Il mio eroe.

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“E così ti ha baciata.”
“Sí Ste, ma non c'è nulla tra noi.”
Avevo raccontato tutto ciò che era successo il giorno prima a Ste, tralasciando i dettagli 'Sascha', parlarne faceva ancora male anche se la rabbia aveva preso il posto del dolore.
Non mi sarei mai più fatta ingannare, me lo ero promessa più volte dopo ciò che era successo ed io mantengo sempre le promesse.
“Sai che gli amici non si baciano? E non si fanno i succhiotti.”
Ste mi guardò male, probabilmente sapeva anche lui che c'era qualcos'altro sotto.
“Primo: non è stato lui a fare quella cosa che ho sul collo;
Secondo: so che gli amici non si baciano, è stato un'errore ma era necessario.” Spiegai, lui annuì ancora leggermente confuso.

Sascha continuò a scrivermi, a chiedermi cosa avesse fatto, a chiedermi perché non gli rispondevo.
Vederlo fare il finto tonto mi faceva incazzare ancora di più, a volte avevo la tentazione di andare da lui e prenderlo a pugni, eppure sono sicura che se fossi davvero andata da lui l'avrei baciato.
Lui era tutte le mie debolezze.
Davanti a lui mi sentivo come può sentirsi una bambina di fronte ad un gigante, indifesa.
Ero impotente.
Avrei voluto che lui fosse il mio eroe, il mio guerriero, la persona che avrebbe fatto di tutto pur di proteggermi invece si era rivelato il mio carnefice, la mia condanna a morte.
L'avrei sicuramente dimenticato in qualche mese, ma volevo davvero dimenticarlo?

“Tra poco ci sarà il Lucca Comics.”
M'informó Ste
“Mh, bello.” Risposi fingendomi interessata.
“Ci sarai, vero?”
“Che ci vengo a fare?”
“Beh, facciamo bordello in hotel”
Mi rispose entusiasta sorridendo
“Dai vieniiii” iniziò a fare gli occhi da cagnolino bastonato, era dolcissimo.
“Fallo per il tuo cugino preferito”
Disse vendomi vicino allargando le braccia, credevo mi volesse abbracciare invece mi spinse sul letto iniziando a farmi il solletico.
“Hahahaha, dai Ste basta, hahaha, vengo giuro, hahah”

“Dov'è che andate voi?”
Salvatore si infiltrò nella conversazione
“Hai cibo? ” Chiesi andandogli in contro e puntandogli una penna sul petto fingendo di minacciarlo, lui in risposta mi mostró due sacchetti che prese Ste.
“Allora, dove andate?” Continuò.
“Al Lucca Comics” Farfuglió Ste mentre addentava uno dei panini.
“Ste! Non si parla con la bocca piena!”
“Tu non vieni a Lucca.” Affermò Sal serio.
“Perchè?” Chiedemmo io e Ste all'unisono.
“Perché, insomma, c'è tanta gente
..tanti ragazzi, c'è quel ragazzo.”
“Signori e signori abbiamo un Surrealpower geloso!” Urló Ste battendo le mani, io risi.
“Non m'importa Sal, può andarsene a fanculo.” risposi facendo l'occhiolino.
“Allora preparatevi, domani si parte, così ci prendiamo le camere fighe e si fa bordellooo!” Urló Ste e noi ridemmo in risposta.

”Allora, dividiamo le camere...”
Iniziò a dire Giuseppe.
“Io non dormo con te.”
S'intromise Stefano.
“Bene, allora io con Stefano e Sascha e Sal con Aurora.” Concluse sorridendo a Ste.
“Oddio, voi fate cose sconce ammettetelo!” Dissi gesticolando con le mani.
“Cosa? NO! Io sono fidanzato, non potrei!”
Tutti rimasero in silenzio.
“Quindi se non fossi fidanzato lo faresti?” Chiese Sal, Ste non rispose poi realizzò quello che aveva detto e mise un finto broncio.
“Io non sono gay.”
Scoppiammo a ridere, adoravo quei tre.
“Sascha quando arriva?” Chiese Giuseppe tornando serio.
“Stasera” Rispose Ste.
A quel nome rabbrividii, forse non ero ancora pronta a rivederlo.
Sal mi attirò a se cingendomi la vita con un braccio e mi guardò, mimó con le labbra un 'Tutto ok?' ed io annuii.
Lui c'era sempre per me.

Sascha era arrivato da circa due ore, ed io da due ore mi ero chiusa in camera.
Non avevo paura di vederlo, semplicemente non volevo parlargli.
Probabilmente lui nemmeno sapeva della mia presenza.
Sapevo che prima o poi lo avrei incontrato, prima o poi ci saremmo ritrovati faccia a faccia e in quel momento l'unica cosa che avrei potuto fare sarebbe stata sperare, sperare di essere abbastanza forte da non crollare davanti a lui.
“Hey, Aury.”
“Uh? Hey Giusè”
Gli sorrisi e lui sorrise a me, aveva delle fossette adorabili.
“Non hai fame?”
Chiese sedendosi nel letto accanto a me, scossi la testa.
“E poi, non ho voglia di venire la con gli altri.”
“Allora ti porto qualcosa io.”
Disse alzandosi andando verso la porta “Non serve, tranquillo non disturbarti.”
Cercai di fermarlo ma lui fece un 'sshh' con le labbra e tornò dopo qualche minuto con una pizza.
Lo ringraziai e rimanemmo a parlare per lasso di tempo che mi sembrò poco ma che poi scoprii essere quasi due ore.
Gli raccontai di Sascha, lui mi raccontó della sua ragazza: disse che non la vedeva da tanto e che stava smettendo di amarla ma non voleva farla star male quindi non glielo voleva dire.
Preferiva soffrire lui.
Giuseppe era un ragazzo fantastico, era dolcissimo.

Uscii per prendere un po' d'aria, Salvatore dormiva quindi non mi aveva vista.
Camminai per un po' vicino all'Hotel quando qualcuno mi attirò a se tappandomi la bocca.
“Buonasera bambola.
Provai a gridare ma non ci riuscii, mi dimenavo ma nulla.
“Lasciala pezzo di merda.”
Quella voce.
Quella sì che la conoscevo.
Il tipo che mi stava tenendo allentó la presa per capire da dove venisse la voce, quel tanto che mi bastò per liberarmi.
Lui si fiondó su quel bastardo dandogli un pugno e facendogli sanguinare il naso.
Non provò a difendersi, nulla.
Scappò semplicemente.
“Grazie, Sascha. Me la sarei cavata benissimo anche da sola, comunque.” dissi freddamente per poi girarmi andandomene ma lui mi prese un polso “Aspetta”
Sbuffai “Che vuoi?”
“Perchè mi stai evitando?”
“Sei ridicolo, davvero. Sei anche coglione, se non lo avessi detto a Sal non lo avrei mai scoperto.
Sei solo uno stronzo.”
Dissi poi mi liberai dalle sua presa e me ne andai.
Ma ero felice.
Felice di averlo visti, felice che fosse stato lui a salvarmi.
Lui era il mio eroe.

Nanannananana SPIDERMAN!
Allora, I'm happy perché Anima sta meglio e bicos I hav internet veloc
Che bello l'inglese italianizzato, shish.
Spero che questo capitolo gne vi sia piaciuto e ringraziamo tutti Aurora che mi scassa le palline col i suoi 'Quando pubblichi?'
Kiao c:

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