CAPITOLO 29

39 1 0
                                    

||CAPITOLO 29||

-Sembri preoccupata.- Melody continuava a guardarla con uno sguardo pensieroso, preoccupato, ansioso, non l'aveva mai vista così prima d'ora, e questo la spaventava non poco.

-Va bene, entra nella mia stanza, sono stanca. Parleremo, ma solo dopo che avrò avuto la possibilità di sdraiarmi sul mio letto; sai, sembra che queste giornate durino così tanto, mi manca la mia città, nel senso, quella alla quale appartengo. Mi sono legata tanto a Phoenix in questo periodo e non solo alla città ma anche alle persone che erano lì a condividere le loro esperienze con me.-

Melody velocemente aprì la porta della stanza di colei che chiamava sua sorella e la fece sedere sul suo letto.

-Ora che ci siamo, lascia che ti mostri qualcosa Alaska.- si alzò e prese un qualcosa di cui non avrebbe dovuto conoscere l'esistenza.

-Come sai di-

-Non importa come lo so, importa che lo so, e sai cos'è che mi infastidisce? Fino ad ora ti ho detto qualunque cosa riguardante me, e tu, tu mi hai tenuto nascosto questo.- fece un attimo di pausa durante il quale rilasciò un respiro profondo. -Questa sei tu Alaska, c'è la tua vita qui dentro, il tuo passato, e la gente può dire tutte le cazzate che vuole ma il passato nessuno se lo lascia mai realmente alle spalle, è una parte della tua vita e lo sarà per sempre, tali esseri umani che siamo rimpiangeremo per sempre tutti i nostri errori, magari a volte rideremo ricordando cose per le quali siamo stati male, o piangeremo ricordando cosa ci è successo ma, sto divagando.

Con tutto questo intendo dire: perché non me l'hai detto prima?-

-Melody, tu hai letto?

-Oh si che ho letto.

-Ogni pagina?

-Fino all'ultima parola.

-Tu hai letto i miei pensieri più-

-Ti preoccupa che abbia letto quelle porcherie e non che sappia dei tuoi trascorsi?

-Quelle porcherie erano nella mia testa e poi scritti lì, non era programmato che qualcuno ne venisse a conoscenza, tantomeno mia sorella minore, mi chiedo come sia possibile che tu mi stia parlando ora.

-Guarda che è normale che tu... tutti fanno quei pensieri, tu li fai un po' su chiunque ma non cambia niente, sono tua sorella, non cambio opinione di te così, per questo. La cosa che mi preoccupa è un'altra: hai sofferto così tanto?

Oh no, mi correggo subito, scusami: soffri così tanto? Perché non me ne hai mai parlato?

Lei sembra una bella persona, e lui, lui è quella persona che ti chiama sempre alla quale rispondi facendo finta sia tua zia quando ti alzi da tavola. Ashton. Sembra davvero bello da questo disegno, l'hai fatto tu? sei brava.-

Alaska sorrise ricordando il giorno che lui glie lo diede


||FLASHBACK

-Alaska aspetta un attimo, devo darti una cosa!-

Quel ragazzo aveva quella strana abitudine di sembrare così sciocco qualunque cosa facesse.

Quando le fu vicino si fermò per riprendere fiato e poi cacciò da quel suo quaderno un foglio

-Questo è per te, voglio che non ti dimentichi di me, e quale ricordo migliore di un disegno.

-E' molto bello, hai talento Ashton, grazie||


-L'ha fatto lui questo disegno, ed anche tutti gli altri che trovi sparsi qui dentro, è lui il genio in campo, e si, era bello, peccato che-

Jumping awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora