28.

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Mi trovo in un parco affollato insieme a Berta mentre parliamo del più e del meno. Lei mi sta raccontando della sua ultima uscita con il suo ragazzo.

Mentre parla io mi guardo intorno, e il mio sguardo viene catturato come una calamita da Hector seduto su una panchina non molto distante da noi.

"Ei, aspetta un attimo" dico alla mia amica.

Con il cuore in tumulto mi avvicino a lui, aspettando che mi noti. Mentre mi avvicino mi rendo conto che non è da solo, è circondato da alcuni amici.

Il suo sguardo però era fisso su una ragazza lì in mezzo, e un colpo al cuore mi fece fermare. Ogni parola che si scambiano mi rende sempre più nervosa.

Poi, in un attimo che mi sembra eterno, lui si inclina verso di lei e la bacia. La bacia come fa sempre con me.

Come mi ha baciata in camera mia, come mi ha baciata quando mi ha portato i fiori, come mi ha baciata negli spogliatoi.

La scena si congela davanti ai miei occhi. Quel bacio, così dolce e naturale, mi fa provare un brivido di gelosia e dolore.

Ho diritto di essere arrabbiata o gelosa? No, lui è stato chiaro: noi non stiamo insieme.

Però ho solo voglia di andare lì e urlargli contro quanto io ci tenga a lui. Ma non riesco neanche a pensare lucidamente e i miei piedi sembrano incollati per terra.

La scena cominciò pian piano a sfumare, mentre il dolore di ciò che ho visto mi avvolge come una nebbia.

Mi sveglio di soprassalto, il cuore in gola e le mani tremanti.

Torno alla realtà solo quando mi rendo conto di essere stata svegliata dal mio telefono che squilla.

Era solo un sogno.

"Pronto?" rispondo ancora con il petto ansante.

"Ei! Ma dove sei? Non dovevamo vederci?" strilla la voce di Berta dall'altro capo del telefono.

"Cavolo scusa, non mi sono svegliata. Ci vediamo tra poco, dammi il tempo di prepararmi"

Lei mi rivolge ancora qualche insulto per telefono e poi chiude.

Che diavolo ho sognato...

Sento una gelosia assurda nel petto, come se avessi davvero vissuto quella scena. Ripensarci mi da i brividi.

Mi sento così nervosa che mi viene da piangere.

Mi alzo lentamente e mi avvicino allo specchio. Osservo la mia immagine per un momento, poi raccolgo i capelli in una coda.

Infilo velocemente un paio di jeans e una maglietta comoda e metto giusto un filo di correttore per non far notare il mio viso sconvolto.

Mentre stavo per uscire mi arriva un altro messaggio da Berta.

-"Ci sono anche Fermín ed Hector stamattina. Ho gentilmente chiesto al tuo amico di venirti a prendere sennò rimango ad aspettarti un'altra mezz'ora"

Ho un bisogno urgente di vederlo in effetti, devo cancellare dalla mia mente l'immagine di lui con un'altra.

Esco di casa chiudendo la porta dietro di me, cammino lungo il vialetto e poi lo vedo: Hector appoggiato alla sua macchina con le braccia incrociate e un sorriso sul volto.

Affretto il passo verso di lui e, senza pensarci due volte, lo abbraccio forte. Lui è qui, non è da nessun'altra parte.

"Eiiiiii, cos'è questo affetto?" ride.

"Scusa, ne avevo bisogno" dico lasciandolo andare.

"Stai bene, rayo de sol?" chiede studiandomi.

Annuisco "Si sto bene, andiamo o Berta mi ucciderà sul serio stavolta" cambio immediatamente discorso.

Mi allontano da lui per salire in macchina ma in un attimo mi afferra per un braccio, facendomi scontrare con il suo petto.

"Mi dici che hai?" insiste.

"Niente davvero, ho solo fatto un brutto sogno. Sto bene"

"Va bene, andiamo dai" finalmente molla la presa dal mio braccio.

Hector

Il mio sguardo è fisso su Blanca mentre ride con la sua amica, la sua risata è così contagiosa che non posso far a meno di sorridere anch'io.

È in grado di illuminare la stanza con la sua semplicità, e penso soltanto a quanto vorrei che anche lei si rendesse conto di quanto è speciale.

Faccio lo stronzo con tutti e tutte, ma lei abbatte qualsiasi mia barriera. Ma questo a lei non lo dico, perché la paura di mostrarmi di nuovo debole è più forte di ciò che sento per lei.

Devo rimettere la testa a posto, lei non ha bisogno di me. Io non potrei darle nulla, nessuna certezza.

Ma pure volendo, come dovrei lasciarla andare? È la prima volta che ho voglia di seguire il cuore e non la testa.

È la prima volta che ho voglia di andare lì e chiederle di provarci, insieme. Nonostante il suo e il mio passato.

Mi ero promesso che non sarebbe mai successo.

Ed è qui che capisco che lei è diversa sotto tutti i punti di vista.

Mi dispiace Blanca, ci sto provando ma non è facile.

"Fort! Sto parlando con te" un pugno sulla spalla da parte di Fermín mi fa tornare alla realtà.

"Ci sono, ci sono"

Spazio autrice 💓

I prossimi capitoli sono tutti belli importanti, mi sto divertendo un sacco a scriverli.

Aspettatevi davvero di tutto d'ora in poi, ma io già questi due li amo.

Extraños ~Hector FortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora