Un compromesso - 13

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° MATT

Dopo mezz'ora di viaggio imbocco il viale di casa dei miei. "E questa casa di chi sarebbe?" fermo l'auto e mi volto a guardarla. "E' casa dei miei genitori" apre la bocca sorpresa "Ma come ti salta in mente di portarmi a casa dei tuoi genitori? Io non capisco come ti vengano queste idee, cosa credi di fare? E soprattutto cosa dirai? Mamma ti presento la mia domestica? Oppure dirai che sono una tua amica? Perché guarda io non ci tengo per niente a sembrare una di quelle tue amichette che porti a casa la sera, e poi tu non mi piaci proprio Matt Johnson" si ferma un momento per prendere fiato mentre io resto a guardarla fisso. Le sue guance si colorano di rosso anche se è infastidita. E' troppo divertente. "E'..è meglio che tu lo sappia prima di entrare in quella casa, l'ultima cosa che voglio è sembrare quella che non sono" continuo a guardarla senza proferire parola. Ma come fa ad essere così? Come fa a non riuscire a tenere a freno quella lingua? Ha il fiato corto e resta guardarmi inumidendosi le labbra "Dì qualcosa Matt Johnson, o ti giuro che scendo dall'auto e torno a casa tua a piedi!" - "Non ne saresti capace." sgrana gli occhi sorpresa e poi si volta di scatto per aprire la portella, ma la blocco prima che possa toccare la maniglia. "Aspetta Joy. Diamine Calmati!" si volta a guardarmi con i nervi a fior di pelle. "Calmarmi? Io dovrei calmarmi?" - "Sì Joy!" e' a qualche centimetro da me, che mi guarda con occhi pieni di rabbia e il fiato corto. "Per favore Joy, non voglio passare la giornata a litigare, non so cosa ti spaventa ma mia madre è una persona semplice e non farà domande inopportune d'accordo? Mangiamo insieme e poi per le otto ti porto da Britney va bene?" sospira e con un leggero strattone si libera dalla mia presa. "D'accordo Matt, fingiamo che sia tutto perfetto." Dannata donna!

°JOY

Scendiamo dalla macchina e ci avviamo verso casa. Mi volto a guardare Matt e la sua espressione è seria. Suona il campanello e lascia cadere un momento il suo sguardo su di me. All'improvviso la porta si spalanca davanti a noi, e una signora bionda dagli occhi azzurri come Matt si porta le mani alla bocca sorpresa. "Oddio Matt, che bella sorpresa!" Si avvicina a lui e lo stringe tra le braccia. Abbasso lo sguardo sui miei piedi un po' a disagio. "Ciao mamma, spero che ci siano due posti in più a tavola." - "Oh certo, è un piacere" si stacca dal suo abbraccio e poi lascia cadere il suo sguardo su di me. "Oh..e chi sarebbe questa bellissima donna?" - "Lei è Joy Marshall" sorride prendendomi le mani tra le sue. "Piacere di conoscerti Joy, io sono Grace Bennett." - "Il piacere è mio." - "Prego entra pure" ci fa spazio per farci entrare in casa, e Matt mi accompagna gentilmente con il braccio intorno alla vita. Entriamo in un ambiente moderno, i toni puntano tutti sul grigio e nero, e un imponente divano alberga al centro del salone. Caspita, è grandissimo. "Allora Matt, nel frattempo che preparo il pranzo perché non porti Joy a fare il giro della casa? Falle vedere anche la tua stanza" si volta verso di me un momento e sorride "Mia cara devi sapere che adesso è in ordine, ma questo giovanotto qui presente è il re del disordine." scoppia a ridere di gusto ed io non posso fare a meno di fare lo stesso, conosco molto bene com'è fatto Matt.

°MATT

Mi gratto la testa sorridendo. "Si certo, molto divertente, vieni Joy ti mostro la casa." poso una mano sulla sua spalla e la guido su per le scale. "Tua mamma è davvero simpatica!" - "Sul serio?! Oddio che cosa meravigliosa! Sai è difficile trovare persone simpatiche, pensa che ho dovuto convincere una donna alquanto testarda poco fa, che alla fine tutto può essere semplice" arriviamo in cima al piano e si volta a guardarmi. "D'accordo Matt Johnson, questa volta hai vinto, ma non credere che ti conceda sempre questa opportunità" scoppio a ridere scuotendo la testa. Questa donna è matta. "Oh...che parole spaventose." mi avvicino a lei fino ad arrivarle a qualche millimetro dal viso "Non mi sfidare Joy Marshall, sarebbe solo una battaglia persa" si protende verso di me inumidendosi le labbra. "Io giocherò la mia partita." abbasso lo sguardo sorridendo e poi torno ad incrociare i suoi occhi "Dai vieni" La accompagno nelle varie stanze, e le sue espressioni ogni volta che spalanco una porta sono assolutamente divertenti. Non fa altro che aprire la bocca dalla sorpresa e guardarsi intorno affascinata. Mi avvicino all'ultima porta, quella della mia stanza, e la guardo negli occhi. "Allora dietro a questa porta c'è la mia stanza, o meglio, quella che era la mia stanza." - "Avrei voluto vederla quando vivevi qui" scuote la testa ridendo. "Vedo che ti diverti molto signorina Joy" - "Moltissimo" sorrido e spalanco la porta senza distogliere gli occhi dai suoi.


Un compromesso  Where stories live. Discover now