Presentazioni

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Mel mi stà simpatico, però è buffo: parla come se in un'altra vita fosse stato un Corvonero. Sa tutto quello che bisogna sapere riguardo a quella Casa. Scendiamo ai dormitori: la mia stanza è composta da quattro letti, Mel è con me. La luce verdognola della Sala Comune si trova anche lì, ancora più bella, per il fatto che contro le finestre si vede l'acqua del Lago Nero.
-Meglio non aprirle- dice Mel ad un ragazzino basso che si stà avvicinando ad esse -Se non vuoi affogare...-
Il ragazzino annuisce e si allontana di scatto -Come vi chiamate, voi?-
-Io sono Scorpius-
-Sei un Malfoy?- mi chiede.
-Sì... Sì, lo sono. Come fai a saperlo?-
-Occhi, capelli... Tutto di te grida "Malfoy!"- ride.
Anch'io rido.
-Io mi chiamo Mel Jones-
-Piacere- gli sorride il ragazzino
-Piacere mio-
-Io sono Allen Curtis-
Ancora nessuno con un cognome conosciuto. Eppure papà parlava di tanti figli dei suoi amici...
-D'accordo- sorrido -Ne manca uno...-
Non ho neanche avuto il tempo di finire la frase, che un ragazzino robusto e molto alto, entra nella stanza facendo un gran baccano (stava parlando con un'altra persona che, probabilmente, si trovava a parecchi metri da lui).
-Scusate- mormora -Ma parlare con una femmina dal dormitorio dei maschi non è la cosa più semplice-
Ridiamo tutti e quattro.
-Tu sei un Malfoy- mi indica.
-Sto cominciando a chiedermi cosa abbiamo di strano noi Malfoy-
-Perché?-
-Sei più o meno la quarta persona che si accorge da sola che sono un Malfoy, oggi- rido -Chi sei?-
-Brian Coleman- risponde -Il tuo nome, Malfoy?-
-Scorpius- continuo a sorridere.
-E voi due?-
-Io sono Mel Jones- alza la mano.
-Allen Curtis- dice raggiante.
Non posso definirli amici, però sono molto simpatici.
-E magari, Brian- è Allen a parlare
-Presentaci la tua amica- fa l'occhiolino.
-Al (posso chiamarti Al?), meglio di no, credimi, se ci tieni ad uscire vivo da qui. È una pazza-
-Chi è?- chiedo.
-Jane Adams, si chiama. Figlia di Pansy Parkinson e di un tipo che non ho mai visto in vita mia. È scappato, dicono-
-Parkinson, hai detto?- chiedo. Papà mi ha parlato di quella ragazzina. Ha detto che era appiccicosa. Morbosa, anzi. Non la sopportava proprio.
-Probabilmente ha preso dalla madre- aggiunge Brian.
-Direi, sì...- mormoro.
-Ah, conosci sua madre?-
-Io... No, me ne hanno parlato-
Brian annuisce, poi si siede sul letto.
Sono belli, i letti, non li avevo esaminati per bene: lenzuola e coperte verdi, baldacchino verde. Mi siedo anch'io. Il materasso è morbidissimo, ed il cuscino è simile a quello che avevo a casa. Credo che starò bene, qui.
-Qual è la prima lezione, domani?-
-Oh, Storia della Magia- mi risponde Al, quasi disperato. Mel si porta una mano alla fronte -Iniziamo bene!-
-Perché?- chiedo -A me piace la storia-
-Sì, anche a me. Ma il professore è davvero noiosissimo, mi ha informato mia mamma. Me lo potrai dire, domani-
Annusico, preoccupato.
-Poi abbiamo Difesa contro le Arti Oscure- continua Al.
-Bello!- esclamo -Com'è il professore?-
-Non si sa, cambia ogni anno- Brian fa spallucce.
Mi metto il pigiama.
-Dopo pranzo- dice Al -Abbiamo la doppia ora di Pozioni, e infine Volo-
Tutti facciamo un urlo di felicità.
-Io a casa ho una Nimbus Duemilaotto-
-Davvero?-
-Sì- rispondo -Quindi un po' so volare, ma solo un po'-
Mi butto sul letto. Non vedo l'ora che sia domani.

Dal punto di vista di un SerpeverdeWhere stories live. Discover now