Prologo

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16 anni prima

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16 anni prima

«Ryan vieni qui a giocare con me?» richiamai mio fratello che era disteso sul letto con un fumetto tra le mani

Era più grande di me di quattro anni ma mi accontentava sempre, giocava con me, mi faceva le trecce quando glielo chiedevo, era lui che da piccola mi raccontava le favole della buonanotte prima di addormentarmi, era lui che mi teneva la mano quando facevo gli incubi.

Era il fratello migliore del mondo.

«Ancora con queste winx Ari?» roteò gli occhi

«Daii giochi con me?» gli rivolsi i miei occhioni dolci da cane bastonato, funzionavano sempre con lui, erano infallibili

«E va bene» disse rassegnato

Trascorremmo un'oretta a giocare «Ari dovremmo scendere, prima che la nonna venga a chiamarci, sarà sicuramente pronta la cena» la nonna ci aveva detto di scendere alle 20;00

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Trascorremmo un'oretta a giocare «Ari dovremmo scendere, prima che la nonna venga a chiamarci, sarà sicuramente pronta la cena» la nonna ci aveva detto di scendere alle 20;00.

Eravamo da nostra nonna Rose dato che mamma e papà erano andati a una cena di lavoro e ci avevano lasciato con lei. Erano due importanti avvocati, papà penalista e mamma civilista.

«Nonna nonna» la richiamammo ma di lei non c'era traccia, eravamo a dicembre e faceva un freddo polare a New York. Perché la nonna aveva lasciato la porta di casa aperta? E sopratutto dove era finita?

«Dammi la mano, andiamo a controllare fuori» Ryan mi prese per mano cercando di tranquillizzarmi dato che stavo tremando. Quella situazione non mi piaceva affatto e stavo iniziando a spaventarmi.

Proprio quando stavamo varcando la porta vedemmo la figura della nonna comparire. Il suo volto era rigato di lacrime, e nei suoi occhi c'era una tristezza che non le avevo mai visto prima. Era sempre solare, con un sorriso raggiante e ora sembrava che le fosse caduto il mondo addosso.

E le era caduto.. e anche a noi.

«Nonna che succede?» chiese mio fratello stringendomi la mano, ma lei non rispose, venne verso di noi e ci abbraccio forte stringendoci a sé.

«Non doveva andare così, non è giusto non è giusto. La vita è ingiusta» continuava a ripetere

Non ebbe il coraggio di dircelo, ma sì i nostri genitori erano diventati due angeli.

Avevano fatto un incidente mortale, loro non c'erano più.. mamma e papà se ne erano andati, per sempre.

«Mi prenderò cura io di voi, ok? Ci sarò sempre per voi, fino al mio ultimo giorno di vita» sussurrò tra le lacrime

E da quel giorno tutto cambio.. niente fu più come prima

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