Capitolo 30

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pov Jean

-signor Dupont si svegli- disse l'infermiera.

-che diavolo vuole Claire?- si ero diventato antipatico e avrei continuato così con chiunque, tranne Cam naturalmente, fino a quando non si sarebbe svegliata.

-È davvero bella- disse guardando il mio amore.

-LA PIÙ BELLA!- dissi io.

-Non è l'unica ragazza bella sulla faccia della terra.- disse abbassando gli occhi. Cosa?

-Lo é per me. Che vuole?- chiesi. Di nuovo.

-Deve tornare nella sua stanza-

-posso darti del tu?- chiesi.

-certo-

-Bene Claire. MA SEI PAZZIA? CREDI SERIAMENTE CHE LA LASCIO QUI DA SOLA?-

-è un ordine del medico-

-e chiamami questo dannato medico!-

Uscì dalla stanza e rientro dopo pochi minuti con il dottore.

-Io non vado da nessuna parte senza di lei- dissi serio.

-Vuole dormire scomodamente fino a quando si risveglierá? se si risveglierá?-

Mi avventai su di lui e lo presi per il colletto della camicia.

-1 io non dormo mai scomodo con lei; 2 lei SÌ RISVEGLIERÁ! Chiaro?- gridai.

-va bene, facciamo così farò portare un secondo letto qui dentro e una poltrona in modo che lei possa stare più comodo. Non si affezioni troppo al passato. Le condizioni di Camilla non stanno migliorando, fortunatamente non peggiorano, ma non può tenerla collegata a questa macchina in eterno. Deve separarsi, rompere questo cordone ombelicale che vi lega. Comunque le parli, lei sente, la convinca a reagire.-

-vada via. Voglio stare solo con lei.- dissi solo. Rompere il cordone che ci lega. Non posso rinunciare a lei.

Dopo pochi minuti arrivarono degli infermieri che portarono il letto e la poltrona. Quando sentì la porta rinchiudersi avvicinai la poltrona alla sinistra di Cam e mi sedetti. Ricominciai a piangere. Ultimamente succedeva sempre, stavo morendo dentro senza le sue carezze.

-Perchè non ti svegli?- chiesi -oggi è una bellissima giornata di sole, potrei dire che fa persino caldo, o almeno così mi hanno detto. Mi dicono dovrei uscire, camminare all'aria fresca, riempire i polmoni ormai colmi di quest'aria stantia dell'ospedale, ma come faccio? Tu sei qui. Non ho il coraggio di lasciarti, è passata una settimana e tu ancora non ne vuoi sapere. Sono ridotto uno straccio, ho la barba incolta, il contrario di come piace a te. Svegliati angelo mio, svegliati per rimproverarmi. Se non lo vuoi fare per te, fallo per me, ti prego svegliati. Non vivo più, e perché dovrei farlo? Il mio tutto è qui, ricoverata su un letto di ospedale, cocciuta come sempre, ma questa volta non permetterò che tu faccia come vuoi tu. Io ti obbligo a svegliarti. Ti prego Cam, ti scongiuro, torna da me, ti amo troppo per permettermi di perderti. Ti prego, ci dobbiamo sposare e avere tanti bambini, il primo deve essere un maschietto così tiene lontani i ragazzini dalla sua sorellina, oppure la chiudiamo in collegio, però devi svegliarti per fare tutte queste cose. Ti prego, torna da me. Ho bisogno di te.-

Alzai la testa e le diedi un bacio sulle labbra, come quando dormiva e non si accorgeva dei miei baci, ma ora le labbra calde e profumate di ciliegia e menta sono fredde.

Le accarezzai la mano, l'anello, ricordo ancora quando sono andato ad sceglierlo.

-Buongiorno- disse la commessa guardandomi con occhi maliziosi.

Un amore inaspettato (COMPLETA)Where stories live. Discover now