6. except you, you can stay

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Simone guida la Vespa.

Con lei ha ripreso confidenza dopo qualche mese dall'incidente, ma Paperella non l'ha mai più toccata.

Se ne sta lì in garage a prendere polvere da quando Manuel l'ha riparata.

Non riesce a guardarla per più di qualche secondo, perché viene catapultato al giorno in cui ha deciso che lui al mondo non ci voleva più stare.

S'era tenuto per sé tutti quei messaggi anonimi che riceveva ogni giorno, gli insulti, le minacce.

Non voleva essere un peso per nessuno, tanto lui poteva farcela da solo.

Era sicuro si trattasse solo di uno stupido ragazzino insoddisfatto della propria vita che aveva scelto di prendersela con lui, ma Simone non si sarebbe fatto scombussolare più di tanto.

E invece dopo settimane che si erano trasformate in mesi, un pomeriggio qualunque, si era sentito talmente schiacciato da iniziare a credere che forse il suo bullo avesse ragione.

"Pa', pensavo," dice Jacopo addentando un cornetto.

"Potrei portá Simone a fa' 'n giro in moto. Lui l'ha sempre amata più de te e me, magari vuole prova', ma non da solo."

Dante ci riflette un po' con un lieve sorriso dipinto in viso.

"È un bel pensiero, Jaco," gli dice, perché lui ci pensa sempre a suo fratello - dopo l'incidente, che poi incidente non era, ancora di più.

"Puoi provare a chiederglielo, ma mi raccomando-"

"- non gli metto pressione," finisce Jacopo, che rimane il più premuroso in assoluto quando si tratta di Simone.

Proprio quest'ultimo fa il suo ingresso in cucina con un cespuglio al posto dei capelli e le palpebre ancora a mezz'asta.

"Eccolo qua, dormivi n'artro po' e se faceva notte," lo saluta Jacopo con una carezza vigorosa tra i ricci.

"Lasciami stare, è sabato," borbotta Simone che, per quanto intrattabile sia appena sveglio, appoggia la fronte sulla spalla del fratello a mo' di buongiorno.

Jacopo cerca di essere il più casuale possibile.

"Senti, io dopo volevo prende Paperella e famme 'n giro. Voi venì?"

Simone manda giù il boccone.

"Sì. Sì, ci sta," dice con una scrollata di spalle.

Jacopo si scambia un rapido sguardo eloquente con suo padre e non può fare a meno di sorridere.

✧⁠*⁠。

Sono ancora fermi sulla ghiaia del vialetto di casa.

Simone ha stretto un po' le braccia attorno al busto di Jacopo, ma lui ancora non ha messo in moto.

"Simo, sei tranq-"

"Parti Jaco. Fallo e basta."

C'è un velo di disperazione mista al nervosismo nel suo tono, ma Jacopo lo sa che Simone preferisce buttarsi nelle cose a volte, perché più ne parla, più le soffre.

Così esegue, parte assicurandosi di mantenere una guida fluida e non troppo veloce.

Lo porta un po' fuori Roma, in una strada costeggiata da prati al limitare di boschi ancora più fitti di vegetazione.

Pensa che sia perfetto perché rimane lontano dal traffico e non rischia di dover frenare bruscamente o evitare qualche automobilista impazzito tipico della capitale.

Non lo può sapere Jacopo, perché Simone non l'ha mai detto a nessuno, che lui quel prato lo riconosce.

Era lì che aveva pensato di riempirsi gli occhi di quel verde per l'ultima volta, mentre si riempiva lo stomaco di pasticche e alcool.

simuel - tutti gli universi più uno🍊Where stories live. Discover now