Non lo trovai.
Immaginai che non si trovasse nel soggiorno, molto probabilmente era così.
Scesi le scale, cominciai a camminare verso la cucina, mi ritrovai in una sala da pranzo molto ampia, dei ragazzi stavano ballando sul tavolo, altri stavano seduti sulle sedie che lo contornavano e altri ancora bevevano e urlavano contemporaneamente.Disgustoso, commentai tra me e me guardando delle coppie di ragazzi baciarsi con le bocche sporche di vomito. Avevano bevuto parecchio per arrivare a tal punto.
Raggiunsi la cucina, c'erano dei ragazzi che preparano ogni tipo di drink, avevano della Vodka, Tequila e sale, Red Bull, Prosecco, Jack Daniels e qualche whisky senza etichetta.
Dylan non era nemmeno lì.
Ma a compensare la sua assenza, vidi Clover ed Emma nel bagno di servizio, dove preparavano altra schiuma con dei ragazzi mai visti prima d'allora.Non sapevo cosa fare, cosa pensare.
Era la mia migliore amica, avrebbe dovuto chiedermi se volessi andare a quella festa con lei... Era stata scorretta, si comportava come se io fossi una persona qualunque e trattava Clover come se la conoscesse da una vita.
Avrei voluto andare lì, ma cosa avrei potuto dire?"Vaffanculo ti volevo bene"?
Era un'idea stupida, non potevo farci niente. Dovevo starmi zitta e continuare a cercare il ragazzo, era l'unica cosa da fare perché sapevo benissimo che mi avrebbero ignorata.
Volevo andarmene e calmarmi con tranquillità, cercare di non fare qualcosa di stupido come piangere, semplicemente mi lasciai rutto alle spalle e con qualche respiro profondo andai fuori casa.
Sentii delle urla, entusiaste che incitavano qualcuno, poi decifrai il nome che stavano ripetendo in continuazione."Dylan"
Quando mi girai verso quel gruppetto di ragazzi un urlo di dolore si fece largo tra le grida, mi avvicinai, scostando qualche ragazzo e finalmente riuscii a vedere.
Il moro con i piercing e tatuaggi era in piedi con un ragazzo dai capelli neri steso per terra, sputava e dal naso gli usciva del sangue, imbrattando le sue mani di un colore rosso scuro.
-Ecco cosa succede a chi mi fa incazzare- annunciò il ragazzo guardandosi attorno, sputò per terra e, spingendo i suoi "spettatori", camminò verso la fine del vialetto.
Thomas mi aveva detto che lui faceva quel genere di cose, ma non credevo che fosse così spietato. Era di certo la persona meno indicata da prendere in giro.
I ragazzi lo temevano per questo, per la sua forza e agilità.
Le ragazze, invece, lo desideravano, ma altre soffrivano a causa sua.Lui era come il fuoco...E con il fuoco non si gioca.
Sentivo sussurri farsi sempre più lontani mentre raggiungevo il vincitore che stava per sedersi sull'asfalto del marciapiede.
-Dylan- portai la sua attenzione su di me, forse non si aspettava di vedermi dietro di lui, neanche io pensavo di doverci mai parlare, ma dovevo dargli quel che era suo.
-Che vuoi?- chiese sgarbatamente, grattandosi la nuca, dove aveva qualche graffio tinto di rosso.
-Jace mi ha chiesto di darti una cosa- al suono di quella frase, il suo viso si illuminò e picchiettò il suolo accanto a lui, facendo segno di sedermi.
-Sei più utile come postina che come ragazza- disse mentre mettevo una mano in tasca per prendere la sua bustina.
-E tu a niente- aggiunsi io ignorando il suo commento fastidioso.
- Dammi la mia roba e basta- borbottò avvicinando la mano alla mia gamba.
Notai come le sue nocche fossero piene di crepe e sangue fresco, non muoveva le dita, era come paralizzato.

YOU ARE READING
Maybe I'm Insane |Dylan O'Brien|
Fanfiction«Lui era perso in un mondo che non esisteva» #50 in fanfiction 20/02/2017 |Dylan O'Brien| ©nothingisrealonlylie