Capitolo 35.2

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Jordan

Quella stronza di Mary. Stavo già pensando a un modo per fargliela pagare.

Le parole che aveva rivolto a Taylor non le avrei dimenticate facilmente. Come non avrei dimenticato lo sguardo ferito di Milady.

Nessuno, ma proprio nessuno, poteva permettersi di rivolgersi a lei così.

Ed era anche inutile per me fingere di essere andato avanti, di averla dimenticata. Perché era impossibile dimenticarsi di Taylor Anderson.

Tutto in lei mi attirava ancora come fosse la prima volta. Eppure dovevo reprimere quei sentimenti, o almeno fingere di averla superata, per il suo bene.
Non potevo metterla in pericolo.
Ma nonostante questo, l'avrei sempre difesa e protetta, anche se da lontano.

Inoltre, vederla ubriaca per la prima volta era stato devastante. Chissà cosa l'aveva spinta a lasciarsi andare così tanto. Non era da lei.

Se fosse stata abituata non mi sarebbe importato, ma sapevo che lei odiava bere. Era stata un po' brilla una volta e non le era piaciuto.

Questa volta invece si era proprio ubriacata, e io ero preoccupato. Era anche a stomaco vuoto, cazzo.

Era dimagrita, l'avevo notato. Perché non mangi, Taylor? Cosa ti succede?

La lasciai col mio migliore amico, per andare da Mary. La trovai nella stessa posizione di poco prima, che cercava di aggiustarsi i capelli e fulminava tutti con lo sguardo per intimare loro di non guardarla.

"Mary." La chiamai, e lei si voltò a guardarmi. "Voglio che mi ascolti bene, non sono uno che ama ripetersi. Anzi, voglio che mi ascoltiate tutti." Alzai la voce, così che mi ascoltassero tutti quelli che avevano partecipato al gioco.

Avrei voluto parlare a tutte le persone presenti alla festa, ma era impossibile. Tutti ballavano e si divertivano.

Ma potevo iniziare con loro.

"Azzardati ancora una volta a rivolgerti così a Taylor, e capirai davvero di cosa sono capace. Ti rovinerò ogni singolo giorno della tua inutile vita, se proverai ancora a mancarle di rispetto. Lei è molto meglio di tutti voi messi insieme, quindi vedete di non provocarla o avvicinarvi a lei. È un avvertimento, e sarà il primo e l'ultimo che riceverete. Alla prossima, vi farò pentire di aver anche solo osato guardarla. Quindi fate voi. Io vi ho avvisati."

Tutti rimasero in silenzio, così alzai la voce. "Sono stato chiaro?!"
A quel punto, le persone attorno a me annuirono e risposero con dei "sì" spaventati.

Perfetto.

"È chiaro anche per te, Mary?"
"Tu non mi fai paura, Jordan." Mi affrontò, ma riuscii comunque a notare nei suoi occhi l'agitazione. Anche se non lo dava a vedere, mi temeva.
"Comincia ad averne, allora." Risposi.
"Sei solo un patetico che sta ancora sotto alla sua ex."
"E tu una stronza che usa le persone ma che è completamente sola. Comunque, io ti ho avvertita. Ti conviene ascoltarmi."

Detto questo, voltai le spalle a tutti e tornai dal mio migliore amico, che però trovai solo, a massaggiarsi la mano.

"Dove cazzo è Taylor?!"
"Quella stronza mi ha morso! Voleva bere e quando ho provato a fermarla si è trasformata in una bestia cannibale. Neanche gli alcolizzati hanno certe reazioni!" Mi rispose Cole, con il suo solito fare drammatico.

"Porca puttana Cole!" Sbuffai e lo lasciai solo, poi andai in cerca di Taylor.

La trovai, come previsto, davanti al bancone del cocktail, a scolarsi una bottiglia di tequila e qualche altra schifezza che avrebbe peggiorato solo la situazione, mentre muoveva i fianchi a ritmo di musica.

You again- un cuore in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora