La famiglia Weasley

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La giornata passa tranquillamente. Astoria e Scorpius non si guardano male, e non litigano più. Sembra che non sia successo niente. La sera arriva in un baleno, e mi addormenro subito.

Il pomeriggio della domenica il cielo è nuvoloso. Scorpius stà disegnando ed io sto bevendo un bicchiere di idromele, guardandolo.
Stà tracciando delle linee a caso, colorando gli spazi vuoti fra esse. Il risultato è davvero molto carino.
-Questo lo regalo a Rose- dice deciso.
Annuisco, con un sorriso, e mi accorgo che sono le tre e mezza.
-Scorpius- dico -Fra poco andiamo. Va bene?-
-Certo!- esclama, allegro. I suoi occhi grigi brillano.
-Quella maglia è macchiata... Cosa vuoi metterti?- chiedo.
-Tranquillo, papà, ci ho già pensato...- si alza e corre in camera sua. Torna dopo pochi minuti con una camicia a quadretti.
Annuisco e gli sorrido.
-Andiamo?- mi chiede.
-Andiamo- dico alzandomi.

Salutiamo Astoria e ci Smaterializziamo, o meglio, io mi Smaterializzo tenendolo per mano.
Arriviamo a qualche metro dalla Tana. Mi avvicino alla porta, e Scorpius bussa.
Apre un ragazzino, basso, piccoletto e sorridente.
-Sei Scorpius?- chiede a mio figlio. Lui annuisce.
-Quindi lei è il Signor Malfoy- mi indica.
-Sì- sorrido -Tu sei Hugo, vero?-
Il piccolo annuisce energicamente, e ci invita ad entrare.
La cucina è piccola ed accogliente, tutta la famiglia siede attorno al tavolo. Meno accoglienti sono gli sguardi che mi rivolge Arthur Weasley, esaminandomi da capo a piedi.
Rose si alza in piedi.
-Scorpius?- chiede a mio figlio.
-Sì- risponde lui, arrossendo.
-Andiamo a giocare fuori?-
-Va bene- ed escono, seguiti da Hugo.
Riesco a sentire mio figlio mentre le regala il disegno, ed un "grazie".
Tutti mi osservano.
-Ehm... Salve- mormoro.
-Accomodati, caro- dice la signora Weasley. È l'unica a sorridermi, a parte Ronald.
Gli altri due (Arthur e quella che mi sembra la Granger) continuano a guardarmi male. So che la Granger non è famosa per l'arte del perdonare, perciò non ci faccio caso.
-Posso offrirti qualcosa?- chiede la signora Weasley.
-No, grazie- sorrido.
Cala un silenzio imbarazzante, che viene subito interrotto da Ronald.
-Allora, Malfoy- ride -Tuo figlio era contento?-
-Eccome, non vedeva l'ora di conoscere Rose-
-Anche Rose era emozionatissima, sai, Malfoy? Era curiosa di vederlo- dice la Granger. Si è decisa a parlare, finalmente?
Arthur continua a guardarmi, poi prende fiato per parlare:
-Tuo padre che fine ha fatto?-
-Oh, si è trasferito- rispondo. Era ovvio che guardando me, pensava a lui.
-Bene. Dove, se posso..?- chiede
-Londra, vicino alla stazione- sorrido.
-D'accordo, forse prima o poi... Un saluto... Passerò- borbotta.
Annuisco. Di certo il suo obiettivo non è passare per un saluto. Beh, almeno ha provato ad essere gentile.
Passo gran parte del tempo parlando con Ronald e sua madre, rispondendo a tutte le domande di quest'ultima.
-Allora, vado a chiamare i bambini...- dice ad un certo punto la Granger.
-Sì. Ti... Ti accompagno- mormora Weasley.
Rimango seduto solo con Arthur e Molly Weasley.
-Sono felice che dopo tutti questi anni siate riusciti a riappacificarvi, caro- mi sorride lei.
-Sì... Anch'io- abbozzo un sorriso.
Arthur ha ricominciato ad osservarmi, come se aspettasse un "Avada Kedavra" da parte mia, ad un qualsiasi membro della sua famiglia. Un segnale che gli faccia capire che sto tramando qualcosa.
-Scusate... Scusate tanto. Mi sentivo in dovere di dirlo. Dopo tutto quello che avete passato per colpa mia...- dico d'impulso.
-Oh, non ci pensare nemmeno- sorride comprensiva la signora Weasley -Non è stata colpa tua, lo sappiamo-
-Beh, non solo mia, ma in parte...-
-Acqua passata. Si è sistemato tutto. Vero Arthur?- chiede al marito, che annuisce lentamente guardando un punto indefinito del tavolo.
La Granger torna insieme a Weasley ed i bambini.
-Allora, Scorpius, torniamo a casa-
-Va bene, papà. Ciao Hugo! Ciao Rose!- saluta, dando a quest'ultima un bacetto sulla guancia. Dei mormorii e delle espressioni di tenerezza si levano dai membri della famigliola.
-Allora, a presto- saluto.
-Sì. Ciao, Malfoy-

Dal punto di vista di un SerpeverdeWhere stories live. Discover now