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Da quando gli ho finalmente detto la verità, qualcosa dentro di me è cambiato.

È come se un peso che non sapevo di portare se ne fosse andato, lasciandomi finalmente libera.

Non ci sono più segreti tra noi, non ci sono più angosce nel cuore che mi spingevano a mentire.

Lui sa tutto, sa perché l'ho lasciato, e anche se non possiamo tornare indietro, sento che ora possiamo davvero andare avanti, ognuno con la propria vita, ma con il rispetto reciproco che ci eravamo dimenticati di dare.

Vedere la nostra bambina con lui ogni settimana mi riempie di una serenità che non pensavo di poter provare.

Lo guardo quando viene a prenderla, come se non fosse mai passato tutto quel dolore tra di noi, come se fosse sempre stato naturale che fosse così.

E io non posso fare a meno di sentirmi grata. Grata per lui, per lei, per questa possibilità di farli crescere insieme, anche se da separati.

La porta si apre con un leggero scricchiolio, e lì, come sempre, c'è lui. Non so perché, ma ogni volta che lo vedo, anche dopo tutto questo tempo, mi fa ancora un effetto strano.

Non è come quando stavamo insieme, quando il suo sguardo mi faceva sentire al sicuro, ma c'è sempre quella familiarità, quel qualcosa che riconosco e che non riesco a scacciare.

Lui mi guarda, non dice niente, ma i suoi occhi parlano: c'è qualcosa di tenero, di silenzioso, come se fosse grato per quello che abbiamo costruito, nonostante tutto.

È sempre stato così, capace di nascondere i suoi sentimenti dietro a un sorriso o a un silenzio.

Poi, come se nulla fosse, la porta si spalanca completamente, e in un attimo lei arriva, saltellando come sempre.

La nostra bambina, che non appena lo vede, sorride a pieno volto e corre verso di lui, le sue gambette corte che si muovono veloci, i capelli arruffati dalla corsa.

Io mi fermo un attimo, guardo quella scena, e sento una fitta di dolcezza.

Lei, piccola come è, non ha paura di correre verso di lui, verso il suo papà, come se nulla di tutto ciò che è successo tra noi potesse toccarla.

Lui si inginocchia, la prende tra le braccia con quella delicatezza che mi fa capire che, nonostante tutto, lui ci tiene davvero.

È un gesto semplice, ma per me è il segno che, anche se siamo separati, la nostra bambina ha un posto speciale in entrambi i nostri cuori.

"Hey, mi amor" dice lui, sorridendo con quella dolcezza che solo un padre può avere, e la stringe forte, mentre lei gli si aggrappa al collo.

La guarda con gli occhi pieni di affetto, poi si gira verso di me, e anche se non dice niente, c'è qualcosa nel suo sguardo che mi dice tutto.

Non è una parola, ma è come se quel piccolo gesto, quell'incurvamento delle sopracciglia, fosse sufficiente a trasmettermi che capisce, che alla fine tutto ciò che conta è che lei stia bene.

Lo guardo, e per un istante, il tempo sembra rallentare.

I suoi occhi non sono più quelli di una volta, pieni di rabbia o delusione, ma sono pieni di qualcosa di più profondo.

Si ferma, mi guarda, e in quel momento mi rendo conto di quanto mi manchi, e di quanto io manchi a lui. Non lo dice, non c'è bisogno di dirlo.

Lo leggo nei suoi occhi, come se ogni parola non pronunciata fosse scritta lì, tra le sue ciglia, nel suo sguardo che resta fisso su di me per un lungo istante.

Extraños ~Hector FortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora