Questo carosello dell'orrore finirà, semifreddi al torroncino, ma non oggi.
Prima del prossimo capitolo, c'è, inspiegabilmente, la presentazione dei personaggi, cosa che odio perché il lavoro deve essere fatto nella storia. Pia illusione, ma tant'è.
Siccome l'Autrice ha pensato non di copiare e incollare la presentazione dei personaggi che già conosciamo, gesto pigro ma comprensibile, ma usare gli screenshot, i lettori offline sono pregati di prendere qualsiasi dispositivo stiano usando e infilarselo dove sanno.
E ci viene presentato, infine, il nuovo personaggio, che per chi conosce gli slasher sarà stato abbastanza ovvio, cioè quel coglione patentato di Ghostface.
L'Autrice ha, comprensibilmente, creato un OC, perché Ghostface è solo un personaggio, una maschera che nella saga di Scream è stata indossata da varie persone.
Questo tizietto si chiama Ethan Levis, che ammetto non mi suona benissimo come nome, ma è altro Ragazzo Bianco Generico, solo che usa la matita per truccarsi e ha i piercing, quindi immaginatelo come un Damiano dell'Eurospin.
Ah ecco, l'imperdibile descrizione del carattere: di Ethan sappiamo che è un ragazzo egocentrico (di solito si inizia con le qualità, ma tant'è...), simpatico, estroverso, sempre alla moda, divertente, amorevole, scherzoso (che rientra in simpatico), amichevole, altruista, socievole (che è sinonimo di amichevole), attenzione a non infastidirlo (che paura!), ha una grande forza fisica (con quelle braccine da sollevatore di polemiche?), quasi pari a quella di Jason e di Michael (seh vabbè, okay. Ghostface è stato interpretato da varie persone, nessuna delle quali fisicamente prestante, e sicuramente non più forte di Jason e Michael che va bene, sono diciassettenni, ma dovrebbero essere già altissimi e pesanti il doppio del grissino), è scurrile (come quasi tutti gli adolescenti), ma nelle occasioni è capace di essere educato (che descrizione profonda), è bravissimo con i bambini (mai mostrato), ha un bel sorriso e una bella risata (cose soggettive e che non c'entrano con la personalità, ma va bene), è capace di essere cattivo e di far male alla gente (in che occasioni? Quanto male? Perché? Mai nessuno chiarirà questa cosa), può essere violento se lo infastidiscono (ah ecco, questa è l'occasione), l'Autrice ci tiene a farci sapere se è molto pervertito (se è un altro stupratore mi ammazzo), e "subdilo" (solo a volte, però), è gay, adora fare scherzi telefonici (dettaglio carino), ascoltare musica, giocare con i videogiochi (semmai ai) e fare shopping, vedere film e serie TV. Vive a Woodsboro con i genitori in una villetta, perché la follia delle città vicinissime non finisce mai.
Ora vedremo, care carotine, quanto di questa fantomatica personalità verrà mostrata.
Incredibile il commento dell'Autrice che "spero che il nuovo personaggio vi piaccia". Come faccio a dare un giudizio, se non l'ho mai visto agire?Ah e, comunque, siccome sono un vero professionista, non ho controllato il numero di capitoli prima di iniziare. Scoprendo che sono diciannove, escludendo la presentazione dei personaggi, ho deciso di raggrupparli perché altrimenti non ne usciamo più.
In questa sede ne affronteremo quattro, quindi preparatevi, fate un bel respiro, e lasciate che la marea di cazzate fluisca in voi.
Capitolo 2: The new arrived.
No, l'inglese C2 non cambia mai.
Arrivò il professore all'interno dell'aula, salutò i suoi alunni e disse:"Ragazzi da oggi in poi avrete un nuovo compagno di classe! Entra entra...", tutti i presenti in aula incuriositi guardarono verso la porta e dopo qualche secondo entrò il ragazzo: alto, carnagione chiara, capelli neri, gli occhi forse erano azzurri, naso regolare e bocca carnosa, vestito di nero... Freddy spalancò gli occhi vedendo quel ragazzo perché assomigliava meravigliosamente a Michael. 'Oddio ma ci vedo bene?! Assomiglia a-a Micheal! <<Assomiglia>> non <<è>> Micheal...'
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NO alla violenza
RandomOrmai, quasi tutte le fanfiction sono costellate da stupri, violenze, reati e chi più ne ha più ne metta. Il problema è che molte autrici non le affrontano nel modo corretto, ignorando totalmente le conseguenze che simili atti possono portare.