Capitolo 18 - NOAH

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Il freddo mi fa tremare la mani, ma non mi importa perché si sta così bene qui fuori, con l'aria pulita che mi riempie i polmoni. Dopo giorni passati in quella casa, ne avevo proprio bisogno. Sembra che si siano coalizzati tutti contro di me, lì dentro.
Mio fratello Aaron, che prima mi mente, dicendo di non provare nulla per Maddie, e poi combina chissà cosa con lei. Julian non me lo ha detto, ma me lo ha fatto capire: oltre quel bacio che si sono scambiati, tutti e tre in cucina, c'è stato dell'altro tra Aaron e Maddie. Non sono sicuro di voler sapere cosa. 

Mi torna in mente il momento in cui Maddie, Aaron e Julian erano abbracciati, le loro mani che si toccavano a vicenda, le bocche che si cercavano. L'ho anche sognato, ma al posto di Aaron c'ero io. Il problema è che non ci sarò mai io al suo posto. O insieme a loro. Basta vedere il modo in cui Maddie mi guarda, come se mi detestasse. La mia sola presenza è sufficiente a irritarla.

Stringo i denti e continuo a creare il pupazzo di neve. Le mie mani sono così intorpidite che a malapena sento le dita, ma concentrarmi su qualcosa mi rilassa e non avendo avuto l'opportunità di cucinare, ho bisogno di tenermi occupato con qualcos'altro. Leggere è diventato complicato, con tutti questi pensieri che mi vorticano in testa. Non riesco a spegnerli.
Avevo proprio bisogno di allontanarmi da quelle stanze.

Qui fuori non si sta così male. Il cielo è di un azzurro pallido e i deboli raggi del solo sono piacevoli. Mi godo la sensazione e spero che questo bel tempo continui a durare e che non torni a nevicare. Sono una delle persone che ha votato per la vacanza in montagna, ma fino ad ora mi si è rivoltato tutto contro.

E come a voler confermare questa mia sensazione, sento il portone di casa chiudersi con uno scatto secco. Alzo la testa e vedo Maddie, tutta imbacuccata, sulla soglia. Con dei passi incerti, cammina sulla neve e si avvicina nella mia direzione, l'espressione adirata sul volto.
Qual è il tuo problema? Mi ha chiesto questa mattina, arrabbiata. Per un attimo, ho creduto che Julian le avesse svelato il mio segreto. L'idea che qualcuno lo sappia, che lei lo sappia, mi fa battere il cuore più velocemente del normale. Non è necessario che ne venga a conoscenza, non voglio che si senta a disagio in mia presenza, più di quanto lo sia di solito. Conosco abbastanza Maddie da sapere che il suo odio nei miei confronti si intensificherebbe.

All'improvviso, qualcosa mi colpisce sul lato destro della faccia, distogliendomi dai miei pensieri, e mi sfugge un verso di dolore. Mi tocco la guancia con i guanti, sbalordito, e trovo neve. Mi volto verso Maddie e, con tono carico di stupore, le chiedo: «Perché mi hai colpito?»
Per tutta risposta, lei mi tira un'altra palla di neve e questa volta mi prende in pieno viso. Un po' mi finisce in bocca e io sputacchio, mentre perdo l'equilibro e finisco con il culo sulla neve.
L'espressione di Maddie per un attimo cambia e un mezzo sorriso le ammorbidisce i lineamenti, prima di tornare a serrare le labbra.

«Io ti faccio una domanda e tu rispondi. Oppure: io ti faccio una domanda e se non rispondi, ti faccio mangiare la neve. Decidi» mi intima in tono freddo mentre si abbassa per affondare le mani guantate sul manto candido.
Io deglutisco, perché so già che mi colpirà diverse volte. E credo lo sappia anche lei. Potrei difendermi, ma non lo farò. Non mi permetterei mai di colpirla con della neve, nemmeno per scherzo. So che potrei irritarla e mi farebbe sentire a disagio.

«Allora, domanda numero uno: cosa cazzo succede? Conto fino a tre, se non rispondi, ti tiro questa.» Poi inizia a contare veloce e, al suo tre, mi giro e la palla di neve mi colpisce alle spalle. Mi esce un grugnito. Cazzo, ha un'ottima mira ed è anche forte.

«Con chi sei arrabbiato? Uno, due...»
«Aspetta!» urlo, alzando le mani. «Non sono arrabbiato!»
Un'altra palla di neve mi colpisce in pieno viso.
«Risposta sbagliata» mormora Maddie, avvicinandosi. Si ferma a poco più di un metro da me, le mani pronte a scagliare altra neve.
«Hai detto che mi colpivi solo se non avessi risposto» mi difendo io. «E io ho risposto.»
«Hai mentito.»
«Ma non hai specificato che avrei dovuto dire la verità.»
Mi copro la faccia con le braccia, un attimo prima che la neve mi investi ancora.
«Quindi avevo ragione: stavi mentendo» ribatte Maddie.
Quando torno a guardarla, ha un'espressione più gelida della temperatura qui fuori.
Io mi mordo una guancia. Mi chiedo perché sia così arrabbiata con me. Non ho fatto niente. Letteralmente.

Stuck in the snow. Bloccati nella neve 🔞 [COMPLETA]Where stories live. Discover now