Capitolo 123

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Una mano traccia con delicatezza il profilo del mio viso.. un tocco conosciuto, ma comunque nuovo per una me che ho scoperto piano piano.

"Buongiorno stellina." sento la sua risata che mi prende in giro per il nomignolo appena usato. 

"Fanculo." mi lamento coprendomi la faccia con un cuscino e sorridendo contro di esso. 

"Non ti piacciono i miei nomignoli stronzetta?" continua a ridere. 

"Buongiorno Harry." sussurro voltandomi verso di lui e sorridendogli. Nella mia mente ancora fresche le cose che ha fatto per me, e so che anche adesso, con i suoi orribili modi di chiamarmi cerca, di non farmi pensare a mio padre alla mia famiglia che si sfascia da anni ormai. 

"Andiamo a fare colazione?!" si avvicina un po' di più e io appoggio una mano sui suoi occhi perché mi rendono confusa e perché so che vuole ancora dormire. "Penso non ci sia nessuno." mi rassicura. 

"Va bene piccoletto." gli stampo un bacio sulle labbra e mi alzo prima che possa cominciare a protestare. 

Sembra essere la mattinata dei nomignoli orribili: Stellina, stronzetta, piccoletto.. Sono cose troppo sdolcinate per due come noi, che odiano l'idea di poter diventare quel genere di coppia che si scrive tutto il giorno tutti i giorni senza mai staccarsi l'un dall'altra, senza smettere un attimo di inventarsi nomi 'affettuosi' (che risultano più imbarazzanti) da darsi. 

"Non mi piace il modo in cui mi hai appena chiamato Lenson." mi avvisa mentre si stiracchia. 

"Sei sicuro che non ci sia nessuno di sotto? Posso mettermi dei pantaloni." indico il suo maglione, che riesce comunque a coprire le mie cosce. 

"Perché? Tanto te li toglierei lo stesso?" fa spallucce e lo colpisco su un braccio facendolo ridere. 

"Charter.. Charter.." dondola la testa mentre cerca di aprire la porta. "Fai e sai cose che milioni di ragazze pagherebbero per fare o sapere." mi fa l'occhiolino con un sorriso accattivante. 

"Accidenti Styles il tuo ego mi sta soffocando." comincio a tossire e rotoliamo nell'ennesimo fiume di risate di stamattina. 

Prende la mai mano nella sua e comincia a camminare di sotto, verso le scale, io leggermente dietro di lui, a tenere con tutte e due le mani la sua. 

"Faccio le uova?" gli chiedo quando stiamo per raggiungere la cucina. 

"Perché? Vuoi distruggere la cucina di mia madre per caso?" mi deride e gli do un pizzicotto che aumenta il suo divertimento. le uova sono l'unico alimento che so cucinare, ammetto di non essere una grande cuoca, ma ammetto anche di essere dannatamente brava nelle frittate. 

Quando giungiamo in cucina, vedo Harry fermarsi di colpo e io, che non mi aspettavo lo facesse, inciampo e gli finisco addosso. "Dannazione Harry..fai attenzio-" mi sto stroppicciando un occhio con la mano che non è impegnata a stringere la sua e poi, quando posso di nuovo vedere per bene, rimango a dir poco sbalordita dalla presenza della persona seduta al tavolo con una tazza di caffè e un giornale in mano, penso di riconoscerlo abbastanza bene. 

Ci guarda sorridendo e quando guardo Harry, ha lo stesso identico sorriso stampato in faccia. 

"Tua madre mi ha detto che faceva i pancake per colazione oggi, quindi non potevo non esserci, sai che adoro i suoi pancake." parla con un filo di emozione nella voce mentre ci scruta. 

"Papà.." parla piano Harry e io gli lascio la mano perché possa avvicinarsi a Des e salutarlo come si deve. Porca miseria se è invecchiato.. non lo vedo da quando? Da quando avevo sette anni?! 

Centuries 2Where stories live. Discover now