6. 𝐋𝐚 𝐓𝐮𝐚 𝐄𝐱 𝐌𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞. (2/2)

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Tirandosi su i pantaloni cargo marroni, infila le chiavi nei tasconi e dopo aver messo il cappuccio della felpa nera sopra il cappellino, fa cenno di fare strada

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Tirandosi su i pantaloni cargo marroni, infila le chiavi nei tasconi e dopo aver messo il cappuccio della felpa nera sopra il cappellino, fa cenno di fare strada.

Camminare sul marciapiede di questa zona, è rilassante soprattutto quando piove le passeggiate davanti ai negozi carichi di gente mi piacciono davvero come a nessuno, perché tutti appena vedono il tempo chiudersi nel grigiore di Glaskin si serrano nelle loro case o nei negozi.

Alessio mi segue mettendosi al mio fianco, quando vedo l'edificio della palestra sposto lo sguardo alla sua gigantesca forma. Sopra di questa ci sono degli appartamenti, probabilmente del proprietario della palestra.

Non so perché ma ultimamente, Glaskin si è riempita di persone famose, tutti fremono nel venire qui.

È un paesino tranquillo al confronto di quanto la città cardinale di Loomore, è grossa e dispersiva.

Tra l'accademia e la palestra c'è un vicolo che con attenzione io e Alessio attraversiamo, è un vicolo stretto e buio, ci si alza la testa si posso vedere i panni appesi ad asciugare dei condomini sopra.

Dopo averlo attraversato ci si trova davanti ad una distesa di muri colmi di arte, scritte e una parete completamente dedicata al campione di arti marziali miste più famoso di Glaskin, il proprietario della palestra.

Anche se non è originario di qui, ha ottenuto fama in questa città dopo che la sua carriera finita, proprio per aver aperto la palestra.

È il lottatore preferito di Nate, so che ha vinto ventinove volte e non è stato mai sconfitto, ha deciso di smettere solo da qualche anno decidendo di fare da allenatore ad altri ragazzi come lui, nati poveri.

Non so il motivo, in realtà non lo sa nessuno.

Ho visto diverse volte il ragazzo, è un giovane uomo dovrebbe avere sui trent'anni credo, qualcosa in più forse.

Il retro della palestra ha proprio la sua immagine dipinta sulla facciata ruvida dell'edificio: ha i capelli rasati e scuri, gli occhi piccoli sotto una fronte poco sporgente, il naso rotto devia verso destra.

Uno sguardo di sfida appare sul suo volto che si vede essere da vincente, neanche un sorriso ma una smorfia seria come se stesse al di sopra di tutti, anche sopra il mondo.

Mi sposto ad esaminare il corpo con una mano tiene il cinturone dell'EFC.

Il ritratto è tagliato fino ai pantaloncini rossi, ha un corpo tonico riesco a scorgere dalla bravura dell'artista anche dei muscoli che non pensavo esistere sulle costole.

Un addome ampio e degli addominali definiti, una pelle diafana segnata da neanche una cicatrice. Alle mani ha i guantoni neri, anch'essi con la scritta che non riesco a capire, sono tagliati a metà dito e il pollice ha un buco per farli uscire.

Mi incanto a guardarlo, fino a scendere alla scritta “The Eagle Krl Gym”, un carattere cubitale del medesimo colore dei pantaloncini.

Se ci si gira di poco c'è anche una porta che conduce a dentro la palestra dal retro.

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