a sgridare oppure sono i ragazzi che si sono svegliati» dice Federico azzecando per la seconda opzione.
Infatti i ragazzi che si presentano alla nostra porta sono ben cinque: Fagioli, Miretti, Gatti, Mckennie e Cambiaso
«Anche voi vi siete svegliati presto e non siete riusciti a riprendere sonno» ci domanda Nicolò mentre tutti quanti annuiamo.
«Chissà che cosa starà facendo la nostra fisioterapista preferita» dico io ad un certo punto.
«Non è che ti stai prendendo una bella cotta per la nostra fisioterapista preferita» mi dice Fagioli facendo alzare un brusio incredibile nella stanza.
«Dai ragazzi ma che cosa state dicendo, è normale che è un no» dico io ovvio.
«Vedremo, Yildiz, vedremo» si intromette Miretti dandomi uno schiaffo dietro al collo.
«Facciamo che andiamo nella sua stanza e vediamo che cosa sta combinando» dice poi Cambiaso facendo accettare a tutti quanti la proposta.
«Va bene però se ci dovesse chiedere qualche cosa come succederà daremo la colpa a Kenan» accettiamo anche se per qualche secondo ho esitato un pochettino.
Alla fine messo a punto il piano andiamo nel modo più silenzioso possibile verso la camera 205, la stanza della ragazza.
Dusan inizia a dare dei piccoli colpi alla porta per fare notare che qualcuno la stesse cercando ma nessuno risponse, attendiamo quei cinque minuti che di solito si impiegano per aprire la porta ma comunque nessuno ci apre, perciò sotto consiglio di Mckennie la chiamiamo svariate volte al telefono ma neanche lì risponde, constatiamo, perciò, che sta dormendo.
Ma ovviamente testardi come siamo non ci arrendiamo e continuiamo a bussare alla porta imperterriti finché non sentiamo dopo molto tempo la chiave della stanza girare e poi la porta si apre rivelando la figura della ragazza che ha una lunga maglia che gli arriva fino a metà coscia come pigiama e i capelli pettinati come se li avesse appena messi a posto.
Anche da struccata e in pigiama è davvero una bellezza unica e forse Mckennie non ha tutti i torti nel dire che mi sto prendendo una cotta, ma tutta la tenerezza è partita da lei quando venerdì sera mi ha lasciato dormire da lei e poi man mano ci siamo legati sempre di più, come se avessimo un qualcosa che ci lega.
Forse, però, è davvero troppo presto per pensare ad una possibile cotta, in fin dei conti la conosco davvero poco e sarebbe da vero matto se decretassi di avere una cotta per Chiara.
Inoltre, la mia vita si è spostata qua per un solo ed unico obbiettivo: il calcio, e avere una ragazza non era di certo nei piani quando decisi di venire a vivere in Italia.
«Ti spieghiamo volevamo solo farti svegliare sai qualcuno voleva passare del tempo con te però non sapeva come fare per questo motivo siamo tutti qua fuori, adesso facci entrare che se ci vedono ci scambiano per scemi» dice Federico facendo alzare un brusio di risate tra tutti ragazzi mentre lei ne accenna solamente uno, ringrazio mentalmente Federico che non ha detto chi fosse questo ragazzo ma lei, intelligente com'è avrà sicuramente capito che sono io.
Ci fa entrare nella sua stanza e dopo aver chiuso la porta alle sue spalle annucia che si sarebbe messa sul suo letto e aggiunge anche che non avrebbe dormito per non subirisi i nostri scherzi.
Mentre i ragazzi sono distratti colgo l'occasione per andare a mettermi vicino a lei seduto sul letto che stava occupando Chiara.
«Fammi indovinare sei tu la persona che vuole stare con me, che però aveva paura di disturbare, vero?» mi dice lei e non posso fare a meno di sorridere.

io per te, tu per me ; Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora