Capitolo 13: 12. LACCA NERA

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12. LACCA NERA

Non ho mai avuto così freddo.

Non al quarto anno, quando mi sono congelata il culo nel mio vestito per il Ballo del Ceppo color pervinca dopo essere scappata dalla Sala Grande nel parco per non far vedere a Ron le mie lacrime. Non durante la nostra caccia agli Horcrux, quando ho fatto la guardia notturna sul terreno ghiacciato della Foresta di Dean davanti alla nostra tenda magica. Nemmeno nelle segrete dove Greyback e Scabior mi tenevano prigioniera.

No, di certo non ho mai avuto così freddo.

Al contrario, qualcosa intorno a me è ancora più caldo. Mi sembra pesante, ma accogliente. Solido. Sicuro. Con un respiro calmo che muove i sottili peli sulla mia nuca e un battito cardiaco costante che batte potente contro le mie scapole.

Respiro. Battito cardiaco.

Apro gli occhi allarmata. Nonostante l'incoscienza da cui sono appena uscita, capisco subito in che situazione mi trovo. Posso contare sui miei sensi, per quanto indeboliti.

Cosa vedo? Pareti di cemento grigio in una luce fioca. Un pavimento di linoleum che mi sembra molto familiare. Lenzuola bianche e candide. Le dita lunghe e sottili di due grandi mani appoggiate su queste stesse lenzuola. E sorpresa: non appartengono a me.

Conclusione: Mi trovo nella sala traumi del Campo Nero, o per essere più precisi, in una delle innumerevoli brande. Una seconda persona è sdraiata dietro di me nella mia branda. Questa persona mi tiene tra le braccia - più o meno, comunque.

Cosa sento? Il già citato respiro calmo.

Conclusione: La persona dietro di me sta dormendo o sta per addormentarsi.

Cosa annuso? Un profumo che ho assaporato solo poche volte, almeno in questa intensità, e che mi piace così tanto da farmi venire dei brividi che non hanno nulla a che fare con il freddo.

Conclusione di tutte le impressioni sensoriali e delle conclusioni precedenti comcinate: Draco Malfoy è sdraiato (molto probabilmente addormentato) dietro di me nella mia branda, tenendomi tra le sue braccia.

Probabilmente sarei potuta arrivare a questo risultato senza analizzare prima le mani "sconosciute" e il suo fantastico profumo. Perché, a parte lui, non riesco a pensare a nessun altro che abbia le palle di avvicinarsi così tanto a me, soprattutto senza aver prima ottenuto il mio esplicito consenso. I suoi palmi non mi toccano, ma c'è comunque un contatto fisico sufficiente, e questo è pericoloso. Qualsiasi altro uomo a quest'ora avrebbe avuto la mia bacchetta alla gola o il mio pugno nel plesso solare. Con Malfoy, invece...

Aspetto che il mio istinto di fuga si attivi, ma non succede nulla.

Non c'è nemmeno un accenno del mio solito panico quando si tratta di vicinanza e contatto. Solo il piacevole calore che emana dal suo corpo e che penetra nella mia pelle attraverso i nostri vestiti. (E il leggero desiderio di rubarne ancora).

Mi ricompongo e mi giro lentamente tra le sue braccia.

Malfoy sta effettivamente dormendo. Ha gli occhi chiusi, i lineamenti rilassati e le labbra leggermente dischiuse. Mentre mi avvicino lentamente per assorbire quanto più calore possibile dal suo corpo, lascio che il mio sguardo vaghi curioso sul suo viso. Sulle sue sopracciglia biondo scuro, sulle sue lunghe ciglia, sul suo naso dritto e sull'ombra delle barba sulle sue guance. Lo conosco solo ben rasato, il che mi fa pensare che deve essere qui da un po'. Diamine, da quanto tempo sono fuori combattimento?

Un'occhiata alla sua bocca mi suscita un sospiro sommesso e poi, quando finalmente ricordo cosa è successo prima di perdere i sensi, il mio cuore comincia a battere forte.

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⏰ Last updated: Apr 19 ⏰

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REBEL - TraduzioneWhere stories live. Discover now