𝑁𝑜𝑖 𝑑𝑢𝑒 𝑓𝑜𝑙𝑙𝑖, 𝑠𝑒𝑚𝑏𝑟𝑎 𝑖𝑙 𝑓𝑖𝑙𝑚 𝑑𝑖 𝐺𝑜𝑑𝑎𝑟𝑑

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Sono passate settimane dal mio incidente, sto bene, i medici mi hanno dato l'ok per riprendere ad esibirmi.
Così stasera suoneremo in piazza, sono felice di staccare la testa da tutto il resto e rifugiarmi nella musica.

Indosso l'abito, ogni volta che lo faccio è come cucirmi Morena addosso.
Afferro un lembo e lo strappo.

"Cazzo, fratè." Richiamo l'attenzione di Edoardo. "Ma per caso Morena veniva stasera?"

"Per caso lo vuoi sapè, Laurè?" mi prende in giro.

"S'è strappato il vestito." Gli dico.

Sparisce per ritornare poco dopo, con lui c'è Morena.

"Scusami, si è strappato." Le dico e non riesco a trattenere un sorriso.

"Menomale che porto sempre ago e filo con me." Dice e inzuppa il lembo del cotone nella sua bocca, lo fa poi passare per l'ago e si china a guardare il vestito.

"Co questo ce vole ago, filo, del sangue e una santa pazienza." Edoardo cammina nervoso avanti e dietro.

"Sara come sta?" Chiede Morena mentre ricuce, vorrei ricucisse così anche ogni mia ferita.

"Sta bene." Annuisco. "Ha un po' di febbre, è rimasta a casa."

"Oh, mi spiace." Morena continua il suo lavoro.

"A me no." Le sussurro e le provoco una risata.
Stacca il pezzo di filo con i denti e si alza.

"Ecco qua." Mi da un buffetto in guancia. "Fai il bravo." Mi richiama.

"Vado, non ti strappare altro." Fa un occhiolino.

"Se me strappo le mutande corri ugualmente così?" Le dico a voce bassa e le accarezzo una guancia.

"Smettila." Mi ammonisce.

"Lauro, ma te movi?" Edoardo mi urla contro spazientito.

Così suoniamo per tutta la serata, non vedo l'ora di finire per cercare Morena.

E faccio proprio questo, una volta sfollata la piazza esco ancora con il vestito di scena indosso e mi guardo attorno, mi rilasso non appena la vedo per poi contrarmi subito un attimo dopo.
La vedo parlare con un ragazzo, sorridono, sento un fuoco dentro.

"Morè." Richiamo la sua attenzione. "C'ho paura che se strappa, me lo vieni a togliere tu?" Le faccio notare che indosso ancora il vestito.
Morena lascia andare un sospiro e scuote la testa.

"Se dovesse succedere lo ricuciamo." Dice semplificando il problema, io non ho più scuse per portarla via con me, via dagli occhi di un altro uomo.

"Lui è Lauro." Dice al tipo che resta a fissarmi. "E lui è Davide, un mio amico." Morena continua con le presentazioni.

Gli porgo appena la mano, poi presto di nuovo attenzione a lei.
"Ti vuole tuo fratello." Mi gratto la nuca imbarazzato.

"Ok, Davide io vado, sembra abbiano bisogno di me. Ci vediamo domani allora." Gli dice e si salutano con 2 baci in guancia.

Viene verso di me, così le faccio strada nel retro.
"Dov'è Edoardo?" Mi domanda guardandosi intorno.

"Non lo so." Faccio spallucce. "Quello chi è?"

"È un mio amico." Dice e mi aiuta ad aprire la zip del vestito.

"Perché lo vedi domani?" Insisto e sbuffo, mi si sta logorando il fegato.

Morena si spazientisce.
"Ma la smetti? Aspetti un bambino dalla tua fidanzata, non mi pare tu abbia perso tempo per rifarti una vita." Urla stizzita.

𝑆𝑇𝑈𝑃𝐼𝐷𝐼 𝑅𝐴𝐺𝐴𝑍𝑍𝐼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora