Capitolo 4

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Continuiamo a sorriderci finché non sono ad un passo da lui, e il tempo sembra fermarsi.
E: Ciao Giulia, come va?
Iniziamo con un discorso super scontato, ma che serve per rompere il ghiaccio.
G: Bene, tu?
E: Bene, ora che sei arrivata ancora meglio.
Penso di essere arrossita, ma non ne sono convinta, sono ancora intrappolata nei suoi occhi.
E: Ti va di fare una passeggiata?
G: Certo, dove andiamo?
E: Segreto.
Mi prende per mano e ci incamminiamo, la sue mani sono così calde e morbide.
Dopo un po' arriviamo ad un laghetto, ci sono delle paperelle, carinissime, mi lascia la mano, che diventa improvvisamente fredda, rabbrividì, sposto lo sguardo su di lui, sta tirando fuori un telo dallo zainetto, non l'avevo nemmeno visto lo zaino!
Finito, lui si siede per terra sul telo e mi tende una mano, accetto e mi metto accanto a lui.
G: È bellissimo qui.
E: Vero, e poi c'è un sacco di pace.
Mi giro a guardarlo e lo sorprendo a fissarmi.
E: Allora -facendo un sospiro- raccontami qualcosa di te.
G: Dimmi cosa vuoi sapere.
E: Vediamo -facendo finta di pensare- anni?
G: 15, 16 il 10 gennaio.
E: Bene, ehm, scuola?
G: Seconda superiore del liceo classico.
Sorride, ma non so perché.
E: Sport?
G: Nessuno, per ora.
E: Fidanzata?
Me lo chiese con uno sguardo malizioso, sto pensando di dirgli di si, solo per farlo rimanere male.
G: Nah, per ora non cerco un ragazzo.
Risposi mandando lo sguardo sul laghetto, ma lo sentì sussurrare.
E: Vedrai, ti farò cambiare idea...
Facendo finta di niente continuai.
G: Ora tocca a me fare l'interrogatorio.
Tornai a guardarlo, sta sorridendo.
E: Fatti avanti, sono pronto.
G: Anni?
E: 17, 18 il 20 marzo.
G: Scuola?
E: Quarta superiore del liceo classico.
Lo dice con un sorrisetto: siamo nella stessa scuola.
G: Siamo nella stessa scuola...
E: Esattamente, una strana fortuna vero?
G: Una bella fortuna direi...
Lo sussurro soltanto, ma ho l'impressione che mi abbia sentito lo stesso.
G: Va beh, andiamo avanti, sport?
E: Si, faccio tennis.
G: E sei bravo?
E: Me la cavo...
G: Fidanzato?
E: Per ora no, cerco quella giusta, sai com'è...
G: Ottimo.
Passiamo un pomeriggio stupendo insieme, prendemmo una cioccolata calda in un bar perché faceva freddo poi mi accompagnò a casa, dove ci salutammo.
G: Grazie, ho passato un bellissimo pomeriggio.
E: Era questa l'intenzione, sai, potrebbe ripetersi se vuoi...
Sorrisi, annuendo.
G: Ora vado, ci vediamo Edo.
Lo abbracciai e lui mi strinse, poi piano piano mi lasciò, tenendo le mani sui miei fianchi, siamo a pochi centimetri di distanza, posso sentire il suo fiato corto sulle mie labbra, ci guardiamo negli occhi, il tempo sembra fermarsi e noi con lui...
EDOARDO POVS
Siamo vicinissimi, e sto morendo dalla voglia di baciarla, così mi avvicino un po', ma lei si scosta, si avvicina al mio orecchio e sussurra.
G: Mi dispiace...
Mi da un bacio sulla guancia ed entra in casa, lasciandomi lì, anche se rifiutato, molto felice e convinto di una cosa: la conquisterò!
GIULIA POVS
Non ho voluto baciarlo, è troppo presto, ci siamo appena conosciuti, ma a me piace, e davvero tanto...
Appena entro in casa mi appoggio alla porta e scivolando mi siedo per terra, cercando di calmare il mio cuore che galoppa in modo assurdo.
Mi sono calmata, prendo il telefono e chiamo Emma per raccontarle tutto.

Baciami ancoraTempat di mana cerita hidup. Terokai sekarang