32. Wedding Day

404 28 11
                                    

Capitolo 32: "Wedding Day"

Vi è mai capitato di restare svegli nel vostro letto, all'alba, con quella quiete tipica della città che ancora dorme, mentre fantasticate sul futuro?

È esattamente ciò che faccio adesso.
Penso a quante cose cambieranno dopo questa giornata. Tutto sommato il cambiamento meno grave sarà sentire la lontananza di mio fratello, considerando la bomba che sgancerò.
Dovrei essere agitata, pensare che non sto commettendo una buona azione, per niente.
Ma resto qui, ferma, ad osservare l'alba che man mano schiarisce il cielo. Incapace di reprimere quella gioia che mi sento esplodere nel petto.

É una domenica mattina come tante, agli occhi dei molti abitanti di Torino.
Per me, invece, e in particolar modo per tutta la mia famiglia, questo non è un giorno uguale agli altri. È a partire da oggi, che la vita di molte persone cambierà.

La sveglia che ho impostato ieri sera, suonerà a breve, svegliando tutta la famiglia. Per questo, decido di concedermi un attimo per me stessa, cullata ancora dal dolce dormire di tutti.

Il cielo si sta schiarendo sempre di più e malgrado sia ancora presto, il caldo sembra quasi incollarsi addosso.
Odio terribilmente i matrimoni in estate, a meno che la celebrazione non si tenga in spiaggia.
Il solo pensiero di dover restare nel mio abito lungo, fino a sera, con questo caldo, mi attanaglia un po', ma per mio fratello farei di tutto.

È con questo pensiero, che la sveglia suona, e in contemporanea le altre impostate per casa.

Mi tiro a sedere e scendo dal letto, quasi saltando.
Si, in fondo sono felice che questo giorno sia arrivato.

Apro la porta della mia camera e attraverso il corridoio, per giungere nella stanza di Noah.
Quando apro la porta, lo trovo ancora addormentato. La testa sotto il cuscino per attenuare i rumori circostanti.
Mi avvicino al letto con passo felpato. Mi siedo sul morbido materasso e lascio una carezza a Noah.

«Svegliati sposo» ridacchio.
Mi fa ancora un certo effetto. Eppure siamo giunti al grande giorno.
Lo sento emettere un versetto, un lamento più che altro. Tira via la testa dal cuscino e mi scruta per un attimo.
«É davvero domenica?» chiede sottovoce, gli occhi che gli brillano.
«Ebbene si, my twin stai per compiere il grande passo» mi burlo di lui, trattenendo qualche risata.

Tra di noi è sempre stato così.
Io ho il dono innato di sdrammatizzare in ogni situazione, specialmente quando il cuore di panna di Noah, cerca di prendere il sopravvento.
Lui è decisamente il più romantico tra di due.

Lo osservo, mentre si mette seduto e sorride teneramente. Dev'essere davvero molto innamorato.

«Dovrei sbrigarmi, tra poco arriveranno truccatrice e parrucchiere. La tua testimone dev'essere impeccabile» continuo a vantarmi, sempre con il sorriso stampato in faccia. A parte gli scherzi, sono davvero felice, perché è Noah il primo ad esserlo e io desidero solo la sua felicità.
Perché Noah è la cosa più bella che io abbia nella mia vita. È parte di me, come io lo sono di lui.
Gli voglio così bene, che metterei sempre la sua felicità, prima della mia. Gli voglio così bene, che darei la mia vita per vederlo felice.

In un paio di passi, raggiungo la porta. Ma poco prima di uscire Noah richiama la mia attenzione.

«Chloe» mi volto subito, sentendo la sua voce.
«Si?» domando, rivolgendogli un sorriso.
«Sei radiosa stamattina» risponde, ricambiando prontamente il sorriso.
«Sono felice, tutto qui» dico facendo spallucce.

L'intervista • Come tutto è cambiato || F.CWhere stories live. Discover now