Capitolo 4

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Erano passati due giorni da ero sono stato rinchiuso in quella camera. Due fottuti giorni a girare per la stanza, memorizzando ogni centimetro, cercando comunque di uscire da lì. Letto, comodino, bagno privato, cabina armadio. Quella stanza era più grande dell'appartamento dove vivevo. Il mio pensiero corse a Lottie, la mia piccola sorellina. Chissà cosa stava facendo adesso. Dio come mi mancava. Ricominciai a tempestare la porta di pugni urlando come un pazzo, dovevo andarmene il prima possibile, per lei.
-Se non la smetti di urlare ti farò rimpiangere di essere nato- ringhiò una voce fuori la porta.
-Fammi uscire da qui razza di..-
-Finisci la frase e ti piego sulle mie ginocchia davanti a tutti i servi sono stato chiaro?- ringhiò lui.
-Allora fammi uscire da qui e io la smetto- rispose Louis.
-Che bimbo impertinente che abbiamo qui, sembra proprio che io dovrò insegnare l'educazione- rise lui prendendomi in giro.
-Non chiamarmi bimbo e fammi uscire da qui-
-Non sfidarmi ragazzino, non sai a cosa vai incontro- disse lui dando un pugno alla porta.
-E a cosa andrei incontro sentiamo?! Fammi uscire da qui subito-
-Sai bimbo, forse andrò a fare una visita a tua sorella, sembra molto simpatica-
-Non la devi toccare brutto bastardo- urlò Louis.
-Devi tenere a freno la lingua se non vuoi essere punito chiaro? Ora io aprirò la porta, prova a scappare e te ne pentirai subito-
Senza aspettare risposta girò la chiave nella serratura, entrando per poi richiudere subito a chiave. In quel momento feci la prima cosa che mi venne in mente. Il mio pugno si scontrò contro la sua mascella. Peccato che non riuscì a muoverlo di un centimetro, anzi, lo feci incazzare e basta.
-Oh piccolo, non dovevi farlo- disse lui ghignando.
Mi prese per i capelli, trascinandomi sul letto. Si mise seduto per poi farmi distendere con la pancia sulle sue ginocchia, le braccia bloccate dietro la schiena.
-Lasciami andare- urlai cercando di dimenarmi dalla sua stretta.
-Sta fermo o ti faccio più male di quanto te ne meriti- ringhiò lui, prima di sentire un bruciore sul sedere.
-Ti prego lasciami andare- ripetei, iniziando a piangere.
-Non pensavo fossi un ribelle piccolo. Vorrà dire che ti dovrò insegnare l'educazione e credimi, sarà molto divertente farlo. Vederti contorcere sotto di me, implorarmi di scoparti talmente forte da non farti sedere per giorni. Vederti legato e alla mia completa mercè, non vedo l'ora. Diventerai un sottomesso perfetto Louis, magari qualche volta ti lascerò anche venire, dipende se farai il bravo bimbo o meno-
Le sue parole mi colpirono molto. Voleva che diventassi un suo sottomesso? Perfetto, lo sarei diventato, ma sarei riuscito a scappare. Sarei riuscito a fuggire da lì con mia sorella, ma per farlo avrei dovuto accontentare i suoi desideri, le sue fantasie. Dio che schifo. Come può un ragazzo godere nel vedere qualcuno soffrire? E come può piacere a qualcuno farsi comandare a bacchetta ed eseguire ogni ordine solo per il proprio piacere? E le punizioni poi? Mi viene da vomitare solo a pensarci. Cazzo. Ero talmente preso dai miei pensieri che non mi ero accorto di essere sdraiato sul letto senza vestiti, con le mani legate sopra la testa. Cazzo no, questo no.
-Sai piccolo, adoro le scopate punitive, sono le mie preferite-
-N-no ti prego, i-io..-
-Non sei tu quello che decide qui piccolo-
-I-io s-sono vergine, ti prego fermati- piagnucolai io.
-Tu cosa?- urlò lui.
-Io sono vergine-
-Perchè cazzo non indossi il collare?- ringhiò lui a denti stretti.

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SONO TORNATAAAA!!!!!
SI LO SO, HO DETTO CHE AGGIORNAVO VENERDÌ E INVECE.. TAAAA DAAAA
SORPRESAAAAAA
AMATEMI.
OK, NON HO MOLTO DA DIRE SU QUESTO CAPITOLO, PREFERISCO LASCIARE A VOI I COMMENTI

VI AMO TANTISSIMO PER LE 1,33K.. CIOÈ.. WOW.. NON CI CREDO :3
MI STATE FACENDO SENTIRE TROPPO BENISSIMO PERCHÉ BHO NON MI ASPETTAVO NIENTE DEL GENERE, MASSIMO 10/20K, MA ADDIRITTURA PIÙ DI MILLE.. VI AMO!!!

OK HO FINITO, A PRESTO XX

You're my slut babyWhere stories live. Discover now