Capitolo 56

284 11 1
                                    

COLE

Sono stati giorni difficili.
Nonostante avessi sempre saputo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato, non ero per niente preparato al faccia a faccia con la mia famiglia. Non ero pronto ad affrontare le conseguenze della mia bugia ed ora mi ritrovo a dover subire il silenzio stampa di mio fratello. Eh sì, purtroppo Carter non si è ancora fatto vivo dopo la nostra discussione al telefono. Gli ho inviato svariati messaggi, volevo chiarire al più presto con lui perché non sopporto questa situazione, non sopporto il pensiero di averlo deluso e di averlo ferito, ma lui non ha risposto nemmeno ad uno di essi. So di avergli detto io di darmi la possibilità di farlo una volta sbollito, ma ora mi pento di averlo fatto, avrei dovuto insistere, perché il non sapere quando si farà sentire non mi fa stare tranquillo.
Con papà invece non posso dire che le cose siano andate un disastro come con Carter e questo solo perché non abbiamo parlato. O meglio, ci siamo sentiti, ma lui non ha voluto parlarne perché preferiva sbollire ma soprattutto crede che dovremmo discuterne dal vivo, così ha detto che mi avrebbe raggiunto qui.
Con mia madre, le cose sono andate inaspettatamente bene. Il giorno dopo che è scoppiato il caos, a differenza del resto della mia famiglia, mamma ha voluto sapere tutto, dall'inizio alla fine. Ha voluto sapere come ho pensato di fare tutto di nascosto, come ho coinvolto Ben, del perché non gli avessi detto la verità e via dicendo. E lei, invece di arrabbiarsi, si è scusata. Si è sentita colpevole della mia bugia perché anche lei non aveva capito che non si trattasse più solo di hobby ma di vocazione. Si è dispiaciuta di come mi fossi sentito per tutto questo tempo. Per tutta la conversazione mi sono sentito diviso, da una parte sentivo il peso del senso di colpa schiacciarmi ma dall'altra parte mi sentivo leggermente sollevato perché mia madre mi ha capito e perché forse, con lei non è tutto perduto.
Cosa di cui non può dire lo stesso lo zio per quanto riguarda il suo rapporto con papà. Poco dopo che Lexi è andata via da casa, ho ricevuto la tanto attesa chiamata da Ben e come avevo immaginato, era al telefono a discutere con suo fratello. Le cose sono andate davvero un disastro, papà era furioso con Ben perché gli ha tenuto nascosto la verità per tutto quel tempo. Papà, proprio come Carter, si è sentito tradito da suo fratello e non c'era nulla che Ben potesse dire per fargli comprendere il suo punto di vista. Aveva fatto squadra con me alle sue spalle e questo non riusciva ad andargli giù. Ma non posso biasimarlo, papà ha tutto il diritto di essere arrabbiato.
Per quanto riguarda Lexi... le cose non hanno subito cambiamenti. Anche se so che i momenti di pausa sono fatti per allontanarsi un po' e lasciarsi lo spazio necessario, io ho ceduto alla voglia di scriverle. Le ho mandato vari messaggi in cui le dicevo che mi dispiace di come fossero andate le cose e per come mi fossi comportato ma che soprattutto, sentivo la sua mancanza. Credevo che avrei ricevuto una qualche risposta sarcastica o magari avrebbe completamente ignorato i miei messaggi, invece mi ha risposto con un unico breve messaggio ma che per me ha significato tanto.

Lexi: mi manchi anche tu.

Questo piccolo messaggio ha rappresentato un minuscolo passo in avanti. So che questa sua ammissione non significa niente dato che non ha ancora rescisso la sua idea di dover stare separati per un po', ma mi ha dato un po' di fiducia che possa succedere da un momento all'altro.
Non abbiamo avuto altre interazioni e non ci siamo nemmeno visti. Mi ha fatto stranissimo non ricevere il suo buongiorno o la sua buonanotte, non trovarmi messaggi vocali di tutte le cose che deve fare. Mi ha fatto strano non sentire la sua voce per un'intera settimana. Non mi è piaciuto, come non mi piace tutta questa situazione.
Nonostante il mio cuore continui a credere che stare lontani non sia la scelta più giusta, la mia testa sta cominciando a pensare che forse non sarà del tutto una cosa distruttiva per noi. Io non sono di certo di compagnia con il mio umore sotto i piedi e rischierei di farmi prendere dal nervoso e dire cazzate, come è già capitato. Lexi invece ha la testa solo per lo show di fine anno, non ci saremmo praticamente visti per tutto il tempo e anche lei è abbastanza tesa come una molla per cui non fatico a credere che ci saremmo dati contro senza se e senza ma, portandoci così a rovinare non solo i nostri rispettivi umori ma anche la relazione.
Non mi piace non averla vicino, non poterla sentire quando ne ho più voglia, ma visto che non posso cambiare la situazione ho deciso di sfruttare questo momento di pausa per pensare ai miei due obiettivi: la band e la mia famiglia.
Io e i ragazzi abbiamo già fatto qualche prova e nonostante qualche problema iniziale e la mia scarsa concentrazione, stiamo cominciando a riprendere forma, stiamo tornando i JBCS che siamo sempre stati e mi auguro che lo facciamo in fretta. Sono fiducioso riguardo alle audizioni, credo che continuando così potremmo davvero superarle.
Per quanto riguarda la mia famiglia, le cose staranno per subire uno sviluppo, anche se non so ancora se in negativo o in positivo.
Oggi è il grande giorno.
Oggi avrò il tanto atteso confronto con mio padre.
Lui e mia madre sono partiti dopo pranzo e dovrebbero arrivare a breve.
Mamma mi aveva detto di avere pazienza, che prima o poi le cose si sarebbero aggiustate anche con papà e Carter ma io non avevo molta speranza, soprattutto perché non credevo che papà sarebbe venuto veramente. Ma invece è salito davvero in macchina e sta raggiungendo casa mia.
E nonostante sapessi già la risposta, ho voluto comunque chiedere di mio fratello e la risposta è stata che no, non sarebbe venuto. Me l'aspettavo, non poteva andare diversamente, ma una parte di me sperava di vederlo.

Una melodia perfettaWhere stories live. Discover now