CHE COSA?

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POV MARK:
Non posso ancora credere che Luna abbia accettato il mio invito stasera. 
Avrei accettato un suo rifiuto vista la situazione in cui si trova ma sono maledettamente felice che abbia accettato. Amo passare il tempo con lei, vederla sorridere, anche se ultimamente è cambiata ma non la biasimo; anche io sarei così se mio fratello si trovasse in ospedale. 
A tal proposito oggi non la porterò in nessun ristorante ultra-mega-lussuoso ma in un semplice pub. Ultimamente mi è sembrata distante, come se non volesse condividere nulla con me ma spero che sia solo una mia impressione; Luna mi piace davvero e non voglio rovinare tutto. 
Indosso i pantaloni della tuta nera e una semplice maglietta a mezze maniche, se mio padre mi vedesse gli verrebbe un colpo al cuore. Un Clarke che non indossa abiti firmati ? Assurdo.
Invece io mi sento a mio agio quando non indosso qualche completo di Armani o Gucci, mi sento più me stesso.
Decido di prendere la moto di mio fratello per stasera e spero vivamente che non se ne accorga. Lui vive per questa moto ma starò attento, lo giuro. 
Prima di uscire, però, sento una voce alle mie spalle; la riconoscerei tra mille: è mio padre.
Thomas Clarke in persona, presidente di una delle più grandi aziende di auto della regione, e non solo, vestito sempre in modo elegante, con i suoi capelli sale e pepe, e quegli occhi azzurri così gelidi che mettono terrore solo a guardarli. 
"Papà" lo saluto.
"Mark, dove stai andando?"
"Esco con una ragazza"
Sorride. Ho un brutto presentimento.
"Immagino che sia la ragazzina con cui esci ultimamente no?"
"Sì
"Come si chiamava...ah si Luna giusto? nome delizioso" mi osserva e nei suoi occhi leggo qualcosa che non mi piace.
"Luna, sì" ripeto.
"Tu lo sai che tra poco ci saranno degli incontri importanti con i vari proprietari delle varie aziende ?"
"Certo papà"
"Bene e sai anche quanto la nostra immagine sia fondamentale"
"Già" dico arrabbiato, dove vuole andare a parare?
"Da quanto sei single ?"
"Un paio d'anni"
"Male, molto male Mark, tra un mese ci saranno degli incontri importanti per la crescita della nostra azienda familiare, poi altri i cui ci saranno tutti i manager, i presidenti delle varie aziende e della concorrenza, sai quanto tutto ciò sia importante vero?"
"Certo" serro la mascella.
" Bene e tutta la famiglia deve fare un ottima figura"
"Mh, cosa vuoi pa'?". Mi sto arrabbiando sempre di più.
"Che tu ti fidanzi con qualcuno e che la porti a questi incontri, ormai sei grande devi iniziare a capire queste cose" dice ridendo. Non posso crederci ma siamo pazzi?
"Stai scherzando?"
"Per niente figliolo, questa dolce fanciulla potrebbe essere la tua lady no?"
"Sta passando una situazione particolare in famiglia non posso-"
"Non mi interessa se non lei un altra, basta che non ti presenti da solo" mi interrompe. Serro i pugni, quanto vorrei spaccare qualcosa.
"Mi raccomando figliolo, buona serata" e va via per fortuna.
Stronzo. Cosa devo fare adesso? Sono così confuso ma forse un'idea ce l'ho.


POCO DOPO:
Mi fermo fuori casa di Luna ma lei è già fuori che mi aspetta: é bellissima nella sua semplicità e quel vestitino le mette in risalto le curve da urlo. Non sarebbe affatto male averla come ragazza in fin dei conti ma so che non è il periodo giusto. 
"Ciao" la saluto e lei mi regala un sorriso tirato.
"Ciao, wow è tua la moto?" chiede con gli occhi spalancati.
"No è di mio fratello, spero tu non abbia paura"
"Certo che no, amo le moto" dice mentre si posiziona dietro di me ed io le porgo il casco.
"Pronta?"
"Si, anche se sono sconvolta" ride.
"Cosa?"
"Dov'è il tuo completo da riccone?"
"L'ho lasciato nel mio armadio da riccone"
Scoppiamo entrambi a ridere e la sua risata è così sonora che mi entra dentro. Adoro vederla ridere. 

"Tieniti forte" 
Lei annuisci e mi abbraccia da dietro per tenersi, ed in quel momento mille sensazioni diverse. Il suo tocco è così dolce ed incerto che mi fa provare le farfalle nello stomaco. Metto in moto e partiamo mentre lei si stringe sempre di più  a me ed io mi sento l'uomo più felice del mondo. 

Arrivati al pub parcheggio la moto ed scendo. 
"Cosa c'è?" le chiedo
"Strano che non siamo in nessun ristorante ad 8 stelle, Mark sicuro di sentirti bene?"
"So che avresti apprezzato di più un pub dove puoi essere te stessa" 
Mi sorride e vorrei urlarle " Sorridi ancora sorridi perché quando sorridi dimentico tutto e tutti e sorride anche il mio cuore".
Scende anche lei dalla moto ed entriamo nel pub.
L'odore acre dell'alcool mi colpisce come un pugno in piena faccia ma faccio finta di niente mentre ci dirigiamo verso un tavolo. Il rumore assordante mi penetra le orecchie, la musica è ad alto volume e la gente urla eppure vedo Luna a suo agio come se questo fosse il suo habitat. 
Ci accomodiamo al tavolo a forma di botte e una signorina fin troppo svestita prende le nostre ordinazioni: per la prima volta dopo tempo ordino delle alette di pollo e patatine e lo stesso fa Luna. 
"Sicuro che tu voglia restare?" mi chiede.
"Certo che si" rispondo sorridendo.
"Allora come va?"
"Si va avanti" rispondo. Coma va ? non lo so nemmeno io.
"Ti piace questa musica?"
"Non è proprio il mio genere" le rispondo. Non ho mai amato il punk ma non mi dispiace, anche se preferisco ascoltare altro. 
Ride sotto i baffi come se si aspettasse questa risposta; Dio quanto è bella. 
Restiamo in silenzio finché non arriva la nostra cena e mi ci butto su famelico. Questa è una vera cena.
Mangiamo, sorridiamo e tutto sembra perfetto anche se so che è destinato a finire.
Finta la cena mi manca il respiro, troppo caos e l'odore di birra mi sta dando il voltastomaco.
"Che dici se usciamo? Un gelato ti andrebbe?" chiedo.
"Certo" risponde.
 Ci alziamo ed andiamo via. Usciti dal pub mi sento più leggero e prendo grosse boccate d'aria fresca mentre iniziamo a camminare verso la gelateria non molto distante.

Prendiamo 2 gelati, cioccolato per me e nocciola per lei ed infine ci sediamo su una panchina.
"Sono stata bene stasera" inizia.
"Anche io"
"Grazie almeno ho staccato un po' la testa" dice mentre mangia l suo gelato.
"Già..Luna devi chiederti una cosa" le dico e nei suoi occhi vedo la preoccupazione.
"Sì?"
"Io, ecco allora è un po' che usciamo e mio padre ecco.."
"Mark che succede?" chiede agitata. Mi faccio coraggio.
"Tra poco sarà il periodo delle uscire in famiglia a nome dell'azienda ed ora sono abbastanza grande da dover uscire dal ruolo di figlio innocente ed entrare in quella di socio, e quindi è fondamentale che io abbia una ragazza, un'accompagnatrice ecco, e i miei genitori vorrebbero che fossi tu, lo voglio anche io ovviamente anche se avrei voluto aspettare perché non è il periodo migliore per intraprendere una relazione ecco io.." sto andando nel panico. Da parte sua nessuna reazione. 
"Mark.. non sono pronta per una relazione" risponde.
"Si immaginavo, almeno potremmo.. fingere?"
"Scusa?"
"Fingere di stare insieme altrimenti dovrò trovare qualcun'altra e non voglio Luna" le prendo le mani e le stringo. "Poi vedremo che fare ma almeno fingi di esserlo in queste occasioni e con i miei, un piccolo segreto poi quando sarà tutto finito vedremo che fare". Non risponde e la paura di aver rovinato tutto mi logora.
"Mark io.. io voglio aiutarti, sono disposta a fingere" dice alla fine. "però io e te siamo ancora amici va bene? Niente toccate, palpate, sesso ecc. , qualche bacio si ma non di più" mi avverte.
"Certo certo" rispondo immediatamente; non voglio che si faccia strane idee. 
"Scusa" le dico.
"Non importa, poi magari mi fai sapere meglio, io non me lo aspettavo" 
"Lo so neanche io" 
"Voglio aiutarti ma siamo amici ok?"
"Ok, grazie mille" Le bacio le nocche delle mani e poi ricade il silenzio imbarazzante, stavolta più imbarazzante delle altre volte.
"Puoi accompagnarmi a casa?" spezza il silenzio.
"Certo" rispondo.
Ci alziamo e ci dirigiamo verso la moto senza parlare. Mannaggia a me!.

EclipseWhere stories live. Discover now