quella che doveva essere una normale visita alla sua compagna Mei Hatsume si è trasformata in una grande e epica avventura per Izuku Midoriya che adesso si ritrova catapultato in un altra dimensione su un pianeta innevato popolato da robot umanoidi...
ormai le lezioni di allenamento al liceo scolastico per eroi UA erano finite e i vari studenti potevano tornare ai dormitori o fuori dalla scuola per andare a divertirsi.
tutti tranne uno specifico ragazzo dai capelli verdi che indossava ancora la sua uniforme da eroe che sua madre aveva creato per lui, egli era Izuku Midoriya il successore di All Might come futuro simbolo della pace e nono portatore del quirk chiamato One For All.
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egli si stava dirigendo verso una precisa zona della sua scuola, ovvero il laboratorio di Mei Hatsume una giovane inventrice dipartimento di supporto.
la ragazza il giorno prima aveva chiesto a Izuku di visitare il suo laboratorio perché aveva creato una cosa che a detta sua avrebbe cambiato per sempre la società degli eroi ma doveva fare una prova.
lo studente UA non era troppo sicuro di questo dato che quasi tutte le invenzioni di Mei finivano per esplodere o fare danni ma ha comunque voluto dare a questa una possibilità.
una volta entrato dentro il laboratorio notò che esso era più disordinato del solito, a terra erano presenti pezzi di ferro di ogni tipo come bulloni, fili elettrici, e tubi e sulle pareti erano presenti gigantesche chiazze di olio che emanavano un odore non proprio piacevole.
e al centro della stanza c'era proprio lei. Mei Hatsume una giovane ragazza dai capelli rose che le arrivavano alle spalle, i suoi occhi erano giallo oro, sulla testa aveva uno strano paio di occhiali che usava per le sue creazioni e indossava la sua solita maglietta nera sporca di olio.
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appena la ragazza dai capelli rosa nota il suo amico/cavia sorride ed esclama felicemente "Midoriya!!! eccoti, grazie per essere venuto!".
"non c'è di che Mei, comunque cos'è che volevi mostrarmi?" chiede l'eroe in allenamento camminando verso l'inventrice che dice "vieni te lo mostro".
cosi i due si diressero verso un grande struttura coperta da un telo bianco che viene rapidamente tirato giù dalla ragazza rivelando una grande scatola quadrata nera larga 6 metri e lunga 2 al centro era presente una specie di porta senza maniglia con un pulsante rosso accanto.
