The first

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(I fatti verranno narrati dal punto di vista di Leo)

Amavo guidare con lei al mio fianco, sentivo che accanto a me era al sicuro.

 Non avevo mai provato simili emozioni, non avevo mai provato cosa volesse significare davvero l'essere innamorato, neanche con la madre dei miei due figli.

Mi piaceva averla con me e se solo avessi potuto, l'avrei legata al mio polso per non perdere neanche uno dei suoi bellissimi sorrisi quotidiani, perché quando lei sorrideva, tutto era migliore, io ero migliore.

Nei suoi confronti per la prima volta in vita mia, non provavo solo attrazione fisica e questo significava che ero completamente dipendente da lei perché una donna che ti piace solo fisicamente, puo' essere rimpiazzata con un'altra donna anche più attraente, ma una donna che ti ruba la capacità di pensare, oltre che al cuore e agli occhi, beh quella difficilmente si sostituisce e lei era proprio quella donna.

Era così bella mentre osservava il paesaggio che quasi mi dispiacque essere arrivati...

(I fatti verranno narrati dal punto di vista di Pia)

Quando arrivammo la prima cosa che feci, fu guardare il paesaggio. Non credevo che una città come Barcellona potesse avere una vista così spettacolare.

La casa di Leo era molto particolare, immersa nel verde, di forma tonda, ma soprattutto era gigante.

-Mi sembra di capire che ti piace-disse Leo afferrandomi i fianchi.

-e-eeeè fantastica! Non credo di aver mai visto qualcosa di così bello-dissi mentre guardavo gli immensi finestroni che si estendevano lungo il perimetro della villa.

-Io si, tu! Vieni entriamo-disse mentre mi afferrava la mano.

-Si. Casa tua è davvero meravigliosa!-dissi osservando tutti i piccoli faretti colorati che illuminavano il viale d'ingresso.

-Non è casa mia, da ora è casa nostra-disse mentre apriva la porta.

Inspiegabilmente arrossii, ogni volta che lui mi diceva queste cose, mi imbarazzavo e lui lo sapeva bene...

Appena la porta si aprì, spalancai gli occhi. Vidi un grandissimo salone bianco, pieno di divani, mobili, cianfrusaglie varie, oggetti elettronici, cianfrusaglie sportive e chi ne ha più ne metta...

Nessuno che io conoscessi era talmente ricco da potersi permettere tanto e nel contempo essere così umile.

-Hei bell'addormentata nel bosco perché non entri?-disse lui ridendo.

-A si giusto- dissi, ero talmente persa ad osservare tutto ciò che non mi ero neanche accorta di essere sulla porta.

-Ecco questo è il salotto- disse e iniziò a fare un tour della casa.

La casa era davvero grande, aveva due piani e moltissime camere per gli ospiti, era dotata di ogni confort ed era assolutamente fantastica. Mi piaceva moltissimo, ma dopotutto con lui al mio fianco, avrei potuto vivere anche in uno scatolone ed essere comunque felice.

-Ti preparo qualcosa da mangiare-disse mentre si allontanava verso la cucina lasciandomi sola nell'immenso salotto.

-Va bene-dissi.

Mi accorsi di non aver visitato una stanza, così mentre lui era intento a litigare con il tostapane, mi recai in essa.

Accesi la luce e vidi innumerevoli trofei, maglie, coppe, ricordi di partite...

-Spero che ti piaccia, avevo conservato questa stanza per ultima ma a quanto pare tu mi hai preceduta-una voce interruppe i miei pensieri facendomi sussultare-

-ohhhh mamma è tutto così bello qui... è la tua carriera racchiusa in una stanza...-dissi stringendomi a lui.

-Sono contento che ti piaccia sai?-disse mentre mi baciava.

Quando si staccò mi sentii vuota, persa, avevo bisogno delle sue labbra, avevo bisogno di lui così lo baciai, fu un bacio lungo e passionale, di quelli che solo a guardarli ti tolgono il fiato...

Iniziai a sbottonargli la camicia bianca con delicatezza, volevo assaporare ogni momento...

(I fatti verranno narrati dal punto di vista di Leo)

Iniziò a sbottonarmi pian piano la camicia, mentre continuavo a baciarla. Il suo tocco mi piaceva tantissimo, le misi le mani sulla schiena e iniziai a slacciarle il vestito  con delicatezza fino a sfilarglielo.

La sua pelle tremava sotto il mio tocco.

Continuai a baciarla con passione mentre lei faceva lo stesso.

Quando ebbe finito di slacciare i bottoni della camicia, la buttò sul  pavimento di legno, liberando i miei addominali, che pian piano iniziò a toccare...

Era imbarazzata e questo riuscivo a capirlo dall'indecisione delle sue mosse. Nonostante avesse iniziato lei, mi accorsi subito del fatto che non fosse molto esperta.

Quando le tolsi il vestito, arrossì. Mi avvicinai a lei e le dissi:

-Sei bellissima ma... non possiamo-

-C-cosa perché?-chiese

-Perché non ci vuole un genio a capire che sei vergine e sinceramente, preferisco aspettarti. Prenditi tutto il tempo che ti serve io ti aspetterò-

-Come hai fatto a capirlo?-chiese confusa

-Dalle tue mosse indecise-le confessai sorridendo

-Io non mi sono mai fidata di nessun ragazzo quindi...-

-Non devi darmi spiegazioni, sono più che felice di essere il primo-affermai

La vidi arrossire e sorridere così mi avvicinai a lei e la bacia...

Era così piccola, era la mia piccola.

 Spazio Autrice:

Ciaoooo a tutti, sono tornata......

Ho fatto un capitolo più lungo del solito per farmi perdonare l'assenza di ieri

Vi pregoooooo commentateeeeeeeeee, ho voglia di sapere cosa pensate della storia, se devo modificare qualcosa ecc...

Vi ringrazio per  le visualizzazioni che aumentano sempre di più <3

Lionel Messi: solo tu puoi salvarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora