Grimmauld's Place non è male, davvero, se non fosse che il quadro della madre di Sirius mi urla "Traditrice del tuo sangue!" ogni volta che passo, ma per il resto non posso lamentarmi.
Sono qui e non alla Tana, strano no? E no, non lo è affatto, perché da quando Harry ha detto che il Signore Oscuro è tornato, maghi e streghe si stanno unendo per creare una squadra pronta a reclutare persone da tutto il mondo nel caso in cui scoppi una guerra, come tanti anni fa.
Esatto, una guerra. Il solo pensiero mi fa rabbrividire.
La casa di Sirius è stata scelta come ritrovo per i membri nell'Ordine della Fenice, di cui ovviamente noi ragazzi non possiamo farne parte perché troppo piccoli, secondo mamma. La cosa positiva è che il professor Lupin, che adesso chiamo Remus, viene molto spesso e passo tanto del mio tempo con lui, anche perché mi è stato vietato di scrivere ai miei amici: sono settimane che non sento notizie da Blaise o Daphne, e Remus è tanto presente e, in particolare, le nostre chiacchierate notturne (ovviamente in assenza di luna piena) in soffitta con Fierobecco sono le mie preferite. Mi racconta sempre delle sue avventure ai tempi di Hogwarts, dei suoi migliori amici, di Lily Evans, la mamma di Harry, e di una sua amica di Corvonero. Provo tanta tenerezza e rabbia per lui, insomma, è lupo mannaro da quando aveva quattro anni, ha passato letteralmente l'inferno, ha perso i suoi migliori amici tutti in una notte, le uniche persone che lo hanno amato per ciò che era. È proprio per questo che Remus è una delle poche persone che ti sa vedere dentro, che ti capisce, che ti ascolta.
-Ti sei mai sentito solo, Remus? Incompreso?-
-Guardami Em, che dici?-
-Giusto, scusami, è solo che, forse sembro esagerata, ma nonostante io sia circondata da tanto amore, a volte mi sento sola, non capita, diversa-
-Beh essere te in una famiglia come quella dei Weasley non è di certo semplice, è normale, ma ricordati Em, ci sono tante persone che ti vogliono bene, sei una persona speciale e sarai circondata solo da tanto amore, te lo prometto-
-Oh voi due, ogni notte qui!- esclama disperato Sirius.
-Non riesci a dormire neanche tu?- gli chiedo.
-Non è facile dormire dopo aver passato dodici anni ad Azkaban- risponde, sedendosi accanto a noi. -Remus, ti ricordo che hai trentasei anni e Emma è ancora minorenne- continua.
Arrossisco, dandogli una gomitata. -Sei solo geloso!-
-Di te, dolcezza- dice avvicinandosi a me, al che lo allontano con la mano.
-Non di me, di lui- ammicco.
-Magari è lui ad essere geloso di me, non è vero, Lunastorta?-
-Ti piacerebbe, Felpato-
Remus mi ha spiegato che sono stati loro a creare la mappa del malandrino, ed erano loro Felpato, Remoso (il padre di Harry), Lunastoria e Codaliscia (Peter Pettigrew). Insomma, dei geni! Se solo Fred e George lo sapessero, ma ho promesso a Remus di non dirlo a nessuno.
È così che trascorro i mesi qui, in loro compagnia e con i gemelli e Ginny. Ci sono molte riunioni, a cui partecipa, a nostra sorpresa, anche Piton, e riusciamo a partecipare solo ad alcune quando arriva Harry, che si dimostra pronto a combattere per la causa.
Insomma, è iniziato tutto con lui.•
Arriva il primo settembre e ovviamente ci dirigiamo a King's Cross.
-Siate discreti nelle lettere, mi raccomando- ci dice nostra madre.
Io non ho intenzione di lasciare Remus, sono difatti incollata al suo braccio. -Vieni anche tu- mormoro.
Lui ride. -Dai, ci vediamo presto, sali sul treno-
Riluttante faccio ciò che dice. -Blaise capirà- mi dice, prima di andarsene.
Blaise. Non ci sentiamo da mesi, mi era vietato scrivergli, non so cosa penserà, e neanche come reagirà.
Io e i miei gemelli preferiti saliamo sul treno. -Vuoi stare con noi e Lee?- mi domandano.
-Se Blaise mi manda a fanculo, vengo a cercarvi-
-Non lo farà- risponde George.
Vado così a cercarlo e dopo un po' scorgo la Buldstrode.
-Buldstrode, hai visto Blaise?-
-È lì- dice indicandomi uno scompartimento, poi se ne va. È abbastanza strana, e no, non solo perché è la migliore amica della Parkinson.
Dondolo un po' sul posto, non so cosa dirgli e neanche come la prenderà. Insomma, che cosa può pensare della sua migliore amica che non gli scrive per mesi? Che sono una persona orrenda, no?!
Qualcuno esce dallo scompartimento ed è proprio lui, è proprio Blaise.
Ci guardiamo un po', senza dirci nulla, poi lui si avvicina a me e mi tira a se, stringendomi forte, e sto subito meglio, la paura, le ansia, le preoccupazioni, i pensieri, spariscono tra le sue braccia.
-Scusami Em-
Scusami?
-Scusami se non mi sono fatto sentire- mormora. -È stato difficile in questi mesi, non ho potuto-
Quindi non sa che non gli inviato nessuna lettera perché anche lui non lo ha fatto.
-Io e mia madre siamo stati in Italia in questi mesi, per stare lontani da voci indiscrete- sussurra.
Blaise mi ha sempre raccontato nella situazione difficile in cui riversano lui e sua madre, soprattutto dopo il suicidio del padre, e, soprattutto dallo scorso anno, il mio migliore amico è stato molto irrequieto. Blaise è dotato di un'intelligenza rara e, a causa di ciò che ha vissuto, riesce a leggere situazioni che non si sono ancora verificate. Ha sempre saputo dentro di lui che qualcosa di brutto sarebbe arrivato, e ora che ne ha la piena consapevolezza lo vedo distrutto.
-Blaise, mi dispiace così tanto- dico, stringendolo a me, talmente tanto che incrocio le mie mani dietro la sua schiena e poggio il mio viso sul suo petto. Lui si lascia andare all'abbraccio, massaggiandomi i capelli.
-Sbaglio o ti sei fatta un po' più alta?- mi sussurra.
Mi scosto da lui. -Il senso dell'umorismo non lo perdi, a quanto vedo-
-Con te mai-
Entriamo nello scompartimento che aveva occupato lui precedentemente.
-Daphne?- chiedo.
-A proposito...- si incupisce di nuovo. -Beh, sai, il padre di Daphne era un... insomma, lo sai-
Annuisco, spaventata. -Come sta?-
-Em, come deve stare? È distrutta. Lei, Astoria e sua madre se la son vista brutta. È stata molto tempo coi Malfoy quest'estate. Emma, la situazione è molto grave, lo sai-
Si che lo so, letteralmente sono a conoscenza della formazione dell'Ordine della Fenice, ma questo Blaise non può saperlo. Eppure quanto vorrei dirglielo, quanto sarebbe contento di farne parte. Oh, povero Blaise, costretto a dover reprimere i suoi ideali a causa di un passato che non gli appartiene, a causa di scelte che non ha mai preso lui in prima persona.
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Emma Weasley
FantasyEd eccomi qui, io, Emma Weasley, sullo sgabello nella Sala Grande con tutti gli occhi puntati addosso dopo l'esclamazione del Cappello Parlante -Serpeverde!-. Era proprio quello che non volevo causare, avere attenzioni su di me, ma in cuor mio so di...