𝐸 𝑝𝑜𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑣𝑢𝑜𝑙 𝑑𝑖𝑟𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑚𝑎𝑚𝑚𝑎

34 2 3
                                    

Me sento soffocà, non so più come se sta a 'sto mondo, così mi viene in mente di andare dalla persona che su 'sto mondo mi ci ha messo.
Corro da mia madre.

Arrivato al suo appartamento prendo la copia della chiave e mi appresto ad entrare, la trovo intenta a stirare.
Devo avere l'aria spaurita, tant è che mamma corruccia la fronte appena mi vede.

"Lauro." Mi dedica un sorriso. "Che è 'sta faccia?"

"Niente, ho corso." Sbuffo e le bacio una guancia.

"Qual buon vento?" Mi dice con tono di rimprovero, in effetti non vengo mai a trovarla.

"Non te posso veni a trovà?" Sforzo un sorriso.

"Come, bello de mamma, ce venissi più spesso, ormai aspetto che esci in televisione pe vedette." Dice rassegnata e il fumo uscito dal ferro da stiro si solleva mettendosi tra noi. Le si appannano gli occhiali, così se li toglie e se li ripulisce.

Quanto sei dolce, 'a ma e quanto c'hai ragione, manco un buon figlio so essere.

"Ta ricordi Morena?" La butto lì, non so come cominciarlo 'sto discorso.

"La sorella de Edoardo?" Chiede prestando attenzione al pantalone che sta stirando. Annuisco.

"Come, me la ricordo."

"È incinta." Dico iniziando a mangiarmi un'unghia.

"Uh davvero? So contenta." Sorride e ripiega il pantalone. "E de chi?"

"De me." Sbuffo e mi massaggio gli occhi.

"Che?" Chiede e stavolta è più coinvolta, lascia quello che stava facendo e mi presta attenzione.

"Eh mamma, de me." Ribadisco, così la vedo volgere gli occhi al cielo.

"E famme indovinà, tu mo non lo vuoi 'sto bambino, perché sei 'na testa de cazzo che deve scopare a destra e a manca vero? Perché tanto a te che te frega se mo 'sta ragazza sta soffrendo..." Alza sempre più il tono, è una furia contro di me, ha già stabilito che io ho torto e Morena ragione.

"Mamma, mamma, calmate." Tento di zittirla, ci riesco poco dopo. "Non è niente di ciò che hai detto. Mettete seduta e statte bona che ti spiego."

Ci sediamo entrambi sul divano, mia mamma sbuffa, come se si stesse chiedendo che male ha fatto per mettere al mondo un figlio come me.

"Ti ricordi che a me è sempre piaciuta? Ecco, l'ho rivista per colpa di Edoardo e da quel momento non ci ho capito più niente. Ma su una cosa non ti sei sbagliata, io so 'na testa de cazzo, quindi le ho fatto passare le pene dell'inferno prima di capire che me so innamorato de lei. Perché me so innamorato 'a ma, to giuro." Alla mia ultima affermazione mia mamma volge gli occhi al cielo e li rigira rassegnata.

"Nun fa quella faccia, so serio, me so proprio innamorato."

"E stavi su un giornale co una?" Dice sgridandomi.

"Pure te lo sai?"

"Lauro, se te le cose le fai in mezzo alla gente ovvio che si sanno."

"Io non ho fatto proprio niente, questo è il punto. Quella mi si è buttata addosso." Cerco di discolparmi, ma mia madre non ci sta.

"Se, io c'ho il figlio Rodolfo Valentino." Mi prende in giro, così trattengo una risata. Amo il suo sarcasmo.

"È andata così, mi si è buttata addosso e il paparazzo ha scattato ed ecco qua. Morena nun me vo più, Edoardo non me parla più." Sbuffo e mi muovo come un disperato.

"Come biasimarli." Mia mamma continua a rincarare la dose. "E 'sto bambino?"

"'Sto bambino Morena vuole toglierlo via, perché dice che io non sarò mai buono a fa il padre." Calo il viso, in fondo non so se ne sarei mai capace ma so per certo che lo amerei come amo Morena: senza riserve e senza misura.

"Laurè, diciamo che le hai dato un po' di motivi per non fidarse." Mamma mi accarezza una guancia mentre fa spallucce e tira su con il naso.

"To giuro, da quando ho deciso di fare sul serio con lei non l'ho manco guardata per sbaglio n'altra. Ma nun me pesato, me venuto naturale, perché ormai le altre sembrano invisibili." Le dico come se mi stessi confessando e lascio andare delle lacrime che mamma asciuga prontamente.

"Te credo." Mi dice sorridendomi e portando la mia testa sul suo petto.

Riportame dentro, mamma,
ora tutto me pare difficile, sento un male cane, vorrei rinascere da zero e non sbagliare più niente.

"Dalle del tempo." Mamma mi suggerisce, non aggiunge altro.

Avrei voluto mi dicesse di incatenarmi sotto casa di Morena, di fare il pazzo, di spaccare il mondo ma lei non è così.
Mia mamma è delicata e rispettosa, così mi suggerisce semplicemente di darle respiro.

𝑆𝑇𝑈𝑃𝐼𝐷𝐼 𝑅𝐴𝐺𝐴𝑍𝑍𝐼Where stories live. Discover now