Regali inaspettati

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Hermione era totalmente fuori di sé.
Perché avrebbe dovuto aspettare mezzanotte?
Erano le 23,30.
«Mi vuoi dire che regalo mi hai fatto?» implorò lei.
«Granger, tempo al tempo. Manca solo mezz'ora» rispose Draco.
«Solo mezz'ora?! Io non ce la faccio più!» si lamentò Hermione.
«Resisti. Mentre aspettiamo, dovrei chiederti una cosa...»
«Dimmi».
«Quando ti sei innamorata di me?» chiese, tenendo gli occhi fissi su di lei.
«I-io, ehm, non ricordo, a dirla tutta. Ho avuto una cotta segreta per te durante il terzo anno, quando ti ho dato quel pugno» disse, ridendo.
«E poi credo di essermi innamorata davvero quando eravamo sotto la pioggia e...e tu stavi là a prendere i vestiti ed eri tutto bagnato e...Oh Merlino, perché devi farmi fare questi discorsi imbarazzanti?!» sbottò Hermione.
«No, ti prego, vai avanti, ora sono curioso» rispose Draco.
La ragazza sbuffò prima di tornare a parlare.
«Prima di quel giorno ero convinta che fosse solo un'infatuazione o, peggio, un altro sogno. Poi, però, sotto la pioggia mi sono resa conto c-che non era una cotta temporanea e..poi tu mi hai baciata, ma hai detto che era per impulsività e io ci sono stata malissimo. Poi lo hai rifatto ad Halloween ed è stato fantastico, anche se dopo stavi per farmi fuori...Poi siamo venuti qua e abbiamo litigato di nuovo, ma penso che quella lite mi abbia solo fatto innamorare ancora di più» disse, tutto d'un fiato.
Draco era come incantato da quelle parole.
Avrebbe tanto voluto baciarla, ma doveva aspettare.
«Tutto bene?» chiese Hermione, preoccupata.
«S-sì».
Perché diamine non mi bacia?!, pensò la ragazza.
***
Erano le 23,58.
Hermione non poteva più aspettare.
Guardava la neve poggiarsi soffice sull'asfalto e attendeva.
Poi due mani calde le chiusero gli occhi.
«Bene, Granger, siamo giunti all'ora fatale. Seguimi» le disse Draco, tenendole gli occhi chiusi.
La portò al centro del salotto.
23,59.
«Ci siamo quasi» sussurrò il biondo.
Hermione non stava più nella pelle.
Avrebbe tanto voluto aprire gli occhi per sbirciare.
«Pronta?»
«Certo».
Draco le permise di aprire gli occhi ed Hermione alzò la testa verso il soffitto.
Una marea di piccole stelle luminose fluttuavano nell'aria, illuminando la stanza buia.
Era uno spettacolo mozzafiato.
«Come hai fatto?» mormorò Hermione, con la bocca aperta dallo stupore.
«Sono riuscito a convincere la McGranitt a farmi usare la magia e..voilà!» esclamò.
«Sono...bellissime» disse la ragazza.
24,00.
Draco le prese il viso tra le mani.
«Buon Natale, Granger».
«Buon Natale, Malfoy».
Il biondo premette le labbra contro quelle di Hermione.
Erano così delicate, quelle labbra.
Vi infilò la lingua dentro, cosa che fece decisamente andare in tilt la ragazza.
Si aspettava che finisse tutto lì, ma non fu così.
Draco continuava a baciarla con foga e la teneva sempre più stretta a sé.
La diresse verso la camera da letto, spingendola dolcemente.
Iniziò a sbottonarle, lentamente, la camicetta che indossava, rivelando un'altra maglietta sotto.
Hermione se la sfilò, rimanendo in reggiseno.
Draco si levò la maglia, rivelando i pettorali non perfetti, ma meravigliosamente giusti.
Continuarono a baciarsi con passione, mentre Draco accarezzava la schiena della ragazza.
La poggiò sul materasso, senza interrompere il vortice di passione che si era ormai creato fra loro.
Salì sopra di lei, facendo attenzione a non farle male.
Iniziò a baciarle il collo, facendole emettere il primo gemito di piacere.
Le sue lunghe dita affusolate le percorsero il corpo.
Entrambi si sfilarono i jeans, rimanendo in intimo.
Draco era deciso a fare tutto con calma, voleva farle assaporare ogni minimo dettaglio di quella serata.
Le slacciò il reggiseno, rivelando i seni non eccessivamente abbondanti, ma Hermione non se ne vergognava.
Si sentiva protetta, amata.
Le mani di lui esplorarono il corpo di lei, facendola gemere ancora.
Raggiunsero il fondo della sua schiena e, delicatamente, fece scivolare via gli slip.
Draco ammirava la creatura che aveva davanti, bellissima, pura.
Si sfilò i boxer.
Ormai erano pelle contro pelle, cuore contro cuore.
Per Hermione era la prima volta, ma Draco lo sapeva. Non perché la ritenesse incapace, solo perché era certo che lei non si fosse mai fidata di nessuno tanto da concedergli la sua dolce innocenza.
Si staccò da lei e cercò la sua approvazione con lo sguardo.
Quando la trovò nei suoi occhi color cioccolato, entrò in lei.
Continuava a baciarla intensamente, per non farle sentire dolore, mentre altri gemiti si diffondevano nella stanza.
Hermione si sentiva leggera, nonostante lui fosse in lei. Gli morse il labbro, cercando di non pensare al bruciore.
Quando lui uscì dal suo corpo, le diede un ultimo, lungo, bacio prima di sdraiarsi accanto a lei.
La ragazza aprì gli occhi e respirò profondamente.
Le era piaciuto, tanto.
Draco la accolse fra le sue braccia.
«Ti è piaciuto come secondo regalo?» le sussurrò.
«Il più bello che abbia mai ricevuto. Mi hai colta di sorpresa, ma non sai da quanto lo aspettavo» rispose lei, sorridendo.
«Scusa se ti ho fatto aspettare così tanto, ma cercavo il momento adatto» disse lui.
«Direi che l'hai trovato» mormorò Hermione.
«Oh, aspetta, dimenticavo! Ho un altro regalo!» esclamò Draco.
«Io ti ho regalato solo il cellulare,così mi fai sentire in colpa!»
«Sì, però le stelline in salotto spariranno domani. E poi a me basti tu» disse lui, facendo sorridere Hermione.
Poco dopo, il biondo tirò fuori un sacchettino color porpora e glielo porse.
Lei lo aprì, scoprendo un braccialetto d'oro, da cui pendeva una M con vari ghirigori.
«La M sta per Malfoy?» domandò la ragazza.
«Sì, ti piace?»
«Meraviglioso».
Lo indossò al polso e gli diede un rapido bacio.
«È meglio dormire, ora» sussurrò lei.
«Va bene. Buonanotte, Granger» disse Draco.
Hermione chiuse gli occhi e il biondo le accarezzò le palpebre dolcemente.
Si sentiva finalmente sicura, felice.
Si sentiva bene.

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