Pensami.
Pensami mentre sei lontano ormai.
Rammentami, mi penserai.
Prometti proverai.{Christine - Il Fantasma dell'Opera}
Cress
Non riesco a credere che tra pochi minuti calcherò il palco dell'Opéra come protagonista. Prendo un respiro profondo cercando di non andare in iper-ventilazione.
Ho avvisato mia madre all'ultimo minuto. Le avevo già detto dello spettacolo e lei era già intenzionata a venire anche se ero soltanto la sostituta. Ma adesso mi vedrà recitare sul palco, interpretare i panni di Salomè.
«Sei pronta?» domanda Elric al mio fianco.
Lui non interpreterà il ruolo del protagonista. Per fortuna non ha deciso di sedare anche lui per essere al mio fianco. Ma è venuto dietro le quinte per darmi il suo sostegno prima di raggiungere gli altri nelle poltroncine.
Mi sistemo le gonne dell'abito. Ne indosso uno rosso, informe, che cade sul mio corpo senza dargli reale importanza. Un tessuto dorato è posizionato come una fascia sulla parte sinistra e una cintura di oro, smeraldi e rubini mi scende lungo l'abito. Un vestito adatto alla moda dell'epoca. I capelli sono intrecciati in una treccia e ho la fronte coperta da una fascia dorata.
«No che non sono pronta. C'è tanta gente? Ci sono degli scout? Il protagonista maschile è preparato sulle battute? Io sono preparata sulle battute?»
Elric mi scuote. «Guardami. Tu sei Salomè, appena metterai piede sul palco non dovrà esistere nient'altro. Gli ospiti, gli scout, persino tua madre. Ci sarai soltanto tu e il tuo personaggio.»
Annuisco alle sue parole e mi obbligo a respirare, gonfiando e sgonfiando il diaframma.
«Adesso devo andare. Dai il meglio di te, piccola musa.»
Mi sfiora la guancia con un bacio e poi esce da dietro le tende rosse, lasciandomi da sola sullo stage. Un'altra persona mi raggiunge posandomi una mano sulla spalla. Mi giro di scatto trovandomi davanti Richard.
«Volevo dirti soltanto buona fortuna.»
Si abbassa per abbracciarmi e io ricambio delicatamente quel gesto. «Grazie Rich.»
«Due minuti e si va in scena!» urla la professoressa Persephone.
Metto il piede sul palco. L'unico punto illuminato da un faro è la parte centrale. Il resto del teatro è buio. Questo mi aiuta a distendere i nervi. Mi concentro sul personaggio e cancello i miei pensieri. Creo il vuoto, con l'unico ricordo delle battute. Raggiungo il centro del palco trafelata.
«Non voglio stare nella sala. Non voglio rimanere là. Perché il Tetrarca continua a guardarmi con i suoi occhi di talpa sotto le palpebre tremolanti?» domando agitata, stringendo una mano sulla mia veste. Trovare la giusta quantità di fiato per arrivare alla fine della platea non è facile, i microfoni in questo caso aiutano. Ma il lavoro dell'attore deve essere fatto tutto tramite il suo diaframma.
«È strano che il marito di mia madre mi guardi in quel modo» mormoro titubante. Faccio roteare il braccio destro e sorrido verso la platea.
«Com'è dolce, qui, l'aria! Qui si respira... là dentro ci sono Giudei di Gerusalemme che si sbranano per i loro culti e le loro cerimonie e altre simili buffonate...» Faccio una pausa. Cammino lungo il palco e afferro un fiore finto per terra. «Silenziosi, astuti egizi... e brutali, rozzi Romani con il loro goffo parlare... Oh, come odio i Romani!» esclamo con un ritmo più sostenuto rispetto al precedente.
Elric ha ragione. Salomé è il mio personaggio. Non sono nessun altro che lei ed è un ruolo fatto su misura per me. Non ho bisogno di disperarmi di non essere all'altezza. Sono abbastanza brava per interpretarla.

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Dietro la maschera
Romance{COMPLETA} «Sarai la mia rovina o io sarò la tua.» «Magari ci rovineremo a vicenda.» Cress fin da bambina ha sempre avuto il sogno di diventare un'attrice di teatro. Suo padre, un noto pianista, le ha infuso la sua passione per le arti sceniche e mu...