1 - Risveglio

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-Uno, due, tre, quattro...-

Luhan inizia a contare per non farsi sovrastare dalla rabbia.

-...cinque, sei, sette...-

Il sangue inizia a colare dai suoi palmi ma le unghie non smettono di scavare nella carne.

-...otto, nove, dieci...-

I suoi occhi bruciano e le lacrime scendono imperterrite dagli occhi.

-..undici, dodici, tredici, quattordici...-

Si alza velocemente dal letto.
Afferra la bottiglia di birra e la scaglia al muro.

-...quindici, sedici, diciassette, diciotto, diciannove...-

Si spinge verso la porta di camera sua senza far caso alle scaglie di vetro che gli graffiano i piedi nudi.

Corre per il corridoio sentendo pregare i suoi polmoni per ricevere un minimo di ossigeno.

Apre la porta d'ingresso e si sdraia in mezzo alla strada.

L'asfalto brucia in questa giornata di sole, causando lievi scottature alla schiena del ragazzo.

Chiude gli occhi.

Tutto si fa buio.

-Venti-

Ma torniamo al principio, quando tutto iniziò:

Quella mattina Luhan si svegliò in una camera a lui sconosciuta, pur essendo sicuro di essere tornato a casa la scorsa notte.

Si ricordava di quando era uscito dalla festa che aveva organizzato Kyungsoo, di quando stava disperatamente cercando di infilare le chiavi nella serratura di casa, di quando aveva poggiato quella dannata birra nel comodino affianco al suo letto, e di quando si era nascosto tra le sue soffici coperte. Eppure, al suo risveglio, sembrava che niente di tutto questo fosse mai successo.

Si guardò attorno, con aria curiosa e confusa.
Le lenzuola erano bianche con un motivo a quadri neri che lo coprivano fino a metà corpo, lasciando esposto il suo petto nudo.

Velocemente alzò la coperta per togliersi un dubbio che, da quando aveva aperto gli occhi, gli frullava per la testa.
Niente boxer.

Il suo volto prese un colorito simile a quello delle rose che stavano in una mensola accanto al letto matrimoniale.

Decise che non era il caso di chiedersi perchè ci fossero dei fiori in quella camera (anche perchè aveva una questione più importante da chiarire) e si alzò dal letto per raccogliere i boxer da terra.

Appena si chinò provò un dolore assurdo alle anche, deducendo che ieri notte non aveva fatto dei semplici allenamenti per sentire i suoi muscoli così a pezzi.

Cercò disperatamente la sua maglietta ma trovò solo i suoi jeans a vita bassa e non ci pensò due volte prima di indossarli.

Uscì fuori dalla stanza, ancora a petto nudo, cercando di fare meno rumore possibile.

Delle calde braccia lo fecero sobbalzare appena entrarono a contatto con la sua fredda pelle.

-Buongiorno- gli sussurrò il ragazzo che ormai lo teneva intrappolato.

Real || HunHanWhere stories live. Discover now