-Ehi... ehi, tutto okay?- mi domanda Ginny, seduta accanto a me sul mio letto. -Dicevi parole sconnesse, ti rigiravi e rigiravi nel letto...-
Mi alzo e mi poggio sullo schienale del letto. Ho la fronte velata di sudore.
-Era un incubo, uno stupido incubo. Tranquilla-
-Em, non è la prima volta che lo fai, sono settimane-
-Lo so... Lo so, ma sta tranquilla, davvero-
-Perché dici "Draco"?- mi domanda dura. La stanza è avvolta dall'oscurità, ma riesco a vedere i tratti del suo viso illuminati dalla luce della luna. È preoccupata e turbata.
-Ti sarai confusa-
-No, non mi sono confusa. Per Godric, parlami-
-Buonanotte Ginny- dico, avvolgendomi sotto le coperte e girandomi dall'altro lato.
Sono passate settimane da quando siamo tornati a casa, e con casa intendo proprio la Tana. La guerra è imminente, lo percepiamo tutti, e non voglio sprecare neanche un secondo senza la mia famiglia. Sto cercando di fare pace con me stessa, ho realizzato che allontanare loro non comporta nulla: non mi hanno mai fatto mancare l'amore e Molly e Arthur mi hanno sempre trattata come se fossi loro figlia biologica. Certo, il nostro legame non è un legame di sangue, ma la famiglia non si definisce da questo. Proprio come disse Silente. Silente. L'unica persona che poteva rivelarmi la verità, scoprire chi ha infranto i sogni dei miei genitori biologici. Questo è quello che mi tormenta di recente. Ma non è l'unica cosa. Ginny ha ragione, nei miei incubi c'è Draco. Nei miei pensieri c'è Draco. Non smette di tormentarmi. Non è stato lui ad uccidere Silente, ma Piton. Harry era lì quando è successo, sotto l'incantesimo di pietrificazione. Mi ha descritto tutta la scena. Di come Draco si sia palesato a Silente. Di come si siano introdotti i mangiamorte tramite l'armadio svanitore nella stanza delle necessità. Di come Draco non abbia avuto il coraggio di scagliare l'anatema che uccide e di come Piton l'abbia fatto al posto suo. Harry ha notato quanto Draco tremasse, ha osservato i suoi occhi che tralasciavano intravedere la sua paura. Draco non è un assassino.•
-E adesso vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa- dice il prete, e Remus si china su Tonks per lasciarle un soffice bacio. È un matrimonio intimo e segreto, siamo solo io, i genitori di Tonks e i proprietari del locale "da Dave". La scusa della mia assenza alla Tana è stata quella di andare a prendere alcune cose che avevo scordato al cottage di Remus. Mentre Andromeda e Edward Tonks si congratulano con la loro figlia, io mi dirigo da Remus.
-Niente male- ammicco, indicando il suo abito.
-Erano le uniche cose nell'armadio che ritenevo più adatte come vestito da sposo- dice lisciandosi la giacca. -James e Sirius mi avrebbero preso in giro fino alla fine dei miei giorni-
-James e Sirius ti guarderebbero fieri e felici. Hai la possibilità di costruire una famiglia, di avere figli e di vederli crescere. Lo so, è un periodo buio, ma ora hai Tonks: siate l'uno la forza dell'altra-
Mi prende la guancia tra due dita, emozionato. -Grazie Em, sei il regalo migliore che Vivienne potesse farmi-
Gli sorrido di ricambio.
-MI SONO SPOSATO NEL BEL MEZZO DI UNA GUERRA!- urla, alzando le braccia al cielo, facendo scoppiare a ridere i pochi presenti.
Remus, quanta gioia riesci a portare nel mio cuore.•
-Mi... fai... male!- mormora George scandendo ogni parola, mentre con l'aiuto di mamma gli disinfetto il buco che ha al posto dell'orecchio. Se l'è causato qualche giorno fa, quando abbiamo aiutato Harry a trasferirsi alla Tana. È stato fortunato che l'incantesimo lo abbia solo sfiorato. È stato un macello, qualcuno ha tradito l'Ordine rilevando il giorno del trasferimento di Harry, e Malocchio ha perso la vita.
-È mai possibile che devi sempre lamentarti?- domando. -Abbiamo finito, sei pulito- dico, aiutando mamma poi a sistemare tutto. Scorgo mia sorella scendere giù dalle scale, turbata.
Mi avvicino. -Tutto okay?-
Scuote la testa. Ha gli occhi lucidi. -Parla- le dico, temendo sia successo qualcosa con Harry.
-Non ora- sussurra, poi si dirige fuori aiutando tutti con l'allestimento della cena per il compleanno di Harry. La seguo fuori, ma delle braccia possenti mi sollevano.
-Charlie! Non ho più otto anni!- esclamo dimenandomi.
Lui mi mette giù. -Sei sempre la mia piccola Em- dice. -È la prima volta che ci vediamo da... Beh, da...-
-Da quando ho scoperto che il mio cognome non è Weasley, intendi?-
Lui si gratta dietro la nuca. -Per me non cambia nulla, sei sempre la mia sorellina-
-E tu sei sempre il mio fratellone, Char-
-CHARLIE!- urla Hagrid, dandogli delle pacche sulla schiena che quasi lo fanno cadere a terra. -Come sta Norberto?-
-In realtà è Norberta, l'ho capito perché... Sai, le femmine sono più aggressive...- dice, ma si interrompe guardando in alto.
Una luce attraversa il cielo. È un messaggio.
Il Ministro dell Magia sta arrivando.
Ci guardiamo tutti esterrefatti. Vedo Remus prendere Tonks per il braccio e andarsene.
Il Ministro della Magia Scrimgeour arriva e chiede di parlare con Harry, Ron ed Hermione e noto subito quanto sia dimagrito e in più sembra invecchiato di dieci anni. D'altronde, la situazione è molto difficile.
Li vediamo sparire in casa.
-Ma che diamine!- esclama Fred, mentre la famiglia Delacour borbotta qualcosa in francese.
Dopo qualche minuto sentiamo delle urla e ci fondiamo tutti fuori la Tana.
-Entriamo solo io e la mamma- dice papà, chiudendo la porta. Noi cerchiamo di origliare, ma dopo pochi secondi la porta si apre di nuovo. Il Ministro ci guarda disgustati.
-Oh, quasi dimenticavo. Chi è Emma Weasley?- chiede, cercando qualcosa nelle tasche.
-Io, signore-
-Questa è per lei, da parte di Silente- dice porgendomi una lettera, poi scompare.
-Cos'è?- chiede Ginny.
Faccio spallucce. -Non sarà importante- mormoro, riponendo la lettera in tasca. In realtà penso sia importante eccome. La cena trascorre velocemente e appena terminata mi fiondo in camera, con Ginny alle calcagna.
-Apriamola!- esclama.
La blocco. -So già cosa c'è scritto-
-Ah si?-
Annuisco. -Lo scorso anno chiesi a Silente di scoprire chi avesse ucciso i miei genitori. Lui mi disse che non dovevo ricercar vendetta, io gli risposi che non era mia intenzione, ma Ginny, non so come reagirò avendo tra le mani il nome dell'assassino-
-Oh- risponde lei pensierosa. -In qualunque modo tu possa reagire, io sono qui accanto a te- dice sedendosi sul mio letto, invitandomi a fare lo stesso.
-Okay...- dico, inspirando ed espirando lentamente.
Apro la busta, sollevo il bigliettino.
Solo due parole. Due parole che mi fanno andare in subbuglio lo stomaco.
-Quel pezzo di merda- sussurra Ginny.
-Emma, per Godric, ti muovi?!- dice Ron, bussando violentemente alla mia porta. Ho fatto tardissimo. Stanotte non ho dormito. Non sono scesa giù a dare una mano per gli ultimi allestimenti del matrimonio di Bill e Fleur. Sono distrutta. Arrabbiata. Incazzata. Furiosa. Potrei esplodere.
-Sono pronta- dico, chiudendomi l'ultimo orecchino.
Apro la porta.
-Che faccia, tutto okay?-
-Scendiamo- dico.
Ci accomodiamo in giardino, sotto i tendoni. Lo zio Muriel celebrerà le nozze e ci invita tutti al silenzio quando arriva il momento dell'ingresso di Fleur, che emana una luce immensa nonostante il suo abito bianco sia molto semplice. Bill è felice come non mai. Cerco di esserlo anche io per lui, nonostante la mia mente sia altrove.
-Vi dichiaro marito e moglie!-
Tutti ci alziamo e applaudiamo, poi vado a prendere posto vicino a Remus.
-Che brutta cera- mormora divertito. Io scuoto la testa e lui capisce che è successo qualcosa.
-Dove... Dove sono stati ritrovati morti i miei genitori?-
Mi guarda turbato. -Nel Kensington. Avevano una graziosa villetta. Li hanno trovati lì. L'abitazione era a soqquadro, stavano facendo le valigie per andarsene-
-E non si è mai saputo chi sia stato?-
-Emma, a cosa vuoi arrivare?-
-So chi lo ha uccisi- dico, mentre un brivido mi scorre sulla schiena.
Lui drizza la schiena. -Impossibile, nessuno ha mai visto nulla, non c'erano sospett...-
-Lucius Malfoy- mormoro, interrompendolo.
-Cosa?-
-Hai sentito bene. Il suo migliore amico, Remus. Li ha uccisi-
-Come fai ad esserne certa, ins...-
-Silente-
-Oh-
-Lo detesto, Remus- dico, stringendo un pugno sul tavolo. -Voglio che muoia-
-No, Em, aspetta. Non puoi fare nulla di pericoloso, chiaro? Vivienne e tuo padre hanno dato la vita per te. Non devi fare sciocchezze-
-Aiutami-
-A fare cosa?-
-Ad ucciderlo-
-Emma, la vendetta non è mai la soluzione. Ti consumerà. Ti prego, promettimi che non farai nulla. Ti prego- dice, accarezzandomi la mano.
Non posso prometterglielo. Non posso. È lui il motivo per cui i miei genitori non mi hanno potuta vedere crescere. È lui il motivo per cui non li ho mai conosciuti. Li ha traditi. Ha tradito mio padre.
Una luce ci distrae.
-Il Ministero è caduto. Scrimgeour è morto. Stanno arrivando-
Remus si alza di scatto, mettendomi dietro di lui. È un secondo, e la situazione passa dall'essere festosa e allegra a lenta e inquietante. Molti iniziano a Smaterializzarsi, le barriere di protezione svaniscono. Si palesano poi i mangiamorte.
-Protego!- urla Remus.
Mi proteggo anch'io, infliggo incantesimi, ma sempre attaccata a lui.
-Ron!- sento urlare Hermione. Li vedo trovarsi nella folla, e Smaterializzarsi. Almeno Harry è in salvo. È lui che cercano.
Il mio vestito si impiglia in una sedia.
-Per Merlino!- esclamo, proteggendomi da un altro incantesimo.
Mi soccorre Lee, che schianta il mangiamorte. Una questione di secondi, e così come sono arrivati, se ne vanno.
-Grazie- mormoro, guardando poi il mio braccio che è attraversato da un taglio.
Ci guardiamo tutti intorno. Bill e Fleur si stringono in un dolce abbraccio. Poteva finire in tragedia.
Mamma e papà sono scossi. Non rivedremo Ron per molto tempo.
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Emma Weasley
FantasyEd eccomi qui, io, Emma Weasley, sullo sgabello nella Sala Grande con tutti gli occhi puntati addosso dopo l'esclamazione del Cappello Parlante -Serpeverde!-. Era proprio quello che non volevo causare, avere attenzioni su di me, ma in cuor mio so di...