Capitolo dieci.

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Ero nervoso, molto nervoso. Non riuscivo a credere a ciò che stavo per fare.

"Se non ti piace il gioco, cambia le regole" e così avevo fatto. Era evidente che il tentativo di Gerard era quello di infastidirmi, di farmi ingelosire davanti alle smancerie che avrebbe riservato a Lynz quando saremmo stati tutti e tre nella stessa stanza, o meglio, tutti e quattro.

Avevo parlato con Mandy, doveva venire con me e aiutarmi a vincere in questa specie di gioco masochista che aveva creato Way tra noi due. Lei però era fidanzata e praticamente tutta la scuola lo sapeva non potevo chiedere a lei. Ma Mandy, ecco lei era Mandy e non mi avrebbe mai deluso. Chiese ad una sua amica che avevo visto forse di sfuggita un paio di volte a delle feste, non veniva a scuola da noi. Jamia Nestor. Devo ammettere che era davvero una bella ragazza, forse troppo perché fosse credibile che stessimo insieme.

Oh si, lei doveva essere "la mia ragazza" o meglio una con cui uscivo, in fondo era Gerard quello che ci doveva credere e non potevo dirgli che stavo con una ragazza da 8 anni, ci amavamo alla follia e avevamo piani per il futuro che prevedevano tre figli e tantissimi cani, sarebbe una follia assurda.

Erano circa le 19 quando arrivammo da Gerard, del quale per la cronaca non sapevo nemmeno l'indirizzo e quindi avrei avuto una buona scusa per non andarci ma ebbe la meglio la mia voglia di vederlo (morire soffocato) e così lo chiamai. Dicevo, io e Jamia arrivammo a casa del mio migliore amico, quando suonammo non dovemmo aspettare molto prima che qualcuno ci aprisse, e quel qualcuno era Lindsey ovviamente.

Un sorriso smagliante, fu la prima cosa che notai in lei.

-Eccoti Frank che piacere, finalmente ti conosco. Tu devi essere..- La ragazza pallida quanto un, non so qualcosa di pallido o bianco che adesso non mi viene in mente, fu interrotta da Jamia.

-Sono la sua ragazza – sfoggiò il suo miglior sorriso, però che brava attrice. Io sorrisi imbarazzato.

-Piacere di conoscerti – Disse in un tono allegro, forse troppo – entrate, Gee scende tra un po' – Altro sorriso. Ma era sempre così schifosamente allegra? Poi realizzai quel che disse, o la presi nel modo sbagliato sicuramente ma, casa da soli, Gerard e quella, lui di sopra che faceva chissà cosa e chissà perché non scendeva subito. Le cose peggiorarono quando dopo circa cinque minuti lo vidi scendere le scale con un sorriso sereno e i capelli arruffati, vestiti troppo in ordine quasi come se fossero stati messi in quel momento preciso.

-Ciao Frankie – disse il mio "nome" con un tono davvero strano. Muori Way.

-Hey Gee – feci una piccola pausa e poi aggiunsi circondando la vita della mia presunta ragazza – Lei è Jamia, usciamo insieme e così ho pensato che sarebbe stato bello qualcosa come un'uscita a quattro no?

Il suo sorrisetto beffardo si cancellò all'istante.

Tu e lei cosa?- sospirò – avevi ragione, sarà più divertente così.

La serata trascorse lentamente, MOLTO lentamente. A dire il vero parlavano di più Lindsey e Jamia, bah donne. Passavano da un argomento ad un altro quasi come si conoscessero da tutta la vita. Poi la sanguisuga iniziò a raccontare di come lei e Gerard si sono conosciuti e di quanto lui fosse romantico con lei. Gerard di canto suo invece si limitava a sorriderle ed annuire e borbottare qualche frase sdolcinata che confermasse tutto.

Mi sbagliavo su Jamia, era una bravissima attrice. Si inventò una storia intera sul nostro incontro casuale e romanticissimo con tanto di sguardi innamorati e sospiri.

Lindsey era andata a preparare delle limonate, almeno credo, avevo smesso di ascoltarla da "tu devi essere frank" e poco dopo ci salvò da un momento imbarazzante chiamando anche Gerard.

-Non collabori, Frank.

-Come scusa?

-Sto facendo tutto questo il più vero possibile, recita un po' di più, sono sicura che riesci a fare di meglio.

Sentì Gerard e Lindsey che tornavano, Jamia si fiondò addosso alle mie labbra e iniziò a baciarmi in modo molto passionale, sembrava quasi che stesse per sverginarmi, devo ammettere mio malgrado che non è stato così male.

-Mi spiace interrompere – sentì una voce abbastanza infastidita, ci separammo facendo un ultimo grande rumore con le labbra – Ma stavamo pensando di guardare un film. Che ne dite?

- Ottima idea – "Jamia no, non lo è affatto voglio andarmene via. "

- Perfetto allora, preparo dei pop corn, voi scegliete il film. Disse la mozzarellina con il solito sorriso stampato sulle labbra.

-Ti aiuto! – Jamia sei inutile fattelo dire, COME TI VIENE IN MENTE DI LASCIARMI DA SOLO CON QUESTO MANIACO DOPO CIO' CHE HA VISTO.

Le ragazze andarono di là. Perfetto, dovevo solo evitare il suo sguardo, alcun discorso che potrebbe mettermi in difficoltà, farmi vedere in difficoltà e se possibile anche di respirare.

-Stai forse cercando di farmi ingelosire, Iero? – ero di spalle e non lo vedevo ma potevo benissimo immaginare il suo ghigno stampato sul volto – Stai giocando un gioco pericoloso. La sua voce era diventata un sussurrò proprio accanto al mio orecchio, sentivo il suo respiro sul collo. – Non so quanto ti sia stato d'aiuto, sono molto più bravo di te in questo. – Le sue mani si posarono sui miei fianchi, mi si mozzò il fiato – mi sei mancato comunque, piccolo – Sentivo il mio cuore accelerare, mi fece girare eravamo naso contro naso, lo guardai negli occhi, era tutto ciò che volevo, guardarlo negli occhi e perdermi nel loro colore indefinito . Rimanemmo così qualche secondo.

Iniziò a lasciare una scia di baci, partivano da dietro il mio orecchio, attraversavano tutto il collo e si fermarono sulle clavicole, ripeté il processo nell'altra parte del mio collo. Inutile dire che ormai mi ero fatto prendere dai sospiri. Le sue labbra morbide a contatto con la mia pelle mi stava mandando fuori di me. Tirai leggermente indietro la testa, mi guardò e io con gli occhi gli pregavo, gli imploravo un bacio inutile dire che non mi avrebbe mai accontentato. Morse il mio lobo destro, sentivo il suo respiro ora sulle guance e la punta del suo naso freddo che praticamente strusciava in modo davvero sexy contro la mia pelle. Era lui che riusciva a far sembrare tutto così dannatamente sexy. Iniziò ad accarezzarmi la schiena, tocchi leggeri, disegnava cerchi con le dita, poi passo ai miei capelli, tirava una ciocca, la attorcigliava con lei dita. Sentì improvvisamente come le mie labbra venivano rapite dalle sue, non era un bacio, aveva semplicemente preso in ostaggio il mio labbro inferiore e lo stava torturando con i denti, lo mordeva piano in modo sensuale, accarezzò il piercing con la lingua.

Passi, si staccò da me.

-Allora pronte per questo film? – Si avvicinò alla ragazza e la baciò.



Non ho molto da dire, solo spero vi sia piaciuto e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, alla prossima ragazzuoli. 

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