Capitolo2|Particolari.

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"in tre parole posso riassumere tutto quello che ho imparato nella vita: si va avanti."

-Robert Lee Frost
*****

Iniziai a correre verso il palazzo lasciando Blake dov'era. Continuavo a ripetermi che non era possibile che lei fosse scomparsa, dove poteva essere andata?
Salì le scale alla velocità della luce, mi precipitai dentro l'appartamento, aprendo la porta con una spallata e mi Guardai intorno. Niente.

Continuai a scrutare l'appartamento ma ancora non la vedevo così mi diressi verso il divanetto su cui l'avevo vista l'ultima volta ma non c'era più.

Continuavo disperata la mia ricerca, ma guardando più attentamente notai un luccichio sotto al divano, un luccichio viola. Un led.

Feci un piegamento di cui il mio professore di ginnastica sarebbe stato fiero e presi quello che avevo capito essere un telefono. Era quello di Alex
Il mio cuore saltò un battito, che ci faceva il suo telefono lì?

Non lo avrebbe mai perso così, lei fa persino la doccia con il suo cellulare!
Mi alzai e premetti il tasto centrale, si accese e si visualizzò una sua foto insieme al suo ragazzo, ricordo di averla scattata io stessa quando eravamo andati al Virginia Museum of Fine Arts.

in quel momento ebbi una fitta allo stomaco ma non mi persi d'animo e con il cellulare di Alex in mano Iniziai a chiedere ai ragazzi se l'avevano vista.
Gran parte delle persone sostenevano di non averla mai vista alla festa, altre di averla vista solo di sfuggita. Ero veramente distrutta stavo per arrendermi quando poi vidi Jackson.
Lui si poteva definire lo stalker ufficiale di Alex, quindi, se qualcuno sapeva dov'era quello era Jackson.

Stava appoggiato alla stipite della porta con un bicchiere in mano parlando con Antony smith. Camminai sbattendo i piedi per terra come una bambina arrabbiata e arrivatagli davanti liquidai l'altro con un gesto della mano. Quello se ne andò un po' risentito ma capì l'antifona e andò a ballare.
Jackson mi stava guardando perplesso.

-So per certo che stasera sei qui per vedere Alex, quindi dimmi dov'è.- sapevo benissimo di non essere il massimo della simpatia in quel momento ma di lui o di quello che pensava di me, non poteva fottermene di meno.

- ti sbagli, quindi va a farti un giro e lasciami in pace.-
provò ad oltrepassarmi ma io mi misi fra lui e la massa di gente che non vedeva l'ora di raggiungere.

-ascoltami bene, Jackson, ho passato una serata di merda okay? Sono fatta e ubriaca ho dovuto accettare un passaggio dall'essere più fastidioso sulla faccia della terra e come se non bastasse, non trovo più Alex e qui nessun sembra averla mai vista!

Quindi adesso tu mi dici dove l'hai vista l'ultima volta e io non le dirò che ogni giovedì sera la spii dalla finestra della sua camera!-

Rimase a bocca aperta. Io non ero così stronza di solito, anzi. Solo che proprio non li sopportavo quelli come lui. È il tipico tipo tutto muscoli e niente cervello, un vero imbecille, ovviamente membro della squadra di football.
Le sue passioni?
le ragazze, in particolare Alex e se stesso.

- datti una calmata bella- disse sorridendo.
Stavo per dargli un pugno, ma per fortuna capì le miei intenzioni e tornò serio.
-okay senti, l'ho vista ma è stata tutta la serata seduta o a bere e poi se n'è andata con un tipo ecco tutto.-
Spalancai gli occhi -un tipo? Che tipo? L'hai riconosciuto?-
-No. Non credo che sinceramente avesse la nostra età o che tanto meno frequentasse la nostra scuola. Adesso però capisco tutto.-

-cosa?-
-perché non voleva uscire con me, insomma bastava dirlo che preferiva quelli mosci a quelli...-

Gli mollai un pugno in piena faccia e lui sbatté la testa contro il muro. Cacciai un urlo di dolore che fece girare tutti quelli che stavano ballando verso di noi. Merda. Odio attirare l'attenzione, così mi girai con la mano appoggiata sul petto e uscii da quell'appartamento. Uscendo però Urtai contro qualcuno, alto,capelli castani e occhi marroni. Ma c'era
qualcosa nel modo in cui mi stava sorridendo..di innaturale. Anche il suo viso mi trasmetteva la stessa sensazione. Era come se fosse stato "tirato", ma non potevo soffermarmi su questi particolari così mi scusai e continuai per la mia strada.

Ero arrabbiata. Con chi di preciso non lo so, forse con me stessa per non averla tenuta d'occhio? Con lei perché non mi aveva avvisato con chi e dove se n'era andata? Con Jackson e tutta la sua razza?

Ero già nel parcheggio per cercare la mia auto,dando per scontato che Blake mi avesse mandato a quel paese, invece mi accorsi che era appoggiato al suo SUV. In tutta onestà credevo di essermi rotta la mano e non so come avrei fatto a guidare. Mi stava fissando sorridendo, prima Guardai di fronte a me dov'era la mia macchina e poi in silenzio roteai gli occhi rassegnata e mi avviai verso il SUV.

-bella mossa tesoro, non voglio neanche chiedere come te la sei rotta - disse indicando la mano sanguinante - dai sali, ti porto in ospedale- e si sedette nel posto del conducente
- cosa? No! Sto bene ti dico, portami a casa ti prego e chiamiamo la polizia, Alex è scomparsa e ho io il suo telefono! -glielo sventolai davanti alla faccia -Era sotto un divanetto.. va bene hai capito insomma!.- sbraitai.

- primo,andare a casa tua non risolverà nessuno dei problemi appena elencati. Tranne forse il fatto che stasera non sono riuscito a farmi nessuna perché ho dovuto soccorrerti e quindi tu per ringraziarmi potresti..-
-BLAKE!
- secondo- disse ignorando la mia reazione - la polizia non si attiverá prima di 48 ore dalla scomparsa.-

Aveva ragione. Ma non potevo non fare nulla.
- Blake lo so, lo so! Però non posso non fare niente.-
Si passò una mano sul volto e rispose sospirando - senti facciamo così, io ti porto all'ospedale tu ti fai medicare e poi andiamo a cercare Alex okay?
- va bene. Grazie- e sali in auto.

-Toglimi una curiosità-
-mh-
- perché mi stai aiutando?-
- siamo amici no?- continuava a tenere gli occhi sulla strada.
- come vuoi tu Blake.- in realtà, quella di stasera era la conversazione più lunga che avessimo mai fatto.

-tenga la mano per un po' a riposo, infondo non ha nulla di rotto e la prossima volta che un ragazzo le da fastidio ricorra allo spray al peperoncino d'accordo?-
Annui al medico, che mi sorrise a sua volta. Dovevo assolutamente imparare a tirare un pugno.

Stavo uscendo dalla sala per andare da Blake, ma mentre passavo per il corridoio mi accorsi di uno strano particolare. Un medico aveva un cartellino attaccato al camice la cui immagine però non corrispondeva all'uomo che lo portava. Passai oltre e Continuai a camminare.

Due ore dopo..

Niente. dopo essere usciti dall'ospedale eravamo andati a cercare in città Alex, ma dopo due ore di ricerche, ci eravamo arresi.
Ci fermammo davanti casa mia e restammo un attimo in silenzio.
-dove diavolo è finita..- non ero stata io a dirlo.
più per tranquillizzare me che lui dissi -la troveremo sicuramente, siamo a Richmond qui non succedono queste cose.- poi gli rivolsi un finto sorriso di consolazione e uscì dall'auto, aspettai che se ne andasse e poi entrai in casa.

Erano le quattro di mattina e mia madre dormiva. Sgattaiolai in camera e mi chiusi la porta alle spalle, ma ovviamente come se la sfortuna non fosse mai troppo, inciampai e caddi. Ringrazio ogni giorno dio per avermi dato una madre che ha il sonno pesante.

Accendo la luce della stanza e per poco non svengo dall'orrore.
-ma porca di quella...-

《 ehyyy!
Allora? Che ne pensate?
Voglio ringraziare quelli che stanno leggendo prima di tutto, poi voglio dirvi che nonostante il fatto che io sia una persona terribilmente pigra mi sto impegnando per pubblicare con regolaritá, quindi questi saranno più o meno i tempi u.u
Comunque sia spero vi piaccia e beh..
Commentate, votate, quello che volete! ❤》


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