-Cos'è quella faccia?-.
Sam scrutava Asya dall'altro lato del tavolo; aveva una tazzina piena di caffè poggiata davanti a sé, ed una sigaretta spenta stretta tra le labbra.
La ragazza sollevò la testa. -Niente. Sono un pò stanca- rispose.
-Allora vai a riposare, perché stasera ci sarà di nuovo pieno di clienti... E poi dobbiamo insegnare al nuovo cameriere-.
Udendo quelle parole, lei spalancò gli occhi e volse la sua attenzione a Sam.
-Nuovo cameriere?- ripetè, piuttosto stupita.
-Si, il capo non te l'ha detto?- rispose lui, ridacchiando -Inizia questa sera-.
-E Timothy?-. Solo dopo aver posto la domanda si rese conto che forse non importava, dopo quello che era successo.
Perché mai avrebbe dovuto continuare a preoccuparsi per una persona che continuava, puntualmente, a trattarla male?
-Lui se ne va. Che vuoi me ne importi?- esclamò l'uomo sollevando le spalle.
-Nulla. Però il capo aveva detto che lo avrebbe tenuto per tre giorni-. disse lei, abbassando lo sguardo sulla superfice liscia del tavolo in legno.
Ancora una volta si sentì una stupida. Perché stava dicendo questo, se di lui non le importava più nulla?
Doveva togliersi quel ragazzo dalla testa, perché tanto non meritava niente di ciò che gli aveva dato.
-Beh, evidentemente ha trovato il sostituto prima del previsto... Ma perché ti interessa tanto?-.
Lei scosse la testa. -In realtà non mi interessa affatto- ribattè. Non era vero, ma alla fine riuscì a convincere anche se stessa.
-A proposito, credo stia già andando via- disse ancora Sam, sorseggiando un caffè con disinvoltura.
Asya cambiò espressione di colpo. -Davvero?-.
-Suppongo. L'ho visto entrare in stanza-.
La ragazza si alzò in piedi puntando entrambe le mani sul tavolo ed in silenzio si diresse verso la camera, mentre Sam la guardava scuotendo la testa.
Non appena varcò la porta, si trovò Tim davanti ed istintivamente assunse un'espressione turbata.
Era in piedi infondo alla stanza, e si stava caricando il borsone in spalla.
-Te ne vai?- gli chiese con un certo imbarazzo, mantenendo però un tono di voce duro e distaccato.
Lui annuì e le passò affianco, uscendo dalla stanza senza dire una sola parola.
Non intendeva neanche dirle addio.
Se ne sarebbe andato via così, come nulla fosse.
-Tieni- gli disse Berto porgendogli un mazzetto di soldi. Il ragazzo lo afferrò ed uscì dal locale senza salutare nessuno, incamminandosi verso una qualche meta.
-Che stronzo- commentò Sam ridacchiando.
-Ah, Asya- disse il capo, voltandosi verso di lei -Questa sera arriva un nuovo cameriere. Lo affido a te, okay? Mostrargli come fare-.
La ragazza annuì e tornò a voltare lo sguardo verso la porta. Nonostante le circostanze, le dispiaceva che Tim fosse stato mandato via. Era quasi del tutto certa che non avesse un posto in cui andare, quindi cosa avrebbe fatto da quel giorno in poi?
-Ti consiglio di riposare un pò- le disse Sam.
Lei annuì ancora con un breve cenno del capo, e finse disinteresse per ciò che era appena accaduto; dentro il suo cuore, tuttavia, si era appena aperta una voragine di tristezza.....
Il nuovo cameriere assunto da Berto giunse al locale alle diciotto. Entrò e strinse la mano al capo, sorridendo calorosamente. Era un uomo sui quaranta, magro, con il volto lungo e stretto. Portava tre anelli alla mano destra, ed era vestito con jeans e canotta nera. Portava dei capelli lunghi fino alle spalle che aveva raccolto in un codino; ed aveva una barba mal curata.
-Io sono Jason- disse rivolto ai suoi nuovi colleghi, con un sorriso a trentadue denti.
Asya lo salutò con un cenno del capo; era piuttosto timida, quando si trattava di rapportarsi con persone che non conosceva affatto.
-Sam- disse l'altro cameriere stringendo la mano al nuovo arrivato -E la signorina quì dietro è Asya-.
Jason le sorrise e simulò un inchino. -È un onore-.
-Lei ti mostrerà come lavorare- intervenne Berto, con le braccia intrecciate sul letto ed il cappello da cuoco posato sulla testa. -Quindi per questa sera dovrai starle attaccato-.
-Nessun problema- rispose lui, sorridendo ancora.
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Masky - Hero
FanfictionWritten in 2015 _______ "Quel ragazzo era un eroe, la migliore persona che potesse mai avere la fortuna di incontrare. Che stupida a rendersene conto solo adesso". Asya è una ragazza di diciannove anni, che lavora in uno sciatto locale di periferia...