"Non ho bisogno di nessuno" sussurro a denti stretti, il sorrisetto da stronzo sempre presente.
"Sei una calamita per i guai ragazzi" riprende sfottendomi, roteo gli occhi divertita.
"Non è colpa mia, voi maschi ragionate con il cazzo" mormoro, questo discorso lo diverte parecchio.
"Sei fortunata, ho delle cose da fare, riprendiamo sta sera il discorso" parla alzandosi, un senso mai provato mi squarcia all'altezza della gola.
"Puoi uscire da questa camera, non ti tengo qui per farti rimanere ferma" ride abbandonando la camera, sbuffo uscendo anche io da questa camera.
Le pareti sembrano soffocarmi.
Raggiungo il piano di sotto, fisso i bambini salutare la mamma, Miriam la saluta con un cenno di testa seguendo i bambini.
Lo sguardo di Blake si punta per qualche secondo su di me per poi uscire anche lui, la porta si richiude dietro di lui, lo sguardo della madre si punta su di me.
"Ti va di bere qualcosa di caldo?" Domanda sorridendomi, annuisco lievemente scendendo gli ultimi gradini su cui mi ero bloccata, la seguo in silenzio.
La cucina grande e invasa dalle donne delle pulizie, governanti, così chiamate da Blake.
Mi alzo a sedere sul banco da lavoro fissando la donna preparare della cioccolata, alcune ciocche bianche le ricadono sul viso.
Sembra trascurata.
Fisso attenta i movimenti che fa, mi passa una tazza per poi indicarmi il piccolo tavolo che si trova in cucina, scendo dal banco seguendola, mi rivolge un sorriso fissandomi.
"Da quando conosci Blake?" Domanda curiosa, rido abbassando lo sguardo sulla tazza.
"Non lo conosco, si diverte a rovinarmi le serate e adesso mi ha rapita" borbotto divertita, la mia testa vacilla al giorno che ho incontrato Blake.
"Però mi ha aiutata spesso" sorrido sollevando lo sguardo, si crea un sorriso di sollievo sulle sue labbra.
"Posso aiutarti in qualcosa? Non mi piace stare ferma" mormoro guardandomi attorno, annuisce bevendo l'ultimo sorso di cioccolata.
"Devo sistemare le camere delle ragazze, se ci tieni puoi aiutarmi" annuisco velocemente, mi tremano le mani nel vedermi ferma.
"Tuo figlio mi sta facendo perdere giorni di scuola importanti" scuote la testa divertita.
"Su vieni, inziama da quella di Bryan" metto la tazza dentro il lavello seguendola, lego i pantaloni della tuta più stretti che posso per poi alzarmi le maniche della felpa.
"Da dove comincio?" Mormoro impacciata, non ho mai fatto il mio letto, di solito lasciavo tutto sfatti e ci pensava Amélie.
"Vieni, stendi le lenzuola" eseguo ciò che dice finendo di fare il letto, un sorriso compiaciuto esce dalle mie labbra.
Finiamo anche la camera di Blair e Miriam, entro in camera di Blake guardandomi attorno.
Le lenzuola sono scure, come il resto delle cose.
Fisso un pantalone della tuta abbandonato sul letto, lo piego per poi metterlo sulla poltrona.
Dov'è rimasta quella donna?
Mi guardo attorno per poi concentrarmi sul letto, provo a rifare il letto come meglio posso sorridendo felice non appena riesco.
Faccio pena.
Il mio sguardo viene rapito dalla catenella del mio cellulare, mi fisso attorno per poi chiudere la porta.
Fisso la mensola sopra la scrivania, la catenella pendolia.
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[NON LASCIARMI CADERE] Mafiaromance wattys2024
RomanceSECONDO LIBRO Audrey Kozlov, vive la sua vita in un paesino della Florida ignara della sua vera identità, il carattere turbolento, la testa sulle nuvole e il suo continuo sarcasmo Audrey è una vera e propria bomba ad orologeria, detesta le bugie e d...