Capitolo 34

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Taylor

Ora che il giorno del Ringraziamento era passato, dovevo tornare a lavorare al Crazy Club.

In realtà, il mio capo mi avrebbe concesso altri due giorni di ferie, ma io avevo bisogno di quei soldi a tutti i costi, quindi preferivo tornare il prima possibile.

Confidavo nell'ottenere una borsa di studio per l'università, però era un'impresa molto difficile, e siccome non ero sicura di riceverla, dovevo almeno avere i soldi a sufficienza per frequentarla, anche se non era facile.

Negli ultimi giorni ero uscita davvero troppo, non potevo deconcentrarmi così tanto, dovevo mettere tutta me stessa per avere i migliori risultati a scuola.

Ci tenevo sul serio ad andare ad Harvard, rinunciarvi non era nei miei piani. Mi ero posta un obbiettivo, e volevo raggiungerlo a tutti i costi.

Mike era impegnato nello studio tanto quanto me, anche se la sua situazione economica era decisamente migliore. I suoi genitori avevano un buon lavoro e guadagnavano molto.

Nonostante tutto questo, però, avevo ancora un conto in sospeso con Jordan: dovevo scoprire cosa stesse accadendo, e al più presto, anche.

Parlare con lui era fuori discussione. Avevo comunque troppe poche informazioni, e dovevo capirci di più.

Forse potevo rivolgermi a Cole. Derek mi sembrava fin troppo furbo, ma Cole era così spensierato e tranquillo, che mi dava l'idea di uno  che, con un po' di insistenza, sarebbe riuscito a darmi qualche piccola informazione.

Era l'unica spiaggia che mi rimaneva, altrimenti dovevo fare tutto da sola. E l'ultima volta che avevo spiato Jordan, non era finita molto bene...

Camminai per i corridoi della scuola, finché non scorsi Cole chiacchierare con una ragazza dai capelli corvini, appoggiato con nonchalance all'armadietto.

Diedi un colpo di tosse, ma lui non si accorse nemmeno della mia presenza. Mi imbarazzava alquanto parlare con lui, sia perché era il migliore amico di Jordan, sia perché non ci avevo quasi mai rivolto la parola.

La mia ansia sociale diceva no, ma non avevo alternative e non era il momento di fare la difficile.

"Cole..." Lo chiamai, ma non mi sentì. Mi avvicinai un altro po'. "Cole!"

Questa volta si accorse di me, e alzò il capo nella mia direzione, curioso. Anche la ragazza che era con lui si mise a fissarmi, anche se mi sembrava più volesse incenerirmi con lo sguardo per averli interrotti.

"Ehi, Taylor. Come stai?" Mi chiese, con tranquillità.
"Bene, grazie, e tu?"
"Molto bene."
"Scusate se vi ho interrotto, ma Cole... potrei parlarti un attimo in privato? Si tratta di Jordan."

La sua espressione ebbe un guizzo di curiosità. "Scusami, ti raggiungo dopo, okay?" Si rivolse alla sua amica, che sbuffò e se ne andò.

Io lo tirai per il braccio in un punto più isolato, lontano da occhi indiscreti.
"Rossa, stai per farmi qualche proposta? Perché accetterei anche, ma sai com'è... non penso sia il luogo adatto."

La sua battuta mi irritò e non poco. "Puoi fare il serio? Grazie."
Lui alzò le mani in segno di difesa.
"Allora... non so bene da dove iniziare. So solo che Jordan è in pericolo. E lo sai anche tu, dato che l'ho scoperto proprio da voi."

Lui sgranò gli occhi, poi si ricompose fingendo di non sapere di cosa parlassi. "A cosa ti riferisci? Non capisco."

Sbuffai, spazientita. "Non fare il finto tonto. Vi ho sentiti confabulare, e poi ho seguito Jordan a Miami."

You again- un cuore in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora