Capitolo 10

562 31 4
                                    

Mia madre aveva avuto la brillante idea di organizzare una cena con Mattia e sua madre, e la cosa mi metteva a disagio non poco.

Quando eravamo solo io e lui, oppure con il gruppo okay, ma ci sarebbero state entrambe le madri, e potevano metterci in imbarazzo in qualsiasi momento.

Mi sembrava una cosa stupida, in fondo era sempre Mattia. Non era la presenza di sua madre che mi mandava in soggezione, perchè con me era sempre stata gentile, per il poco che ci siamo viste.

Forse, era proprio la presenza della mia, di mamma.

Non sapevo perchè, ma prevedevo una serata disastrosa per quanto riguardava i miei ricordi personali: sapevo -ne ero certamente convinta- che avrebbe raccontato qualche aneddoto imbarazzante sul mio passato sul quale Mattia mi avrebbe preso in giro per il resto dei miei giorni.

Ne avevo di aneddoti imbarazzanti, e speravo vivamente -anche se era improbabile- che mia madre non li tirasse fuori.

Il problema -oltre a tutto il resto- più grande era che non avevo niente da mettermi, per questo proposi alla mia bellissima e fantastica mamma -sapevo essere una vera leccaculo quando volevo- di andare a fare un po' di shopping.

Girammo per tutti i vari negozi, mia madre aveva già trovato cosa indossare e mancavo io, come sempre.

Dovevo trovare l'abito perfetto per stasera, e non avevo la più pallida idea di cosa scegliere.

«Tesoro, ma perchè sei così attenta per il vestito di stasera? Vuoi percaso fare colpo su -com'è che si chiama?- Mattia?» domandò, guardandomi negli occhi con fare indagatore.

Già fatto mamma, già fatto.

«Ma no, che ti passa per la mente!» mentii spudoratamente.

«No sai, perchè ieri ho visto che occhiate vi siete mandati, e poi quando ti ha salutato..» argomentò, lasciando poi la frase in sospeso, lasciandomi intendere solo una parte di ciò che voleva dire.

«Quando mi ha salutato, cosa?» chiesi a mia volta.

«Ho visto come vi siete guardati.. non è che c'è qualcosa fra voi?» continuò, ma non dovevamo fare shopping?

«Io e Mattia insieme? Mamma, ma che ti fumi? Siamo solo amici.. e poi, ci conosciamo da una settimana neanche» le risposi a tono, anche se non ero del tutto sicura di ciò che avevo detto.

C'era davvero qualcosa fra me e Mattia? Non sapevo dirlo neanche io.

Ma qualcosa cosa? Qualcosa in che senso?

Perchè, se questo 'qualcosa' era attrazione, allora avrei detto di sì, assolutamente.

Non stavamo insieme, questo era certo, ma tra di noi c'era la scintilla. La scintilla era una cosa particolare, unica e irripetibile.

Di solito, veniva quando doveva iniziare un amore, ma tra me e lui ancora non c'era, e credo che non ci sarebbe stato mai.

Lui non poteva innamorarsi, e neanche io. Mattia in primis, perchè le ragazze gli servivano solo per soddisfare le sue voglie -ero sorpresa del fatto che non ci avesse ancora provato con me-; io non mi innamoravo, perchè non ne capivo il bisogno.

Non necessitavo di un ragazzo che mi stava addosso, che mi controllava e che mi costringeva a stare sempre con lui, che ero, un uccellino in gabbia?

«Non sembrerebbe, perchè per chi vi guarda sembrate che vi conoscete da un'eternità e che, sotto sotto..» continuò.

Non dovevo dirglielo, ma mia madre ci aveva dato, e anche di brutto.

Com'è che le madri azzeccano sempre tutto? Hanno un sesto senso maledetto? Oppure mettono un microcip da qualche parte in grado di ascoltare tutte le conversazioni dei figli?

Solo una sfidaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora