frecce

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Frecce che cadon addosso,
lame di mille coltelli
Inondan la pelle di rosso
Dalla punta dei capelli.

Lava la pioggia il segno
Del tuo immane contegno
Ma restan sul cuore ferite
Che non vedrò mai cucite.

Col fango su scarpe e vestiti
Arrancai per pozzi grigi,
Neri i luridi fondi
Dove tu mai sprofondi.

Giunsi in terra lontana
Col sole che m’accecava,
Le gambe non mi reggevano
E gli occhi più non vedevano.

Tu eri sparito,
forse morto o lì ferito
ma lasciasti in petto una piaga
e ancora dolor dilaga.

Mi tolse sete e fame,
Il sonno nel letto,
ma non quel cemento
con sangue e catrame.

Rimase la notte
Bianca ogni volta
Ed io sepolta,
presa da morte.

Pianto di stelle | Raccolta Di 'poesie'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora