2- Shine bright like a diamond

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Melanie's pov

Nelson Mandela diceva che tutto sembra impossibile finché non viene affrontato.

Se in passato mi avessero detto che mi sarei trovata nella macchina di mio fratello, con le lacrime che cadevano a fiumi perché presto mi sarei sposata, oltre a ritenerlo impossibile mi sarei messa a ridere.

Prima Matthew mi tradisce, poi i miei genitori mi annunciano di un matrimonio.

Come se non mi bastasse già la scuola e i corsi per diventare ciò che vogliono i miei genitori.

Ovvero diventare una modella, seguire le orme di mia madre, diventare il volto della Parker Company.

«Grazie.» Devo iniziare a chiamare mio fratello "Elliot salva tutto" perché senza di lui non so come farei.

Ed è sempre pronto per me, qua e disponibile.
Se ne sta seduto a guardarmi e tenermi stretta in qualche modo nella sua macchina mentre io riverso tutto quello che ho dentro.

Non sono molte lacrime... è più esasperazione, la mia.
Se Elliot non si fosse catapultato a Starbucks per venirmi a prendere probabilmente sarei là a piangere in un vicolo qualsiasi di New York coccolando un gattino.

«Di nulla sorellina. Senti mi dispiace tanto, per tutto. Anche se sembra, in realtà Jack non è un ragazzo così male, ha anche lui i suoi problemi.» mi prova a convincere lui.

Giusto, mi ero dimenticata che Jackson e Elliot sono amici, fantastico.

Come Alyssa e Dylan per me, Jackson è l'amico d'infanzia di Elliot. C'è stato un breve periodo, qualche anno fa, in cui si sono separati.

Se non mi ricordo male Jackson era stato in Europa un po' di tempo e così lui e Elliot avevano gradualmente perso i rapporti.

È stata una cosa di giusto qualche mese, niente di speciale.

Da quel che so però è pesato a entrambi, da migliori amici che erano.

Un po' sono sollevata dal fatto che non sono più migliori amici, ma non potevo di certo pensare che avessero chiuso definitivamente.

Si conoscono da tutta la vita, non avrebbe senso.

Nonostante ciò, io a Jackson non gli ho mai rivolto la parola. Quando girava per casa mia lo ignoravo completamente, non ci siamo mai sopportati, le poche volte che parlavamo erano perché eravamo a tavola insieme o a qualche evento.

Di spontanea volontà? Assolutamente no.

«Ho preso il regalo per mamma, alla fine ho scelto la collana di Swarovski come volevi tu. L'ho messa sulla scrivania in camera mia, la vuoi vedere?» mi risveglio e annuisco a Elliot.

Saliamo le scale della villa. Non ho mai capito il motivo di fare queste imponenti scalinate, quando penso che delle semplici scale possano essere più economiche e sicuramente meno faticose.

Entriamo in camera di mio fratello e vedo subito il casino che ha lui in camera, che a differenza mia è molto disordinato.

Saremo anche fratelli e molto simili fisicamente, ma caratterialmente siamo due poli opposti.

E questa è la prima differenza; io non sono mai di buon umore al mattino, lui invece è raggiante.

Se io odio profondamente partecipare a tutti gli eventi della mia famiglia, lui invece li adora. Dice che almeno se non può seguire il suo sogno almeno, partecipando agli eventi, potrà superare nostro padre in qualcosa.

«Fai piano che sono le due di notte.» Mi bisbiglia quando calpesto una bustina di... non voglio sapere cosa sia.

Altra cosa: è imprevedibile mio fratello, e impossibile capire qualsiasi cosa sta facendo almeno che non ci sei davanti.

To the moon and backTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang