capitolo 3

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L'indomani giunse troppo in fretta. La sveglia cominciò a suonare con quella melodia di pianoforte ,di prima mattina, insopportabile.

Mi alzai e mi infilai le pantofole con i coniglietti, misi una vestaglia di lino per coprire il mio pigiama decisamente troppo corto, ma ieri notte era stato il primo ad arrivare sotto mano.

Scesi in salotto, attraversata da una fitta allo stomaco, avevo fame, molta fame. Mi addentraii in cucina con la stessa velocità di un bradipo. Una volta giunta davanti alla piazza di marmo incrociai gli occhi celesti di mio padre, decisamente troppo preso al telefono per accorgersi di me. Mi avvicinai alla credenza, presi un bicchieri e lo riempì con l'acqua della brocca che era poggiata sul tavolo "oh, ciao Mae, non ti avevo notato" era ben evidente "mh mh" mugolai per evitargli l'ennesima figura di marda da padre assente, quale era stato per ben 18 anni.

Rinunciai all'idea di fare colazione, solo per evitare altre chiacchiere spiacevoli con Edward. MI recai nel bagno della mia camera e mi feci una doccia veloce, senza capelli visto che li avevo lavati la sera precedente. Una volta uscita mi misi l'intimo, sgargiai un pò nella mia valigia, fino a quando non trovai un paio di jeans cargo e una felpa di 2 taglie più della mia. Mi guardai allo specchio e sussurrai un: "perfetta". Presi il telefono, le cuffie e il libro di Peter.

Scesi in cucina per prendere un frutto, fortunatamente non c'era più traccia di Edward. Mi avvicinai al frigo ed estrassi una mela "cosa fai?" il frutto mi cadde dalle mani e rotolò fino ai piedi di Jet "mamma mia, ma sei cretino?! mi hai fatto prendere un'infarto!" lui raccolse la mela e mi guardò sogghignando "che esagerata che sei mostriciattolo" a quelle parole il cuore mi si fermò, d'improvviso tutto si fece più sfocato, le gambe non riuscirono più a reggere il mio stesso peso, sentii le ginocchia cedere e sarei caduta se non fosse stato per due braccia possenti che mi sorressero per la vita. "eih, tutto bene? che succede?" lo guardai intensamente "nulla" "sicura, vuoi farti visitare?" mi osservò meticolosamente, mi sembrava quasi preoccupato  "no, non preoccuparti, mi succede ogni tanto, sono solo dei cali di pressione tutto qui" Jet mi prese in braccio e mi posò sulla penisola. Mi porse un bicchiere d'acqua, lo trangugiai in trenta secondi e poi posai i miei occhi su di lui, che non smise di guardarmi nemmeno per un secondo. Scesi dalla penisola ma un giramento di capo mi fece barcollare "ti conviene riposare" mi consigliò Jet "no, sto bene, devo solo prendere una boccata d'aria" mi staccai da lui, presi il mio libro e uscì di casa.

Una volta fuori mi diressi verso un parco al centro della città, con un piccolo aiuto da parte di google maps dato che il mio senso dell'orientamento era pari a zero.

Mi sedetti sotto una pianta e cominciai a sfogliare le pagine del libro, leggendolo e assaporando ogni parola. Ad un tratto sentii degli schiamazzi alle mie spelle, riuscì a sentire qualche parola come:"guardate quella lì, povera sfigata, sola che legge sotto un albero" a quelle parole chinai leggermente il capo e avvertì le mie guance pizzicare, segnio che ero evidentemente imbarazzata "voi tre non avete nulla di meglio da fare che prendere in giro una povera ragazza che nemmeno conoscete?" le parole di quella ragazza giunsero alle mie orecchie talmente nitide che mi sembrò di averla vicino, alzai il capo ed effettivamente era lì, proprio accanto a me. Era una ragazza dai lunghi capelli rossi, occhi marroni, portava una maglietta corta con un paio di shorts di jeans che gli arrivavano leggermente sotto al sedere.

"Non scaldarti Evans, cosa ti importa di questa stupida ragazzina?" alle sue parole mi alzai di scatto, come osava? nemmeno mi conosceva e si permetteva di giudicarmi? "scusa barbie, la stupida ragazzina qui sei tu, io ho 19 anni, porta rispetto" alle mie parole la rossa ghignò soddisfatta. La biondina se ne andò seguita a ruota dalle sue cagnoline. La rossa si girò verso di me "Piacere Vanessa ma tutti mi chiamano Nessy" gli sorrisi dolcemente "io mi chiamo Mae" all'inizio mi sembrò un pò scettica ma dopo sorrise "Mi piace, è esotico" esotico? non seppi interpretare a pieno questo modo di definire il mio nome, ma lo presi come un complimento.

Camminammo per una decina di minuti all'interno del parco, ci scambiammo i numeri di telefono e chiacchierammo "Quindi andrai alla IJM school? anche io vado lì, le persone sono amichevoli, tranne un gruppetto, è formato da quelli del quinto anno, sono 3 ragazzi, belli ma dannati, gli vanno tutti dietro, sia maschi che femmine, alcuni ragazzi sono diventati Jay solo per loro" quell'affermazione mi fece ridere "seria?" "te lo giuro" "Come si chiamano?" chiesi incuriosita "beh, hanno dei nomi davvero sexy" prese un respiro profondo, come se stesse per dire qualche segreto di stato "OK, si chiamano: James, Mason e Jet " l'aria comincia a mancare "come scusa?" sperai di avere sentito male "James, Mason e Jet" ripeté lei, ed ecco che sento il mondo cadermi addosso in meno di 3 secondi "oh beh, penso di conoscerne uno" dissi timidamente "chi?" mi chiese Nessy incuriosita "j-" il suono di un clacson mi interruppe "mostriciattolo dove cazzo sei stata?!" .Jet. Mannaggia la mad... "cosa ci fa qui Jet? e soprattutto perché sta venendo qui?!" cavolo, cavolo, cavolo "stavo cercando di dirtelo ma non-" qualcosa o meglio qualcuno mi prese il braccio "Mostriciattolo sono quasi le 8, non dirmi che sei stata quì tutto il giorno con pippi calzelunghe" esclamò squadrando Nessy da testa a piedi. Mi scansai dal suo tocco assolutamente indesiderato "Per tua informazione non si chiama 'pippi calzelunghe' ma Vanessa, e comunque sì, sono stata qui con lei, problemi?!" soccorsi la mia nuova amica "A me non cambia un cazzo, puoi fare quel cazzo che vuoi, ma a tuo padre non sta bene, quindi ti conviene mettere quel culetto sulla mia moto, si torna a casa" gli occhi mi uscirono dalle orbite "col cazzo! su quella cosa non ci salgo, specialmente se guidi tu!" Nessy mi picchiettò la spalla "Mae io devo andare, ci vediamo a scuola ok, scrivimi stasera" la salutai con un bacio sulla guancia e un lungo abbraccio, mi scocciava rimanere sola con quel coglione "Avete finito?" Nessy gli fece il medio e se ne andò, ridacchiai per il suo gesto "Cosa ridi? quella basta che sciocco le dita e la ritrovo nel mio letto" il sorriso mi si spense, ma chi si credeva? "Viscido schifoso, certi commenti te li tieni per te" Jet alzò gli occhi al cielo "muoviti sali" "ti ho già detto che su quella cosa io non ci metto piede" "non mi costringere a usare le maniere forti" "di che vai blatera- " Jet non mi diede il tempo di ribattere che mi prese sulle spalle "brutto scimmione mollami immediatamente" Il moro non mi diede ascolto e mi poggiò sulla moto, mi incastrò un casco in testa e si posizionò davanti a me schiacciandomi contro la sua schiena massiccia, impedendomi la fuga "visto mostriciattolo, non era così difficile" "brutto macaco sfigurato che non sei alto, prova a farlo un'altra volta che prendo una forbice e ti taglio il cazzo, chiaro?!" Percepii che stava ridendo dalle sue possenti spalle che cominciarono a muoversi dal basso verso l'alto "Ti servirebbero delle cesoie bellezza" sbaglio o questa era un'allusione alla grandezza del suo... Madonna santa che schifo. Più trascorreva il tempo, più Jet mi sembrava un cafone buzzurro.      

NEVER SAY NEVERHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin